27.11.2024 – E’ andato in scena a Bari, presso il Piccolo Teatro “Eugenio D’Attoma”, lo spettacolo “Il lungomare di Mosca”, liberamente ispirato a “Tre sorelle” di Anton Cechov, con Susi Rutigliano, Antonella Ranieri, Teresa Carone, Lorenzo Vicenti, Nuccio Pantaleo e Maurizio Sarubbi, per la regia di Maurizio Sarubbi, grafica e organizzazione di Maria Pastore, luci di Claudio Farina e foto di scena di Giuseppe Lorusso.

Leggendo il titolo si potrebbe obiettare: “Da quando Mosca ha il mare?“. In effetti nel prolifico immaginario di Sarubbi le vicende delle tre sorelle di Cechov vengono ambientate dalle nostre parti.

Da Mosca a Bari il passo è breve dunque, così Irina, Masha e Olga si ritrovano a chiacchierare in un italiano che di tanto in tanto assume sfumature vernacolari. Non troppo, quanto basta per colorire un po’ i dialoghi e i monologhi con cui le sorelle raccontano e si raccontano.

Siamo in uno spazio assimilabile ad un museo delle cere dove, ogni giorno, un custode posiziona e spolvera le statue che, all’improvviso quando il suo sguardo è altrove, con un lampo di luce prendono vita.

Si ride? Sì, si ride!

Si riflette? Moltissimo!

Su cosa? Sulla vita naturalmente!

Perchè se anche le tre sorelle parlano un italiano a tratti vernacolare, il contenuto dell’opera di Cechov rimane lo stesso.

Si parla del vivere, di felicità e infelicità, di amore e di passione, di sogni e di rimpianti.

Il lungomare che centra? Ebbene, quando un barese va a vivere altrove, cosa gli manca di più? Panzerotti, a parte!

In genere è il mare, in particolare il lungomare cittadino, luogo di passeggio, di chiacchierate, confidenze, di movida, luogo di infanzia felice e spensierata.

Le tre sorelle anelano a tornare a Mosca, annoiate dal luogo in cui si trovano che, con la partenza dei militari, diventerà un mortorio e non ci sarà più alcun motivo per rimanervi.Non vogliamo svelare di più perchè pensiamo che sia uno spettacolo da “sentire” soprattutto con il cuore e troppe parole rovinerebbero la curiosità.

Come sempre la Compagnia Artù, con la direzione artistica di Maurizio Sarubbi e con tutta la sua magnifica squadra di attori, riesce a portare in scena spettacoli diversi dal solito che permettono a tutti, ma proprio a tutti gli spettatori, di avvicinarsi a temi intensi, anche di grandi autori, con semplicità e con una leggerezza mai banale e mai volgare.

Rimaniamo in attesa delle prossime repliche, intanto…applausi!

 

Manuela Bellomo