1.08.2023 – Sinclair è considerato uno dei capostipiti della “scena di Canterbury”, corrente del rock progressivo che si è sviluppata tra gli anni Sessanta e i primi Settanta, legata anche alla contaminazione di generi come il rock psichedelico, il jazz, la musica d’avanguardia e la musica elettronica.
È tra i fondatori di gruppi fondamentali di questa scena nata nel Kent in Inghilterra, come Wilde Flower a soli 15 anni, Caravan ed Hatfield and the North, e membro in altrettanti gruppi come Camel, National Health, In Cahoots.
Nel 2006 ha lasciato la sua storica casa di Canterbury per trasferirsi definitivamente in Italia, in un trullo a Martina Franca (Taranto).
La sua musica dopo tanti anni, ha la freschezza magica del tempo sempre vivo, la magia dei suoni ‘giusti’ e delle emozioni condivise, come si è ascoltato l’altra sera nel progetto “Taranterbury band of dreams”, nell’Arena della Villa Peripato nella 4° edizione di Taranto Jazz Festival, sotto la direzione artistica di Antonio Oliveti.
Il suono di Canterbury si è risentito, sospeso tra fremiti progressivi, spigolature jazz e d’avanguardia, schegge di psichedelia, rock e vibrazioni elettroniche, melodie rigogliosamente poetiche e nel bisogno generale di ritrovare la magia, ormai quasi perduta, di fare musica mentalmente aperta e senza paraocchi.
Nel corso della sua carriera è stato circondato da tanti musicisti innovativi, sempre protesi a creare qualcosa di nuovo.
Per Sinclair la scrittura e la composizione non sono mai attività che si esauriscono con la registrazione dei brani, perché anche i pezzi più ‘definiti’ possono essere sempre aperti a una reinterpretazione, la vita continua e sia il pubblico che i musicisti cambiano nel corso degli anni.
I concerti, invece, conferiscono nuova linfa alle composizioni, spesso con l’aiuto di nuovi musicisti.
E con lui voce e basso si sono esibiti, Francesco Festinante alla chitarra con la quale sua band ‘Il Sogno di Rubik’ arriveranno altre collaborazioni ed esibizioni, come quella avutasi in occasione del concerto al Jackstore Social Club di S.Vito (TA) a settembre del 2022 e Vito Rizzi tastierista della stessa band.
Inoltre Angelo Losasso, batterista in pianta stabile da oltre vent’anni. Al flauto, Gianluca Milanese, unico flautista italiano ad aver suonato con Joe Zawinul (Weather Report), attivo sul panorama italiano da 30 anni ed al fianco di Richard Sinclair da venti.
“La maggior parte della musica che ho fatto è stata possibile grazie al contributo di quelli che condividevano le mie stesse idee musicali; per questo ora sono felice con i miei nuovi amici e spero di poter registrare presto nel mio studio personale, immerso nella natura. Mi piace ancora viaggiare e suonare dal vivo. Si cresce pensando ai soldi come a una priorità imprescindibile, piuttosto che a cercare di raggiungere la felicità tramite la creatività personale” aveva riferito Richard Sinclair in una sua intervista.
Una cosa è certa, lui sul palco si diverte e lo si è visto anche da come duettava alla chitarra in sintonia con Francesco Festinante (foto) con il quale collabora da due anni e da questa collaborazione è nata la registrazione di un brano e la composizione di brani inediti.
La voce principale della scena di Canterbury, il canto e il basso di Richard Sinclair sono stati una costante fonte di gioia per gli amanti della musica di Canterbury presenti l’altra sera.
Una voce profonda e bassa, la sua, un talento per melodie memorabili, il suo, che pochi possono eguagliare, oltre a una tecnica fantasiosa e fluida al basso.
Per gli intenditori, i brani eseguiti sono stati: Rifferama, What’s Rattlin, Felafel Shuffle, Out of the Shadows, What in the World, Disassociation, In the Land of Grey and Pink, Golf Girl e Who do you think you are.
L’atteso Richard Sinclair, bassista straordinario, improvvisatore instancabile e vocalist, nel corso degli anni ha portato il proprio contributo a decine di progetti nei territori del rock progressivo e del British Jazz più avanzato.
A Taranto ha confermato di rimanere il portabandiera di una forma di canzone che incorpora armonie sofisticate, influenze ‘popular’ e humor di stampo tipicamente britannico, in una commistione assolutamente unica.
Vito Piepoli