27.10.2023 – Carmine e Vincenzo Vetrugno sono due fratelli originari di Veglie (Le) con la passione per la vela. Nelle scorse settimane avevano avviano un progetto in comunione con l’Università del Salento. Il loro doveva essere un giro del mondo a bordo di un catamarano, ma senza effettuare scali.

Prima della partenza hanno svolto alcune tappe di presentazione per far conoscere i propositi dell’iniziativa. Sono sbarcati, dunque, a Brindisi, Otranto, Gallipoli e Porto Cesareo. La partenza per il viaggio, invece, ha avuto luogo da Taranto. Dopo pochi giorni, però, la coppia è dovuta tornare indietro tanto da giungere nuovamente a Porto Cesareo alle ore 6:00 del 23 ottobre. Due le motivazioni alla base di quanto accaduto: un problema sanitario ed uno di carattere tecnico sull’imbarcazione

A 300 miglia dalle Canarie abbiamo dovuto prendere la decisione di tornare indietro. Una decisione sofferta e amara, ma inevitabile per due motivi – racconta Carmine – La prima è di carattere personale, un mio problema di salute non grave ma che necessita di un monitoraggio. La seconda è tecnica e riguarda una deriva del catamarano: sembra che abbia perso la boccola, sbatte incessantemente nella cassa ed è praticamente inutilizzabile. Non è possibile sistemarla in mare. Grazie a chi ci ha sostenuto in questo progetto per aver creduto in noi. I primi a farlo siamo stati noi stessi”.

Siamo molto dispiaciuti per l’interruzione del viaggio – commenta il rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice – Carmine e Vincenzo Vetrugno sono navigatori esperti e saggi, se hanno deciso così vuol dire che non c’erano alternative praticabili. I campioni e i dati raccolti durante questi giorni di navigazione saranno in ogni caso di estrema utilità per la ricerca scientifica. Ne faremo tesoro e saremo di nuovo al loro fianco appena sarà possibile ripartire“.

Del resto, oltre a raccontare l’accaduto su un “diario di bordo online”, il progetto aveva l’intento di raccogliere campioni di plankton e neuston oltreché alcuni dati chimico-fisici delle acque e dell’atmosfera. In ogni caso i due fratelli, coadiuvati dall’ateneo salentino, ci riproveranno sicuramente a breve. La loro “mission” sarà utile per la ricerca.