8.06.2020 – Ricostruire la storia del jazz pugliese recuperando dall’oblio autori spesso dimenticati non è certo cosa semplice. L’attività di ricerca stavolta si sposta a Ruvo città del Talos Festival e dietro questo ambizioso progetto artistico di recupero della memoria c’è il nuovo lavoro discografico del pianista compositore ruvese Livio Minafra, “Lost Tapes“, classe 1982, appassionato ed eclettico musicista nonché docente di Pianoforte Jazz al Conservatorio N. Piccinni di Bari.
Figlio di musicisti (il padre Pino Minafra è un affermato jazzista mentre la madre Margherita Porfido è pianista e clavicembalista) egli ha da sempre dedicato la sua attività artistica allo studio del jazz, suonando non solo in Italia ma anche in Germania, Francia, Paesi Bassi, Spagna, Portogallo, Macedonia del Nord e in Giappone. Nel 2003 pubblica il suo primo album da solista, “La dolcezza del grido” e nel 2008 “La fiamma e il cristallo“ conseguendo inoltre importanti riconoscimenti come il premio Top Jazz diverse volte, nel 2005 con il Pino Minafra Sud Ensemble nella categoria miglior gruppo dell’anno per l’album “Terronia”, nel 2008 come miglior talento dell’anno grazie al suddetto album e nel 2011 grazie a “Surprise”.
La prima uscita del suo nuovo progetto “Lost Tapes” realizzato con la produzione dell’etichetta Angapp Music, in una raccolta di ben cinque cd biografici a cadenza mensile, è dedicata al compaesano clarinettista Enzo Lorusso, conosciuto per accompagnarsi al grande musicista andriese Cosimo Di Ceglie, precursore della chitarra jazz in Italia, ma anche accanto a nomi del calibro di Mina, Fred Bongusto, Pippo Caruso e del re del mambo Perez Prado che lo voleva con sé negli Stati Uniti.
In realtà l’idea di Minafra nasce già nel 2017, in seno al progetto “Iazz Bann – Storie dimenticate di jazzisti che girarono il mondo”. Ad ispirarlo la voglia di portare sotto i riflettori una classe di sassofonisti jazz di Ruvo di Puglia, tutti figli della Banda, ovvero alunni della Scuola di Musica dei maestri Antonio e Alessandro Amenduni; musicisti che fecero e faranno nuovamente parlare di sé in tutta Italia e oltre. Da Enzo Lorusso a Santino Di Rella fino a Santino Tedone, sax alto dell’Orchestra Rai di Roma dagli anni ’50 agli ’80, nonché Pino Minafra, trombettista jazzista di fama internazionale, nativo di Ruvo di Puglia, anch’egli figlio della Banda, generazione successiva ai nomi summenzionati.
“La casa natale di Enzo Lorusso è murata. Segno di un tempo lontano. Lui era del 1931 ed è morto da 54 anni. Per cui mi emoziona pensare di essere riuscito a mettere insieme i cocci della sua vita” spiega lo stesso Minafra il cui obiettivo è divulgare l’opera di grandi musicisti nostrani attivi nel panorama musicale internazionale evitando così che siano dimenticati.
L’accurato lavoro di ricerca intrapreso ha così portato alla luce video, foto, audio, interviste a protagonisti, sopravvissuti ed eredi vicine a questo mondo lontano ( tra cui spiccano i nomi di Beppe Vessicchio e Michele Marvulli) al fine di realizzare come lavoro conclusivo un docufilm. Un accurato progetto di restauro su tracce a volte registrate con mezzi di fortuna nei primi anni ’50.
I primi audio presenti nel cd restaurato da Minafra sono appunto del 1952, registrate dal biscegliese Peppino Valls ed appartengono all’Orchestra di Mimì Laganara. Una registrazione effettuata durante alcune prove in teatro, con un filofono che ben rendono i virtuosismi di Lorusso al sax alto e al clarinetto. Si potranno poi ascoltare 32 battute in Fa di Domenico Laganara, “Senza Tregua” di Angelo Giacomazzi, l’ellngtoniano, “In a sentimental mood” di Duke Ellington e “At the Woodchopper’s Ball” che fu il cavallo di battaglia dell’orchestra di Woody Herman. Seguiranno ancora “Um bahiano a Paris” di Josè Franca e Daniel Marechal, in trio, la cui formazione risulta sconosciuta.
Vera e propria chicca di questa raccolta sono le uniche due registrazioni jazz, di un inedito improvvisato di Michele Marvulli.
Non ci resta quindi che aspettare, dopo la prima uscita dedicata ad Enzo Lorusso, le prossime uscite che saranno disponibili solo in versione digitale sulle principali piattaforme on line.
Claudia Mastrorilli