16.08.2023 – Francesco Bianconi, Claudio Brasini e Rachele Bastreghi in arte Baustelle, accompagnati da una nuova formazione con Lorenzo Fornabaio (chitarre), Milo Scaglioni (basso), Alberto Bazzoli (tastiere)e l’ottima Giulia “Julie Ant” Formica (Batteria), hanno toccato per il loro Elvis tour, promozionale del loro ultimo lavoro “Elvis”, anche il Locus Festival, sabato 12 agosto, nella suggestiva location della masseria Ferragnano a Locorotondo.
Anche quest’anno il Locus Festival, grazie alla presenza di nomi internazionali del calibro di Sigur Ros, Simply Red e Herbie Hancock, ha dato conferma di essere tra i più interessanti festival a livello nazionale, e con la formazione toscana, punta del rock indipendente italiano, ha saputo darne prova con un pubblico accorso numerosissimo da tutta la regione e non solo.
Ad aprire il live i supporter Ada Oda, provenienti direttamente da Bruxelles, con un post punk decisamente accattivante e testi rigorosamente in italiano cantati da Victoria Barracato, figlia di un emigrato italiano, che hanno riproposto i brani del loro ultimo album “Un amore debole”.
Acclamati a gran voce, ecco i Baustelle salire sul palco, tornati al Locus dopo qualche anno, per presentare stavolta il loro ultimo progetto discografico “Elvis”, il nono per la precisione, pubblicato il 14 aprile scorso.
Il carismatico Francesco Bianconi, in total black look, saluta il pubblico su una scenografia minimale sui toni del rosso su cui si erge illuminata da dodici fari la scritta Baustelle, aprendo il set con il brano “Andiamo ai Rave” a cui seguiranno il rock and roll di “Betabloccanti cimiteriali blues”, la storica “La guerra è finita” e “Contro il mondo”, tutti brani cantati a squarciagola dai fan entusiasti della nuova matrice decisamente più blues/rock della band di Montepulciano.
“La nostra vita” è anticipata da una breve presentazione di Bianconi, che spiega come al centro di tutti i testi delle canzoni ci sia un tema legato alle loro esistenze, per poi proseguire con la hit “Veronica n.2”, “Monumentale”, “Los Angeles” e “Gran Brianza lapdance asso di cuori stripping club”.
Il pubblico, entusiasta del nuovo sound e dei nuovi brani, balla e accompagna la formazione in un clima festoso, per un secondo set dedicato ai successi del passato. Si prosegue quindi con “Le rane”, “Un romantico a Milano”, “La moda del lento”, “I provinciali” “Amanda Lear” e “Il liberismo hai giorni contati”. Molto toccante l’arrangiamento de “La donna cannone” dell’immenso Francesco De Gregori, brano a cui lo stesso Bianconi è molto legato per i suoi ricordi d’infanzia, per poi chiudere il concerto, dopo la presentazione della band, con il brano “Love Affair”.
Acclamati a gran voce, ecco i Baustelle tornare sul palco per un finale decisamente in bellezza con due brani tratti dall’ album “Sussidiario illustrato della giovinezza” e più precisamente “Gomma” e “La canzone del riformatorio” per terminare definitivamente con la dirompente “Charlie fa il surf”.
Un concerto ben suonato che non ha mai mostrato cedimenti negli arrangiamenti e nella performance dell’ottima formazione, che non fa che confermare i Baustelle, tra le più interessanti band del panorama italiano e internazionale.
Claudia Mastrorilli