16.11.2023 – Oggi vi raccontiamo un’altra bella storia pugliese premiata per originalità e competenza. Siamo a Conversano (Ba) dove l’agenzia creativa Idem Design ha realizzato una etichetta multisensoriale (progetto Flarò) per i vini Vespa Vignaioli del giornalista Bruno Vespa.

Il progetto Flarò, candidato nella categoria Beverages – Wine (light)* al Pentawards 2023, premio internazionale che celebra l’eccellenza nel design e nel packaging e che ha raccolto oltre 2mila candidature da 60 paesi in tutto il mondo, è stato insignito del Bronze Awards.

Il premio è stato consegnato all’agenzia pugliese durante la cerimonia che si è tenuta a Londra venerdì 10 novembre, nello splendido Magazine London, uno dei più grandi spazi ibridi appositamente costruiti nella capitale britannica.

Alla serata di gala hanno partecipato designer, brand e professionisti del packaging leader a livello mondiale. La giuria internazionale ha selezionato oltre 700 lavori, premiando solo i migliori.

Dal 2007, Pentawards riconosce l’eccellenza globale nel design del packaging attraverso il suo concorso annuale che coinvolge esperti di Diageo, Microsoft, Stranger & Stranger, Coty, Pentagram e WWF.

Dopo il Red Dot Award dello scorso anno, ottenere il Bronze Awards del Pentawards è davvero un onore. Un riconoscimento prezioso frutto di un enorme lavoro di squadra. Un premio che ci spinge a fare sempre meglio – spiega Flavio Sisto, Art Director e fondatore dell’agenzia – ed essere qui insieme ai mostri sacri mondiali del design e del packaging è per me una grande emozione. Quando Bruno Vespa mi ha chiesto il restyling delle etichette dei suoi vini, insieme al mio team abbiamo subito pensato che fosse il momento di fare qualcosa di innovativo. Per questo abbiamo realizzato queste etichette multisensoriali”.

Il progetto ideato da Idem Design con la collaborazione dei partner tecnici Fedrigoni e Kurz, ha permesso di realizzare un “cliché multilivello molto innovativo che al tatto ricorda la sensazione di accarezzare la sabbia a ricordare l’origine di questi vini, le cui uve crescono a pochi passi dal mare”.

Sono molto orgoglioso che Idem Design abbia ricevuto questo premio prestigioso per le etichette dei nostri vini – racconta Bruno Vespa abbiamo lavorato a lungo insieme dando carta bianca a questa agenzia, fidandoci della sua esperienza. E il risultato è stato veramente bello e apprezzato dal pubblico in maniera straordinaria. Mi fa davvero piacere che oggi sia arrivato anche un riconoscimento tecnico così importante. Credo che lavoreremo ancora insieme a progetti sempre più belli”.

etichetta multisensoriale

Incuriositi dall’originalità di Flarò abbiamo voluto fare due chiacchiere con Flavio Sisto per saperne di più.

Come nasce l’idea dell’etichetta multisensoriale e come si è sviluppato il progetto?

L’idea progettuale nasce da una chiacchierata fatta con Bruno Vespa. Nel nostro primo incontro il dottor Vespa mi ha parlato dei suoi vini, raccontandomi che i suoi vigneti si trovano proprio vicino al mare, intorno alla sua masseria di Manduria. Una vicinanza, questa, che influisce sulle qualità organolettiche e che in qualche modo andava raccontata. Queste viti, infatti, beneficiano del microclima, del terreno argilloso e sabbioso, della salinità e delle correnti provenienti dal mare.

Mentre mi raccontava di queste caratteristiche, ho iniziato a immaginare che almeno una delle etichette che avrei dovuto realizzare dovesse raccontare tutto questo. Mi sono detto: “Il cliente che acquista e gusta questi vini deve sapere da dove vengono, deve conoscere questo territorio che ha così tanti elementi al suo interno che lo rendono unico”. Di qui l’idea di una etichetta multi sensoriale.

La sua realizzazione non è stata semplice. Dopo aver riportato al mio team la chiacchierata con Vespa, abbiamo iniziato a ragionare su come poter rendere multi sensoriale questa etichetta. Abbiamo lavorato sulla parte tattile e visiva, consapevoli che sulle etichette di vino si è fatto di tutto e non semplice come un tempo produrre quell’effetto “wow” che tanto volevamo ottenere. Insomma ci serviva un progetto innovativo e unico, come facciamo per tutti i nostri clienti, ma per questo in particolare, così esigente e attento ai dettagli.

Dovevamo dare la percezione tattile della sabbia del mare. Abbiamo immaginato le onde del mare che accarezzano la sabbia e ritraendosi lasciano sul bagnasciuga tante gradazioni di colore. Per ricreare questa stratificazione abbiamo disegnato tre onde che abbracciano la bottiglia, che si colorano in tre diverse nuance cromatiche, da quelle più scure a quelle più chiare. Per la parte tattile, poi, abbiamo pensato che la texture del materiale non bastasse a trasferire ruvidezza e grana della sabbia. Così abbiamo consultato alcuni fornitori per capire che tipo di finishing potessimo conferire alla carta. Dopo una serie di proposte dei fornitori avevamo questa opzione: potevamo spalmare vernice tattile sulla carta delle etichette. Il problema, però, è che non sapevamo se questa soluzione potesse essere trasferita su una bobina di etichette autoadesive che gira a una velocità molto elevata, e che potesse essere applicata su vetro senza generare problemi alla macchina.

Abbiamo fatto tanti test, visto che si trattava di una cosa assolutamente sperimentale. Ci siamo concentrati sulla realizzazione di un cosiddetto cliché (una sorta di prototipo) che, con un’unica carta, potesse creare non solo questa differenza ma anche la sensazione di increspatura delle onde. Per farlo ci siamo rivolti all’azienda tedesca Kurz e con la loro consociata Hinderer abbiamo fatto una lunga call. Ci hanno risposto: non ci è mai capitato di fare una cosa del genere ma ci possiamo provare. Quindi abbiamo proceduto elaborando uno stampo 3D della nostra idea che riproduceva tutto su un solo strato di carta. È stata la sfida più grande. Hinderer ha prodotto questo cliché unico nel suo genere e lo stampatore lo ha poi “messo in macchina” inserendo anche la parte granulosa che simula i granelli di sabbia. Un lungo lavoro di squadra che ha unito creatività e competenze tecniche. E aver ricevuto il Pentawords per questo progetto è stato un traguardo incredibile.

Quali possibili applicazioni future prevedete per questo tipo di etichetta?

Questa applicazione così particolare che ha prodotto un’etichetta multi sensoriale e multi materica ci dà la possibilità di spingerci ancora oltre magari coinvolgendo anche altri sensi come l’olfatto… chissà. Anche perché il vino merita etichette sempre più eloquenti rispetto alle sue caratteristiche e al territorio in cui è prodotto. E non solo il vino. Ogni prodotto merita un’etichetta e un packaging unico e specifico. L’idea di lavorare con etichette multi sensoriali, secondo noi, può rendere ancora più interessante un prodotto e raccontarne la storia in modo diverso e originale.

Essere imprenditore in Puglia non è sempre facile. Ci racconta la sua esperienza?

Questa azienda è stata fondata con tanti sacrifici e anche con un pizzico di follia perché quando l’ho creata in pochi sapevano cosa fosse il packaging design e in generale il design in un piccolo paese come Conversano. Ma il tempo mi ha dato ragione e oggi il nostro nome, tra gli addetti ai lavori, è molto conosciuto. Sapere che studi internazionali sanno e apprezzano i nostri lavori mi emoziona. Ma soprattutto sapere che Idem Design non è a Milano o a New York (città in cui si respira design, in cui si fanno migliaia di eventi legati al design) ma a Conversano fa la differenza e mi rende ancora più orgoglioso.

In passato tanti clienti ci avevano proposto di trasferire il nostro studio a Milano o Torino. Ma sono sempre stato estremamente legato alla mia terra, e ho sempre promesso a me stesso che avrei cercato di fare il possibile per valorizzare questo territorio. Anche per questo nel mio studio insieme a me lavorano tutti ragazzi pugliesi. Dopo tantissimi anni di impegno e ricerca, oggi al di là dei premi, è per me una grandissima soddisfazione aver realizzato centinaia di progetti importanti per clienti famosi in Italia e all’estero. Spesso il pack è considerato secondario ma la storia ci insegna che non è così. Una confezione, un’etichetta possono davvero rendere unico e riconoscibile un brand, e realizzarne sempre di nuovi, innovativi e cuciti addosso a ogni singola azienda che seguiamo, è il nostro principale obiettivo.

Ringraziamo Flavio per il suo racconto. Siamo orgogliosi anche noi che il valore delle nostre tantissime eccellenze venga riconosciuto il tutto il mondo.

Idem Design 

Fondata da Flavio Sisto, Idem Design è attiva a Conversano da oltre quindici anni nei settori branding, packaging e comunicazione. Creatività, studio, innovazione e ricerca strategica. L’obiettivo di Idem Design è quello di realizzare progetti di packaging e branding che contribuiscono a rafforzare l’identità e la competitività delle aziende, italiane ed estere, nei mercati internazionali.

Nel corso degli anni Idem ha lavorato per importanti marchi pugliesi e nazionali come il caseificio Gioiella di Gioia del Colle, Carton Pack di Castellana, Varvaglione 1921 di Leporano, Menhir Salento di Bagnolo del Salento e la storica azienda tessile del milanese Giovanardi per cui la Idem ha curato il design dei cataloghi tecnici. Ma anche estere come l’azienda tedesca di Gioflex.

All’interno dell’agenzia, oltre all’Art Director, lavorano dieci professionisti tra cui grafici, marketer, photo e video editor. Grazie all’impegno del team, negli ultimi anni, Idem ha ottenuto importanti riconoscimenti internazionali: dal Red Dot Design Award 2022, al premio Studio dell’anno di Olio Officina 2022 e infine il Pentawards 2023.

Idem Design ha creato, ad esempio, la bottiglia Evo per l’azienda tarantina Varvaglione. Una bottiglia diventata iconica, che ha trasformato la classica confezione di olio in un oggetto di design prezioso. Con Evo, Idem ha vinto il Red Dot Design Award 2022 nella categoria “packaging design”.

http://www.idemdesign.it

Manuela Bellomo