19.04.2016 – La rassegna Fotografica/Femminile, tenutasi presso Teatro Garibaldi di Bisceglie a cura dell’associazione culturale Cacciatori d’Ombra, si conclude con la mostra fotografica di Marianna Leone, “Temporary Life”.
Taranto è una delle città più inquinate d’Europa nel cui territorio è presente l’acciaieria Ilva e lo stabilimento Eni. Le emissioni dell’Ilva sono state quantitativamente e qualitativamente le più dannose d’Europa e, purtroppo, le più tollerate. È stato legalizzato l’illegale alzando la soglia di tolleranza delle stesse emissioni. Il quartiere Tamburi è il più esposto all’ inquinamento perché sorge a ridosso dei parchi minerali dell’Ilva la cui polvere (dal tipico colore rosso) sospesa continuamente nell’aria e respirata costantemente dalla gente, è la maggiore causa di neoplasie polmonari e leucemie.
Il progetto Temporary Life vuole raccontare, attraverso l’uso del ritratto, la vita di uno dei posti più poveri e abbandonati di tutto il sud Italia: le “case parcheggio” nel quartiere Tamburi, che oltre al conclamato dramma ambientale, vive anche quello legato al disagio abitativo e sociale delle periferie. Le “case parcheggio” vengono così chiamate perché circa 30 anni fa erano state affidate temporaneamente agli attuali abitanti, con la promessa che di lì a poco avrebbero avuto alloggi meno precari e più dignitosi. I palazzi accolgono centinaia di famiglie, molte delle quali vivono al di sotto della soglia di povertà e con problemi gravissimi di salute, dovuti, non solo alla presenza dell’acciaieria, ma anche ai residui di amianto ancora presenti nelle strutture. Nel quartiere l’assenza dello Stato premette l’insediamento di organizzazioni criminali la cui presenza, è drammaticamente un punto di riferimento per quanti non hanno risposte dalle istituzioni. In quel sud abbandonato, la vita religiosa, vissuta ed esibita intensamente, per tanti è l’unica risposta alla povertà e alla malattia.
Biografia di Marianna Leone
Marianna Leone è una fotografa pugliese che vive a Roma. Dopo la laurea in filosofia si avvicina alla fotografia che diventa la sua attività principale. Si è formata alla Scuola Romana di Fotografia seguendo il corso triennale e specializzandosi in fotogiornalismo con docenti quali Massimo Mastrorillo, Lina Pallotta, Massimo Siragusa. I seminari tenuti da personalità quali Joachim Smith, Lorenzo Castore, Micheal Ackerman e Lina Pallotta sono stati determinanti per la sua formazione fotografica e umana in quanto le hanno permesso di conoscere varie declinazioni del mezzo espressivo, sia da un punto tematico che formale. Affianca a progetti più personali una ricerca fotografica di tipo sociale e antropologico che la portano ad affrontare in più tappe le problematiche legate alle periferie, al centro delle quali pone l’aspetto umano. Dal 2012 entra a far parte del progetto fotogiornalistico Naked City Project, a Roma, collaborando attivamente alla sua realizzazione ed entrando definitivamente, con il suo lavoro sulla periferia romana Tor Bella Monaca Cosa sono le nuvole, nell’archivio fotografico della città di Roma. Nel 2013 viene selezionata come fotografa per collaborare al progetto fotografico collettivo Confotografia, che ripone L’Aquila al centro di un dibattito sul territorio post-sisma. Con il suo lavoro sulla periferia di Taranto Temporary Life entra nell’archivio dell’osservatorio fotografico Fotografia Femminile. Attualmente sta lavorando ad un progetto personale a lungo termine sul tema della memoria avvalendosi dell’uso della pellicola e di vecchie immagini di famiglia. Le sue fotografie sono state pubblicate da magazine quali Facemagazine, Loop, National Geographic, L’Architetto. Ha esposto in varie mostre personali e collettive, tra le quali Darkroom Project, Sifest, Green Sound Festival, Scuola Romana di Fotografia, Naked City Fest.
La mostra è visitabile fino al 15 Maggio.
Aperture: martedì-sabato h. 18-20.
Ingresso libero.
Foto in copertina di Marianna Leone