10.06.2022 – Vi avevamo già parlato tempo fa di Marco Antonio Romano, attore salentino e scrittore, e del suo libro Culacchi, edito da Vesepia.
Sfogliare le pagine di questo lavoro e chiacchierare con l’autore ci hanno permesso di scoprire non solo una bella persona ma anche un bel personaggio.
Tra le pagine, tra le righe
Culacchi, lo ricordiamo, è una raccolta di storie on the road, arrivate alle orecchie dell’autore dal suo vivere quotidiano, in un periodo di tempo che va dal 2017 al 2020.
Marco, dopo averle presentate al pubblico sia su Facebook che dal vivo, ha deciso di realizzare questo progetto editoriale che permette di leggerle ma anche di vederne recitate da lui stesso alcune, in sketch-video raggiungibili con il QrCode.
Ogni storia ha un titolo ma, soprattutto, ha una emoticon che ne esprime il contenuto, alla maniera moderna a cui siamo ormai tutti abituati da anni.
Dunque troviamo storie divertenti, storie tristi, critiche sociali, dichiarazioni d’amore, lapidarie freddure.
Marco sceglie le parole con cura, anche quelle prese dal vernacolo salentino (opportunamente tradotte in calce alla pagine per i non autoctoni!). Quello di Culacchi non è un mero raccontare ma un sentire l’altro al di là dell’udito, sentirlo con il cuore.
Ci è piaciuto leggere queste storie come se fossero piccole pause, il tempo di un caffè, di un tè freddo (è stagione!), di un calice di buon vino. Ci è piaciuto ridere e commuoverci assieme a lui.
Come consuetudine di Puglia Eccellente lasciamo la parola all’autore, Marco Antonio Romano.
I culacchi sono i pensieri in vernacolo salentino…almeno così abbiamo letto. Spiegaci meglio cosa i culacchi e perchè hai voluto dare questo titolo al tuo libro.
Il termine “culacchio” indica un gustoso raccontino, a metà fra il pettegolezzo e la notizia, fra il faceto e il perturbante, che i salentini usano scambiarsi in situazioni di confidenza. L’immagine più caratteristica collegata a questo termine è quella dei nostri anziani di qualche decennio fa, quando ancora il televisore non era elettrodomestico diffuso e il racconto, la chiacchiera erano l’intrattenimento preferito e più alla portata.
Alle prese con lo scirocco nelle sere d’estate o davanti al braciere in quelle invernali dispensavano culacchi, storie, episodi recenti o di un tempo passato ma ancora vivi nella memoria, ai nipoti accoccolati ai loro piedi.
Qualcuno dice che il termine culacchio indicasse, in origine, la rimanenza di un mattone squadrato a misura dall’abile muratore di turno. Ma qui le etimologie divergono e si perdono nella notte dei tempi e assumono esse stesse il tono del culacchio.
Tra le storie che hai raccontato c’è n’è una che hai particolarmente nel cuore?
Se parliamo di storie dal tono drammatico, sicuramente il pezzo su Antonio di Manduria o quello dal titolo “Povera gente” sono i più noti e mi stanno molto a cuore. Ma il brano su Antonio mi sta particolarmente a cuore perché è stato virale: il giorno che lo scrissi cominciai a vedere che le condivisioni e i like si susseguivano senza sosta, credevo fosse un errore dei server di Facebook, tanto che me lo ritrovai incollato e qualche volta anche senza citare l’autore su pagine, blog e siti. Più aumentavano i like e le condivisioni, più mi arrivavano segnalazioni di amici o sconosciuti che mi avvisavano del “furto”. Ovviamente non è dovuto citare l’autore, specie su un social, dove si sa che la proprietà intellettuale non può essere garantita. Ma in quel caso, farlo con una vicenda così dolorosa, mi sembrava così inopportuno che mi divertii a mandare qualche messaggio in privato agli appartenenti, come li chiami io, alla “anonima copisti”.
Mi è rimasta molto impressa, tra le tante, la frase “E’ meglio disegnarsela a mano libera, ‘sta vita”, quindi ti chiedo come stai disegnando la tua di vita?
Me la disegno a mano libera. Non sono stato un grande disegnatore della mia vita, l’ho vissuta molto di più ad un livello interiore che di azione. Voglio dire che avrei forse potuto fare di più e meglio, segnare traiettorie inattese, uscendo dal solco della struttura che le ho dato. Ma riesco ancora ad avere gesti inconsulti, a tracciare linee fuori dal canone. Culacchi, in fondo, è una di queste linee tirate così, più dalla sorte che dalla volontà di programmazione. Ma poi, la vita forse è tutta lì: in quello che sfugge all’apparente controllo del nostro piccolo io. Nessuna grande intuizione è stata programmata. La vita serve studiarla, ma poi agli esami della vita quello che sai sai.
Culacchi racchiude Marco attore, scrittore, uomo sicuramente curioso e profondo, salentino nel cuore, oltre che all’anagrafe. Hai mai pensato di lasciare il Salento e la Puglia per cercare fortuna altrove?
È stato solo un pensiero, ma mai un desiderio. Nessuno di noi desidera ciò che lo mette in difficoltà, ma io ci ho pensato bene a questa obiezione: non me ne vado perché amo la mia terra o perché in fondo in fondo ho paura di lasciare la mia terra? Credo nessuna delle due sia la ragione. È l’inerzia, l’avere fluito con le cose. Molte occasioni le ho perse, molte le ho create, molte le ho colte. E poi uno dice “vai a cercare fortuna altrove”. Ma non sappiamo la fortuna che ne pensa. Chissà se ci vuole con sé, la fortuna, se ci cerca. Se è destino, ci incontreremo.
Appuntamento con Cime di Puglia
Grazie Marco per questa bella chiacchierata. Noi già sappiamo che ci rincontreremo con una intervista online con gli amici di Cime di Puglia a cui già vi invitiamo tutti. Domenica 12 giugno 2022 alle 0re 18.30 sui canali social dell’associazione (FB: https://www.facebook.com/enjoythisland/ e YouTube: associazionecimedipuglia). Troverete a breve anche un banner sulla home page del giornale che vi porterà direttamente all’intervista.
Assieme a Marco Antonio Romano ci sarà anche lo scrittore Robert V. Camuto che ci racconterà del suo libro “Altrove a Sud. Il vino, il cibo, l’anima dell’Italia”, edito da Ampelos.
Condurrá questo nuovo appuntamento di Cime di Puglia IN&OUT Giuseppe Saponaro con la partecipazione di Giovanna Ciracì di Radio Punto Sud che, come ormai piacevole consuetudine, lunedì 20 giugno ospiterà Cime di Puglia in Radio per riprendere i punti salienti dell’intervista del 12 giugno.
Biografia
Marco Antonio Romano è da più di 20 anni sulla scena teatrale salentina in qualità di attore, formatore e regista teatrale. È, inoltre, tirocinante counselor ad indirizzo fileoenergetico psicocorporeo. Nel corso della sua carriera professionale come attore e regista ha all’attivo numerosissimi allestimenti e messinscene teatrali, nei quali ha avuto modo di confrontarsi con drammaturgie del repertorio classico, contemporaneo e sperimentale.
È presidente della Compagnia Témenos Recinti Teatrali, la cui mission è nel tempo divenuta quella di diffondere la cultura del teatro civile legato ai temi della legalità, della giustizia e della solidarietà sociale. Conduce corsi di formazione teatrale, workshop e seminari, tiene corsi di dizione, consapevolezza corporea ed emotiva e di liberazione vocale.
Titolo: Culacchi – da feisbuc ai nostri giorni
Autore: Marco Antonio Romano
Editore: Vesepia
Costo: €13.50
Manuela Bellomo