13.10.2017 – Lunedì 16, martedì 17 e mercoledì 18 ottobre (alle 16.15 – 18.30 – 20.40 – 22.45) torna al Multicinema Galleria di Bari (Corso Italia 15, infotel: 080.521.45.63) “La Grande Arte al Cinema”, con la proiezione più attesa dell’anno: «Loving Vincent», distribuito da Nexo Digital, scritto e diretto da Dorota Kobiela & Hugh Welchman, è il primo lungometraggio interamente dipinto su tela. Realizzato elaborando i quadri dipinti di Vincent van Gogh, il film è composto da migliaia di immagini create nello stile del grande pittore olandese, realizzate da un team di 125 artisti, che hanno lavorato anni per arrivare a un risultato originale e di enorme impatto. Un lungometraggio poetico e seducente, che mescola arte, tecnologia e pittura e si è aggiudicato il Premio del Pubblico all’ultimo Festival d’Annecy.
Per preparare al meglio il pubblico, alla visione di Loving Vincent, il Multicinema Galleria ha organizzato domenica 15 ottobre, alle 11 (ingresso libero), l’Art Talk «VAN GOGH: arte, libertà e follia». L’evento è organizzato in collaborazione con ARTE.it: a condurre l’incontro vi sarà il suo cofondatore, Piero Muscarà, che discuterà del genio di van Gogh con gli artisti pugliesi Giuseppe Sylos Labini (pittore, scultore, direttore Accademia Belle Arti Bari), Pierpaolo Miccolis (artista visivo barese) e Francesco Ferreri (Chekos’art), artista leccese. Un approfondimento per raccontare al meglio l’arte di van Gogh a 360 gradi, partendo dal trailer di Loving Vincent e indagando, attraverso le opere proiettate sul grande schermo, tutto il genio e la follia che hanno contraddistinto la sua vita.
Definito come un martire, un satiro lussurioso, un folle, un genio e un fannullone, e spesso anche travisato e oscurato dal mito e dal tempo, il vero Vincent viene improvvisamente svelato dalle sue lettere. Ispirandosi al suo ultimo scritto, quello in cui annotava che «Non possiamo che parlare con i nostri dipinti», «Loving Vincent» partirà dalle parole dell’artista, lasciando che fossero proprio i dipinti a raccontare la storia e l’opera del pittore olandese esposto nei più importanti musei del mondo, da Amsterdam a New York, da Londra a Mosca, da Parigi a Dallas.
Del resto la forma d’arte di questo film è differente dalla pittura. Se la pittura fissa uno specifico momento della realtà, il film appare fluido, sembra muoversi tra lo spazio e il tempo. Per questo il Painting Design Team ha impiegato un anno per re-immaginare i quadri di van Gogh come se fossero un film. In Loving Vicent 94 quadri di van Gogh sono riprodotti in una forma simile a quella originale e più di 31 dipinti sono rappresentati parzialmente.
La narrazione – che riporta in vita opere come Caffè di notte, Campo di grano con volo di corvi, Notte stellata, ma anche ritratti e autoritratti di van Gogh – si apre in Francia, nell’estate del 1891. Armand Roulin, un giovane inconcludente e privo di aspirazioni, riceve da suo padre, il postino Joseph Roulin, una lettera da consegnare a mano a Parigi. Il destinatario è Théo van Gogh, fratello del pittore che si è da poco tolto la vita. Armand non è per nulla felice della missione affidatagli: è imbarazzato dall’amicizia che legava suo padre e Vincent, un pittore straniero che si è tagliato l’orecchio ed è stato internato in un manicomio locale. Ma a Parigi non c’è alcuna traccia di Théo. La ricerca condurrà Armand da Père Tanguy, commerciante di colori, e quindi nel tranquillo villaggio di Auvers-sur-Oise, a un’ora da Parigi, dal medico che si occupò di Vincent nelle sue ultime settimane di vita, il Dottor Paul Gachet.
Conosceremo così la locanda dei Ravoux, dove Vincent soggiornò per le ultime dieci settimane e dove il 29 luglio 1890 morì per un proiettile nell’addome. Qui Armand incontrerà anche la figlia del proprietario, Adeline Ravoux, la domestica e la figlia del dottore, e – presso il fiume dove Vincent trascorse i suoi giorni – anche il Barcaiolo che lo conobbe. Un viaggio attraverso strazianti rivelazioni per capire e apprezzare l’appassionante vita e la straordinaria opera di Vincent van Gogh.