1.08.2017 – Dal 2 al 6 agosto nel cuore della magnifica Daunia torna il Festival Troia Teatro, organizzato da Unione Giovanile Troiana, ACT! Monti Dauni e Teatri 35, realtà che hanno contribuito con le proprie competenze alla crescita artistica, culturale e turistica del territorio.
Il Festival è ormai giunto alla XII edizione, confermandosi come appuntamento atteso e consolidato, che invade piacevolmente la città di Troia, disseminando artisti e performances nelle piazze, nei vicoli, nelle strade, in luoghi caratteristici e storici, regalando spettacoli di teatro contemporaneo, musica, incontri e coinvolgendo la popolazione in laboratori e performances collettive.
Il tema affrontato nell’edizione 2017 è il rito.
Le rappresentazioni teatrali proposte avranno comune denominatore la fiaba ed il suo rapporto con il rito in quanto la struttura della fiaba si riallaccia a quella del rito.
Esiste un legame profondo, un inconscio collettivo che attraversa il tempo tra il ragazzo preistorico che viveva i riti di iniziazione al mondo adulto e il bambino storico che vive l’iniziazione al mondo sociale attraverso la fiaba.
Così direttore artistico Francesco Ottavio De Sanctis illustra la scelta del tema: “Il festival Troia Teatro per l’edizione 2017 riflette sul tema del Rito. Riti di passaggio, riti di guerra, riti di iniziazione, riti individuali e riti collettivi, riti pubblici o privati. La processione e la Protesta, Riti Liturgici e Riti Laici. Una consuetudine, una procedura, una necessità, il thè, la sigaretta, la playstation. Il rito come caduta o come rifondazione. Il linguaggio, il simbolo, la sua interpretazione. Il rito come rappresentazione, come catarsi, come messa in scena: la danza, il ritmo, il gesto, le luci. Come trasfigurazione del reale, o come possibilità di liberare le energie della collettività, il Rito, la Festa, il Teatro si fanno eccezione, quell’extra-quotidiano capace di rigenerazione, quella condivisione che evocata si fa direzione”.
Importante è la presenza di Alessandra Asuni che ha scelto il Festival come luogo privilegiato in cui presentare il debutto nazionale del suo ultimo lavoro sul Rito. Il festival ospiterà la sua trilogia con un focus sul questo lavoro, “una performance totale, che dà vita a uno scambio emozionale e energetico tra chi recita e chi assiste” (cit. Francesca Saturnino).
Il rito richiama anche alla trasmissione orale dei saperi (spesso nella storia affidato a detti, proverbi, allegorie, racconti, filastrocche) e alla necessaria partecipazione della comunità, tema caro al festival e scopo principale degli organizzatori da sempre.
Creare una comunità oggi è fondamentale, ritrovare il significato dell’incontro in piazze non virtuali, riunire persone che si riconoscono appartenenti ad un luogo ma proprio per questo aperte all’accoglienza.
A questo proposito nella dodicesima edizione si attua un importante passaggio del testimone. È infatti affidata l’organizzazione della sezione Arte di Strada a Stra’D’Art giovani under 30 formatisi nei vari laboratori e workshop proposti nelle precedenti edizioni del Festival Troia Teatro. Si tratta di una sezione del festival che si vuole valorizzare e che propone arte in luoghi non convenzionali e a contatto diretto con il pubblico. Una carovana itinerante di artisti; saltimbanchi, guitti e marionette, danzatori, clown e trampolieri.
La sezione adotta la “filosofia del cappello” che accompagna il festival dal 2005, anno della Iª edizione, permettendo al pubblico di manifestare il proprio gradimento attraverso una donazione spontanea all’artista ed allo spettacolo.
Inoltre si rinnova la collaborazione con i giovani di Movida Night con insieme ai quali il festival ha programmato la sezione Dopofestival il momento in cui il pubblico si incontra intorno alla musica.
Altra rilevante novità è la sezione HandmadeDocFest. 24 film provenienti da 16 nazioni per raccontare il Rinascimento del “fatto a mano”, le competenze manuali, l’arte di chi forse impropriamente definiamo artigiani.
Handmade Doc Fest è una nuova occasione di incontro aperta dove il pubblico, i film maker, gli handmaker, i craftman possono confrontarsi, discutere, interrogarsi reciprocamente, tessere relazioni e costruire nuovi rapporti di collaborazione.
Quelli che una volta si chiamavano “arti e mestieri”, che pareva purtroppo dovessero restare per sempre appannaggio di un passato polveroso, sono ora apprezzati, ricercati e amati anche e soprattutto dagli under 20.
“Handmade is cool” è lo slogan di questa nuova sezione. Perché dalla riscoperta e dalla valorizzazione del lavoro manuale e artigianale sta davvero partendo una rivoluzione. La trasmissione di conoscenze millenarie è oggi al centro di un processo di rinnovamento e di riscoperta fuori da steccati e convenzioni. Un vero e proprio Rinascimento in cui gli antichi saperi si mescolano con l’innovazione. Gli artigiani si fanno makers, dialogando anche con chi si occupa di manifattura digitale.
il Festival ospiterà la residenza creativa di Roberto Corradino dal titolo “Una settimana di bontà/Il Rito”, una sorta di lavoro su quello che accade prima e sotto qualsiasi forma di teatro, un luogo di ricerca aperto a professionisti e non delle arti performative e a studiosi o semplici curiosi o “amatori della materia umana”.
E ancora presenti Bibliocafè “Skantinato 58” che quest’anno ha istituito il Premio Skantinato – Per il teatro di impegno civile e sociale, con la partnership di Libera e del Festival Troia Teatro.
Come sempre non mancano i Laboratori in questa edizione sulla giocoleria e l’arte circense, il gioco, la fiaba, rivolti a grandi e piccoli spettatori partecipanti.
E tanti anche i momenti di incontro con il pubblico, come il Talking About per parlare di teatro e arte, gli aperitivi e i dopofestival per divertirsi, ri-conoscersi e ascoltare ottima musica.
Il giorno successivo alla rappresentazione di ogni spettacolo le Compagnie e gli artisti andati in scena avranno la possibilità di incontrare il pubblico del Festival.
Un’occasione interessante e informale in cui artisti, pubblico e addetti ai lavori dialogano, si confrontano, si conoscono, oltre il palco, un progetto nato per creare un ponte tra artisti e fruitori d’arte nella convinzione che l’arte debba essere lasciata libera di esprimersi senza alcun giudizio di merito.
Nella giornata conclusiva del festival un focus sulla trilogia dei Riti di Alessandra Asuni con la conduzione di Francesca Saturnino giornalista e critica teatrale.
Buon Teatro a tutti!