11.02.2020 – Nell’ambito della XX Stagione di Prosa 2019/20 del Teatro Angioino a Mola di Bari (Ba), con la direzione artistica di Francesco Capotorto, è andato scena sabato 8 febbraio 2020 lo spettacolo “Natale in casa Cupiello” di Eduardo de Filippo, a cura della Compagnia instabile Napolinscena, con Bettina Calcagno, Francesco D’Andria, Mimmo Macri, Ascanio Cimmino, Simona Lezzi, Antonio Fago, Margherita Buono, Antonio LaGioia, Achille Zizzi. Regia di Ascanio Cimmino e scene di Luciano Mazzarano.
L’universalità di lavori come “Natale in Casa Cupiello” di Eduardo De Filippo sta nel fatto che, in qualunque momento dell’anno venga mandato in scena, non può che provocare un sold out.
Così ci siamo trovati di fronte ad un Teatro Angioino al completo, con spettatori di tutte le età, compresi anche alcuni ragazzi che hanno usufruito del biglietto sospeso, lodevole iniziativa dell’Angioino che sta riscuotendo un grande successo, considerando che questi biglietti vengono destinati a giovanissimi, molti dei quali non hanno mai partecipato ad uno spettacolo teatrale.
Tornando alla nostra pièce, la storia dei Cupiello, ai più certamente ben nota, è andata in scena con la consueta atmosfera tragicomica che rende una storia drammatica come questa, più facile da accogliere in tutte le sue sfumature.
Quanto mai attuale la vicenda di questa famiglia il cui capostipite Lucariello,”si ostina” a rimanere ancorato ad alcune tradizioni, tramandate dal padre, come quella del Presepe.
Emozionale l’incipit, su musica di Ennio Morricone, in cui un Luca bambino e felice, prepara il presepe assieme al papà.
Quel Luca, riflettiamoci, può essere chiunque di noi; ci sono infatti ricordi simili in ogni famiglia e ahinoi, talvolta, anche simili nostalgie.
Il Presepe alla fine non è altro che un simbolo, quello per eccellenza della famiglia e di valori quali armonia, amore, rispetto che troppo spesso, soprattutto oggi, tendono a sbiadirsi.
Lucariello si isola in questi suoi valori e cerca di mantenerli saldi a se stesso, vivendo una vita di apparenza in cui però lui è tranquillo. Messo in luce il tradimento della figlia e il naufragio di quel matrimonio di convenienza che le avrebbe portato una vita agita, cade anche l’ultimo tassello della vita di Luca che non ha più motivi per vivere e si lascia abbracciare dalla morte.
Lo spettacolo è stato messo in scena in uno stile molto classico e per questo è arrivato diretto a tutti gli spettatori, grazie anche all’ottima regia e all’affiatamento degli attori, ben calati nei loro ruoli.
Ci teniamo a soffermarci sulla figura di Luca Cupiello, interpretata da Francesco D’Andria: ci vuole molto coraggio, oltre che molta preparazione, per portare in scena i personaggi di De Filippo, specialmente quelli storici e più conosciuti, senza sfigurare e senza che il pubblico ripensi agli originali, incorrendo nell’inevitabile confronto.
Non ci sarà un altro Eduardo De Filippo chiaramente, sabato sera, tuttavia, c’è stato un Francesco D’Andria che è stato all’altezza del compito di interpretare un personaggio immortale e delicato come Lucariello Cupiello.
Manuela Bellomo