11.03.2024 – L’attesa è davvero tanta, per la ripresa dell’attività e la produzione concertistica del Teatro Forma di Bari, stavolta con la direzione artistica di Carlo Gallo che ha saputo celebrare l’evento con un appuntamento di pregio, il concerto di uno dei più amati cantautori italiani le cui origini sono legate alla nostra amata Puglia (il nonno paterno proviene da Trani): Rosalino Cellamare in arte Ron, che si è esibito in teatro venerdì 8 marzo scorso con un nuovo live, uno spettacolo musicale originale dal titolo eloquente”, “Al centro esatto della musica”, che riprende l’incipit di uno dei suoi tanti successi.
Accompagnato da musicisti d’eccezione quali Giuseppe Tassoni (piano, tastiere e arrangiamenti), Roberto Di Virgilio (chitarre) e Stefania Tasca (voce, percussioni e chitarra acustica), Ron ha saputo regalare al pubblico accorso da tutta la regione (teatro sold out) uno spettacolo di oltre due ore (ventuno titoli), tra successi e nuove canzoni, tratte anche dal fortunato album del 2022 “Sono un figlio”(etichetta Le foglie e Il vento e distribuzione Sony Music).
Il concerto
In perfetto orario, il cantautore classe 1953, sale sul palco con la sua immancabile chitarra acustica, visibilmente emozionato per l’accoglienza e per dare nuovamente vita ad un teatro, con al centro la musica, rimasto inattivo per oltre un anno.
“Un posto dove andrei tutte le sere a cantare è proprio il teatro – precisa Ron – dove le canzoni vivono in un ambiente ideale, a volte rivivono grazie a nuovi arrangiamenti che mi diverte fare con la mia band. Mi piace mettermi in gioco, e ora lo faccio come mai prima, vado in teatro con un concerto rinnovato, a cui abbiamo lavorato molto, perché vivo per la musica e sono felice quando sono davanti ad un pubblico. Da sempre è così, da quando ragazzino ho cominciato questo splendido mestiere di cantautore”.
Proprio per ricreare un’atmosfera quasi da sala prove, l’allestimento scenico è alquanto minimale con uno sgabello al centro e un piccolo divano sul lato destro del palco. Ad aprire il concerto “Una città per cantare”, a cui seguiranno “Il mare del tramonto” e “Cambio stagione” scritta a quattro mani con Carmen Consoli (testo Carmen Consoli, musica Ron) una delle tante collaborazioni intraprese con moltissimi musicisti italiani, come quando realizzò il suo doppio album con ben ventisette canzoni per decretare il suo impegno a favore dei malati di SLA.
Ron si racconta al pubblico creando un’atmosfera intima e confidenziale e prosegue con il brano “Più di quanto ti ho amato”, “Solo un figlio” dedicata ai suoi genitori a cui è infinitamente grato per tutto l’amore con cui è stato cresciuto e l’iconica “Piazza Grande” scritta con il compianto Lucio Dalla (che Dalla porterà a Sanremo nel 1972) che il cantautore evoca per il viaggio in nave dal Golfo di Napoli alla Sicilia, narrando della sorpresa di sentirla cantare a New York in versione fado da Amalia Rodrigues.
Ron si siede al piano e inizia a suonare una toccante e applauditissima versione di “Anima” (canzone vincitrice del Festivalbar del 1982) dedicata a tutte le donne presenti in sala, a cui seguiranno “L’ottava meraviglia” e il grande successo di sempre “Joe Temerario ricordando l’amicizia con lo storico leader degli Stadio Gaetano Curreri, narrando l’episodio di quando alle tre di notte in studio di registrazione, cercando disperatamente di riprodurre un coro di voci di bambini, furono soccorsi da un geniale fonico capace di simularlo perfettamente agendo semplicemente sulla velocità dell’incisione multitraccia.
Il recital prosegue in un crescendo di emozioni con “Tutti quanti abbiamo un angelo” cantata a gran voce con il pubblico, e i grandi successi “Il gigante e la bambina”, “Non abbiam bisogno di parole”, la briosa “Cosa sarà”, “Quanto amore c’è”, “Le foglie e il vento” anticipata da una lettura della bellissima poesia di Neruda “Il vento è un cavallo” e per concludere, due straordinari arrangiamenti di “Chissà se lo sai” e “Al centro della musica”.
Dopo oltre due ore di concerto, acclamato a gran voce dal pubblico, Ron si concede ancora con due bis: un omaggio all’amatissimo Luigi Tenco con “Lontano, Lontano”, rievocando il triste epilogo sanremese, eseguito nella versione con cui l’artista ha aperto l’ultima edizione del “Premio Tenco”, quando lo scorso ottobre ha ricevuto il prestigioso ed esclusivo “Premio alla Carriera” e l’evergreen “Vorrei incontrarti tra cent’anni”.
Un concerto di grande intensità che non fa che confermare il valore umano ed artistico di un grande cantautore quale Ron, ancora oggi, dopo oltre cinquant’anni al “centro esatto della musica”.
Foto di Nicola Violante
Claudia Mastrorilli