3.04.2020 – Viviamo momenti di forte apprensione e siamo sempre alla ricerca di notizie che accendano in noi la speranza di una cura per il Covid-19.
E’ di questi giorni la notizia di una sperimentazione eseguita all’Università di Pittsburgh: un vaccino-cerotto già sperimentato nei topi e di cui è stata verificata la produzione degli anticorpi contro il virus.
Nel team di ricerca c’è anche il medico barese Andrea Gambotto, diplomatosi al Liceo Scientifico Scacchi e laureatosi nel 1994 all’Università degli Studi Aldo Moro di Bari.
Gambotto è una delle tante menti eccellenti di casa nostra che hanno tentato fortuna fuori dalla propria terra e, in questo caso, la sua preparazione e le sue capacità sono state evidenziate in più di una occasione.
Andrea Gambotto si era già distinto nel 2003, in merito alla realizzazione del primo vaccino in assoluto contro un coronavirus emergente, quello della SARS e, in seguito, nel 2014 anche per la MERS. Ricordiamo che la sperimentazione del vaccino per la SARS fu abbandonata in quanto la malattia sparì da sola.
Secondo lo studio pubblicato da Lancet, rivista EBiomedicine, in cui vengono descritti gli studi sul vaccino che gli autori chiamano PittCoVacc, la sperimentazione potrebbe entrare entro 30 giorni nei test clinici di fase I sugli individui e se l’Agenzia per gli alimenti e i medicinali FDA autorizzasse tale passaggio, in 5 mesi si potrebbe cominciare con la produzione del vaccino da destinare su larga scala.
Il vaccino-cerotto messo a punto dall’equipe degli studiosi è costituito da 400 micropunture erogate da sottilissimi aghi disposti su un cerotto di circa 1,5 centimetri che, dopo essere messo su un braccio o su una spalla, può permettere di sviluppare l’immunità al virus entro due settimane, mentre dopo altre 3-4 consente di raggiungere un livello di anticorpi sufficiente per debellare il virus definitivamente.
Non ci resta dunque che sperare che la sperimentazione porti i suoi buoni frutti.
Non possiamo, ad ogni buon conto, non essere fieri del fatto che a questi risultati abbia contribuito una eccellenza pugliese.
Grazie al dott. Andrea Gambotto.
Paolo Cilfone