13.10.2023 – E’ andato in scena il 9 ottobre scorso, in prima nazionale, al Teatro Piccinni di Bari, Il Castello, a cura del Teatro delle Bambole per la regia di Andrea Cramarossa.
Nello stesso giorno si è svolto un matinèe per gli studenti, seguito dall’intervento del Prof. Daniele Maria Pegorari (Condirettore del festival “Calvino, immagini e saperi”).
Lo spettacolo rientra nell’ambito della stagione teatrale Altrimondi 2023_24 del Comune di Bari – Assessorato alle Culture organizzata insieme al Teatro Pubblico Pugliese (Rassegna 100 CALVINO – fuori abbonamento) e, in occasione, dei vent’anni di attività artistica del Teatro delle Bambole.
Il Castello viene al mondo teatrale, dopo una gestazione di due anni, dal progetto di ricerca “Dalla Letteratura al Teatro” ed è un omaggio a Italo Calvino nel centenario della nascita.
Cramarossa ha lavorato alacremente su “Le città invisibili”, “Prima che tu dica pronto”, “Palomar”, “Il Castello dei Destini Incrociati”, per comprendere, al meglio e per quanto possibile, il senso della scrittura in Calvino che restituisce alla letteratura il suo valore di ricerca del senso nascosto delle cose, quello che altrimenti non si potrebbe vedere.
Così il regista si fa avvolgere dall’amore per la sperimentazione dello scrittore e dalla sua continua ricerca di risposte, perseguita nello smontare la realtà e rimontarla in un modo diverso.
Cramarossa, dunque, partendo dalle trame di Calvino, dalla sua passione per i tarocchi e dall’utilizzo delle immagini ha permesso ai suoi protagonisti di svolgere un esperimento: quattro attori che, con l’artificio molto pirandelliano del metateatro, raccontano le storie di Arabaldo, Arastalda, Artilonchio e Averbetrio, personaggi che, chiusi nel loro mutismo, non riescono ad esprimere il proprio disagio.
Gli attori danno voce ai personaggi e il racconto diviene catarsi, risposta allo smarrimento, all’inganno, alla ricerca di ciò che è perduto.
I tarocchi, dunque le immagini che Calvino usa nella sua storia, si traducono in scena tramite elementi peculiari del Teatro delle Bambole, i giocattoli, le maschere, la musica, le luci e la partitura prossemica (ndr: i gesti, il comportamento, lo spazio e le distanze all’interno di una comunicazione verbale e non). Tutto converge nel desiderio di restituire ai personaggi la capacità di potersi raccontare.
Il Castello, messo in scena dai bravissimi Giovanni Di Lonardo, Rossella Giugliano, Federico Gobbi e Pierpaolo Vitale, ha incantato la platea attraverso il suo incedere poetico dove ogni parola, musica, suono e immagine hanno avuto un ruolo fondamentale, ossia consegnare al pubblico la bellezza di una emozione esplosa nell’applauso finale.
Ci soffermiamo un istante sul personaggio di Arastalda in cui si concentra lo studio di Cramarossa sul femminile in tutta la sua complessità. Arastalda racchiude in se tutte le sfaccettature che questo mondo contiene, anche quelle più oscure spesso invisibili agli occhi.
Rossella Giugliano è riuscita ad esprimere in modo chiaro e incisivo questa bellissima dedica a tutte le donne: uno dei momenti più toccanti dello spettacolo.
Il Castello è piaciuto, ha fatto battere il cuore, portando a compimento quello che il teatro dovrebbe fare sempre, ossia lasciar andar via il pubblico diverso da come è entrato.
Un dolce compleanno a compimento del ventennio di attività del Teatro delle Bambole.
La prossima replica si terrà al Teatro Traetta di Bitonto il 2 febbraio 2024
Il Castello di Andrea Cramarossa
Con: Giovanni Di Lonardo, Rossella Giugliano, Federico Gobbi, Pierpaolo Vitale.
Costumi: Silvia Cramarossa
Meccaniche di palco: Fabrizio Zerbinati
Foto di scena: Maria Panza
Regia: Andrea Cramarossa.
Casa Madre: Teatro delle Bambole
Manuela Bellomo