25.03.2025 – Nella terza giornata al Bif&st 2025 – Bari International Film Festival e spazio alla sezione competitiva “A Sud”, dedicata alle cinematografie del Sud del mondo, si è tenuta l’anteprima italiana di “La domenica muoiono più persone” (titolo originale Los domingos mueren más personas) di Iair Said, tra i titoli più attesi di questa edizione.
Una tragicommedia sulla perdita e l’identità
Proveniente da un ricco percorso festivaliero che include Cannes (sezione ACID), San Sebastián (Horizontes Latinos) e numerosi altri eventi internazionali, La domenica muoiono più persone segna il ritorno a casa – fisico ed emotivo – di David, trentenne argentino sovrappeso, omosessuale e terrorizzato dagli aerei. Costretto a rientrare a Buenos Aires per il funerale di uno zio, David si ritrova a fare i conti con la propria famiglia ebrea, con una madre decisa a staccare il respiratore al marito in coma e, soprattutto, con un dolore non risolto, che si manifesta nella sua quotidianità fatta di lezioni di guida fallimentari, consulti medici improbabili e fugaci tentativi di intimità.
Iair Said – regista, sceneggiatore e protagonista – costruisce una tragicommedia intima e autobiografica, in cui il lutto familiare diventa occasione per un’indagine sul senso di appartenenza, il disagio corporeo e la paura della solitudine. Il personaggio di David è il suo alter ego, un corpo non conforme e iper-sensibile che vaga tra incombenze prosaiche e riti di passaggio, mentre tutto intorno continua a scorrere con impassibile indifferenza.
Un cast sincero per un racconto che tocca
Said si circonda di un cast affiatato e sorprendente: Rita Cortese offre un ritratto dolente e sarcastico della madre Dora, Antonia Zegers incarna una zia ruvida ma affettuosa, e Juliana Gattas – cantante del gruppo Miranda! – debutta al cinema con naturalezza nei panni della sorella Elisa. Il quartetto funziona alla perfezione, regalando scene corali dove nevrosi familiari, umorismo grottesco e commozione si mescolano con spontaneità.
La forza del film sta proprio nel suo tono: non si piange senza prima aver riso e il dolore è sempre filtrato da una comicità dolceamara, alla maniera di Woody Allen o Nanni Moretti, dichiarate influenze di Said. Le situazioni sono assurde ma mai caricaturali, e persino l’ambientazione – tra la casa materna, l’ospedale e il cimitero – diventa luogo di confronto e riconciliazione.
Regia e stile: il realismo emotivo di Said
Girato con uno stile visivo vicino al documentario – grazie alla fotografia di Giovanni Cimarosti, italiana e sensibile – il film adotta un approccio minimale che esalta le fragilità dei personaggi. La durata compatta (75 minuti) e l’ambientazione raccolta contribuiscono a creare un’atmosfera di intimità quasi teatrale, mentre scenografie e costumi (a cura di Coca Oderigo, Cristina Nigro e Flora Caligiuri) restituiscono l’autenticità borghese e culturale di una famiglia ebraica argentina.
Il tutto è accompagnato dalla delicata colonna sonora firmata Ascari, che sostiene l’altalena emotiva del protagonista senza mai sovrastarla. L’ironia visiva è presente anche nel poster ufficiale italiano – quattro personaggi con collari cervicali e labbra blu – che sintetizza il tono surreale e tenero dell’opera.
Produzione internazionale e distribuzione
Coprodotto da Argentina, Italia, Spagna e Svizzera, La domenica muoiono più persone è una collaborazione tra Campo Cine, Patagonik, l’italiana Dispàrte, Nephilim Producciones e My Gosh, con il supporto di enti pubblici e programmi come INCAA, Ibermedia e il Ministero della Cultura italiano. In Italia, la distribuzione è affidata a Fandango, mentre in Argentina il film è già approdato nei cinema e su Disney+ Star. I diritti sono stati venduti in oltre 15 paesi, confermando l’interesse globale per questa storia piccola ma universale.
Critica e ricezione
Dopo l’anteprima mondiale a Cannes, la critica ha accolto con favore l’opera di Said. Alcuni ne hanno sottolineato il ritmo contemplativo, ma quasi tutti hanno elogiato il suo equilibrio tra humour nero e tenerezza, la delicatezza del tono e la capacità di parlare di temi profondi – lutto, eutanasia, identità – con empatia e autenticità.
In Argentina, la performance di Juliana Gattas è stata segnalata come rivelazione dell’anno e Said è stato recentemente selezionato nel programma Berlinale Talents 2025 come uno dei registi latinoamericani emergenti più promettenti.
Un film che riconcilia
In La domenica muoiono più persone non c’è catarsi senza imbarazzo, né famiglia senza ferite: ma ciò che resta, alla fine, è la voglia di riconciliarsi, di ridere nel mezzo del dolore, di stringersi anche quando tutto divide. Iair Said firma un film personale e toccante, capace di restituire verità senza retorica. Al Bif&st 2025, nella terza giornata di festival, arriva, così, un piccolo gioiello del cinema indipendente argentino che parla anche a noi con la voce flebile ma nitida delle emozioni che non trovano parole.
Crediti e Produzione
- Titolo originale: Los domingos mueren más personas
- Titolo italiano: La domenica muoiono più persone
- Regia e sceneggiatura: Iair Said
- Con: Iair Said, Rita Cortese, Antonia Zegers, Juliana Gattas
- Fotografia: Giovanni Cimarosti
- Scenografia: Coca Oderigo
- Costumi: Flora Caligiuri, Cristina Nigro
- Colonna sonora: Ascari
- Produzione: Campo Cine, Patagonik, Dispàrte, Nephilim Producciones, My Gosh
- Distribuzione (Italia): Fandango
- Durata: 75 minuti
- Paesi: Argentina, Italia, Spagna, Svizzera (2024)
Roberta Rutigliano