5.11.2021 – Lecce riaccende i riflettori sul cinema d’Europa con la 22ma edizione del suo festival più celebrato, in programma dal 6 al 13 novembre prossimi al multisala Massimo.
Un viaggio visivo tra film e documentari che tanto racconta delle urgenze e degli iati di un continente splendidamente plurale e dissonante.
Ad aprire il Festival sarà l’anteprima nazionale di Per tutta la vita di Paolo Costella, in sala dall’11 novembre. Il film, che vede fra gli altri la partecipazione di Carolina Crescentini e Filippo Nigro, è una divertente e interessante riflessione sulla capacità del tempo dì confermare o meno le scelte intraprese.
Di tutt’altro tenore, invece, il film selezionato per chiudere la manifestazione, La persona peggiore del mondo di Joakim Trier già presentato con successo all’ultimo festival di Cannes. È il romanzo esistenziale della trentenne Julie, un’anima libera e romantica che guarda al mondo ogni giorno con curiosa e stupita meraviglia.
Tra i film presentati durante le altre serate festivaliere, da non perdere la premiere in sala dell’ultima fatica di Carlo Verdone Si vive una volta sola ed il nuovo film di Tony Gatlif Tom Medina.
Protagonista assoluto dell’edizione 2021 del festival del cinema europeo sarà il regista e sceneggiatore ungherese István Szabò a cui verrà tributato l’Ulivo d’Oro alla carriera. Al cineasta, autore fra le altre di pellicole premiate come Mephisto o La diva Julia, sarà dedicata un’ampia retrospettiva composta da dodici dei suoi titoli più apprezzati. Un’occasione da non lasciarsi sfuggire per riscoprire ed incontrare un autore nodale per la cultura filmica europea ed assistere, in anteprima nazionale, alla presentazione della sua ultima fatica, Final report.
Comme d’abitudine il festival di Lecce non mancherà di omaggiare la grande tradizione cinematografica italiana. Quest’anno sarà la volta di Giovanna Ralli, attrice notissima e poliedrica, che riceverà l’Ulivo d’Oro alla carriera: una rassegna a lei dedicata ripercorrerà le tappe più rilevanti del suo percorso artistico ed i suoi lavori più rappresentativi tra cui si menzionano la copia restaurata del La Famiglia Passaguai di Aldo Fabrizi ed il film di Roberto Rossellini Era notte a Roma.
A contendersi l’Ulivo d’Oro-premio Cristina Soldano saranno invece dieci opere europee espressione di altrettante sensibilità culturali e di territorio, selezionate dal direttore artistico Alberto La Monica e da Luigi La Monica e presentate al Festival in anteprima nazionale: A Good Man di Marie-Castille Mention-Schaar, delicato film francese che affronta il tema difficile del desiderio di un figlio da parte di un trans che ha da poco ottenuto l’identità legale maschile, Fox in a Hole di Arman T. Riahi, dramma carcerario austriaco sul sistema educativo giovanile, My Little Sister di Stéphanie Chuat e Véronique Reymond, parabola familiare svizzera su due gemelli diversissimi che la vita riunisce contro ogni previsione, Otto the Barbarian della regista rumena Ruxandra Ghițescu, crudo racconto sulla difficile elaborazione adolescenziale di un terribile trauma, Persona non grata di Lisa Jespersen, affresco scandinavo sui rancori intrafamiliari.
E poi ancora, Psychosis in Stockolm di Maria Bäck, opera svedese sul rapporto genitori figli ed il disagio mentale, il lituano Runner di Andrius Blaževičius storia di una corsa mistica e fuori dagli schemi di una donna alla ricerca del suo amante, Love Tasting di Dawid Nickel, fresco e gradevole coming of age polacco, When I’m Done Dying del cineasta turco Nisan Dağ, racconto di una difficile giovinezza ad Istambul tra musica e droghe sintetiche ed infine Only Human di Igor Ivanov, insolita ed originale riflessione macedone su sei differenti profili dell’umano.
Ad affiancare i film più canonicamente d’autore una apposita sezione dedicata alla commedia d’Europa in cui verranno presentate cinque opere che guardano alla sfera ironica in modo originale ed innovativo, fra gli altri si segnalano il film di Mon Cousin di Jan Kounen con Vincent Lindon e Les Sans-Dents di Pascal Ravaté, racconto umoristico senza dialoghi che flirta apertamente con l’assurdo.
Di assoluto interesse, poi, la sezione Cinema & realtà che scandaglia l’odierno attraverso la lente attenta e curiosa del documentario. Tra le opere presentate spiccano La legge del terremoto per la regia del noto attore Alessandro Preziosi e La macchina delle immagini di Alfredo C. di Roland Sejko. Quest’ultimo è il racconto di vita di un operatore di macchina che dopo aver lavorato per un ventennio per l’Istituto Luce fascista si troverà a svolgere lo stesso lavoro per il regime comunista Albanese.
Non mancano, naturalmente, anche quest’anno i tradizionali premi Mario Verdone ed Emidio Greco. Il primo tributa un riconoscimento al miglior giovane autore della passata stagione cinematografica selezionato da una giuria composta da Carlo, Silvia e Luca Verdone, il secondo invece premia il miglior cortometraggio realizzato nella passata stagione da un giovane filmmaker under 35 in seguito all’attento scrutinio del direttore artistico del festival e della famiglia Grieco.
Trova nuovamente casa al festival del cinema di Lecce Puglia show, consueta rassegna competitiva di cortometraggi realizzati tra il 2020 ed il 2021 da registi pugliesi under 35. Un modo per scoprire ed apprezzare i talenti visivi più innovativi del panorama pugliese e guardare per primi all’audiovisivo prossimo venturo.
Lecce ed il suo rinomato festival si confermano, dunque, punto di sintesi imprescindibile dello stato dell’arte cinematografica del vecchio continente in un flusso scomposto e libertario di immagini in cui tout se tient e coesistono con incredibile coerenza il rinnovamento visivo, formale e sostanziale, di un odierno che si consuma prima dello spazio di un giorno con la ieraticità degli stilemi filmici tradizionali lontani per definizione da ogni obsolescenza!
http://www.festivaldelcinemaeuropeo.com
Simon