Prima però abbiamo una curiosità e gliela chiediamo.
Nino perchè hai scelto il nome Scostasole?
Allora, Scostasole è il soprannome della famiglia di mio padre. Era usanza dare dei soprannomi a persone o famiglie a seconda delle caratteristiche fisiche, mestieri, provenienza. Il soprannome serviva proprio per identificare qualcuno più del nome e cognome che spesso potevano coincidere con quello di altri.
Scostasole fu scelto perché il nonno di mio padre usava mettersi all’ombra o si credeva tanto bello che il sole si metteva da parte, oppure era alto e faceva ombra. Sono state tramandate diverse versioni.
Io do un nome a tutto e ne faccio una storia. Tutta la casa si chiama come mia madre quindi Villa Santina, le stanze come gli zii, la parte superiore della casa è dedicata a me e la taverna a mio padre. Poi nella taverna ho esposto tanti oggetti legati alla mia infanzia.
Ci guardiamo intorno e ci perdiamo nella moltitudine di oggetti appesi o disposti per la taverna. Questo luogo è tutto una storia da raccontare e Nino non si fa pregare di certo. E’ un buon narratore.
Per la ricetta di oggi Nino ha scelto le cime di rapa, il vino Primitivo di Manduria e il filetto di maiale.
A proposito di vino, come Nino accenna nel video, il vitigno dal quale si estrae il prezioso nettare arrivò a Manduria, nello specifico a Campomarino, con le barbatelle portate in dote dalla contessina Sabini di Altamura data in sposa a Don Tommaso Schiavoni-Tafuri di Manduria. Era il 1881.
La primogenitura del Primitivo è a Gioia del Colle dove nel ‘700 il sacerdote don Fancesco Filippo Indelicati isolò, tra le specie presenti in zona e di provenienza forse balcanica (ndr: ci sono in realtà diverse versioni in merito), una qualità di vitigno a tarda fioritura e precoce maturazione da cui il nome Primativus, ossia Primitivo.
Manuela Bellomo
Video e montaggio video: Aurora Lorusso