18.04.2016 – Si conclude questa sera la tappa barese del musical Notre Dame de Paris, uno spettacolo che non ha bisogno di presentazioni e che continua a donare al suo pubblico molteplici emozioni, ormai da molti anni.
Un lavoro molto caro agli italiani soprattutto per l’importante contributo musicale di Riccardo Cocciante.
Sei giorni di repliche sold out al Palaflorio di Bari che anche ieri sera era gremito di grandi e piccoli.
L’aspettativa del pubblico si toccava con mano e l’emozione ha riempito il palazzetto in ogni angolo.
Gli attori Lola Ponce, nel ruolo di Esmeralda, Giò di Tonno per Quasimodo, Matteo Setti per Gringoire, Vittorio Matteucci per Frollo, Graziano Galatone per Febo, Leonardo Di Minno per Clopin e Tania Tuccinardi per Fiordaliso hanno davvero incantato gli spettatori che non hanno distolto un attimo l’attenzione dal palco.
Molteplici i fattori della magia di Notre Dame de Paris: le musiche in primis, le splendide voci dei protagonisti, le scenografiche e acrobatiche coreografie che hanno dimostrato una bravura fuori dal comune dei ballerini/acrobati.
Molto suggestive le strutture mobili sormontate dai famosi gargoyle della chiesa di Notre Dame e molto interessante anche la scelta di utilizzare bancali, barriere metalliche, materassi e bidoni nella scenografia. Una scelta umile, forse ecologica, per un lavoro straordinario.
I giochi di luce e ombra hanno caricato alcune scene di grandissimo sentimento, supportando splendidamente l’emozione determinata dalla musica.
In definitiva le aspettative per Notre Dame de Paris sono state ampiamente soddisfatte e lo rivedremmo volentieri una seconda volta, purchè lo mettano in scena in una location diversa.
Il Palaflorio, come sempre, non rende giustizia alla musica, a causa della sua pessima acustica.
Ci tocca anche fare una piccola riflessione sull’utilizzo spropositato degli smartphone e su questa esigenza, quasi maniacale, di rendere tangibile la propria presenza ad un evento. Il fatto è che stavolta gli spettatori se la sono vista con una squadra di addetti all’ordine particolarmente addestrata a contrastare le riprese video, durante lo spettacolo, con raggi laser fastidiosi e invasivi che sono risultati molto più antipatici delle luci degli stessi smartphone.
Ora, gli addetti all’ordine fanno il proprio lavoro e va bene così ma cari spettatori perché non provate a godervi lo spettacolo qualche volta? Trattenere nel cuore e negli occhi l’emozione provata potrebbe essere una bellissima esperienza ritrovata.
Manuela Bellomo