10.04.2020 – In questi giorni c’è chi, come noi, ha scelto di non leggere più l’elenco dei contagiati o delle vittime o il deficit dei dispositivi di potezione individuale, c’è chi come noi ha scelto la buona notizia che chissà perchè, in questi tempi, in realtà anche prima, è sempre un po’ messa in secondo piano.
Così succede che si rimane incantati difronte alla notizia della nascita della piccola Giulia, qualche giorno fa, la figlia di Mattia, il primo paziente a contrarre il Covid-19 a Codogno, ormai guarito dal virus dopo una lotta senza esclusione di colpi.
Anche la moglie di Mattia era stata contagiata ma ne è uscita in tempi brevi e ha dato alla luce una piccola perla di speranza per tutti.
In Puglia sono nati tanti bimbi in questo periodo ma il piccolo Giosuè, nato ieri all’ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti, nel barese, centro Covid assieme al padiglione Asclepius al Policlinico di Bari, è diventato un simbolo di questa Puglia che lotta, di questa Puglia che non si arrende e gioisce, di questa Puglia che si è dimostrata molto competente e molto generosa.
Tutta la famiglia del piccolo è stata contagiata, ma lui no, lui è nato forte e bello. Un parto cesareo in totale sicurezza, in una sala appositamente attrezzata all’interno del Miulli, perfettamente separata dal resto dell’ospedale.
La nascita di Giosuè rappresenta un momento di straordinaria felicità per l’equipe dell’ospedale che ha seguito il parto e naturalmente per la famiglia della neomamma che, attualmente, deve fronteggiare il difficile momento dovuto alla positività al coronavirus sia del padre che dei tre figli, rispettivamente un bimbo di nove anni e due gemelline di 18 mesi.
Questa nascita rappresenta un evento di pura speranza e commozione in contrapposizione alle comprensibili ansie e paure che per giorni hanno accompagnato la fase di gestazione. Il neonato, ora affidato alle cure dei neonatologi, è risultato negativo al primo tampone e resterà in isolamento fino a sabato quando verrà effettuato il secondo tampone.
Infine sempre al Miulli è guarito, Geremia Berretta, il primo paziente Covid atterrato in Puglia da Bergamo la notte del 20 marzo scorso a bordo di un aereo C-130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa con una barella ad alto biocontenimento.
La situazione era apparsa subita critica a causa di una insufficienza respiratoria severa a cui è seguita la richiesta dell’Azienda Ospedaliera Giovanni XXIII di Bergamo di un trasferimento in altra sede.
Le sue condizioni di partenza erano piuttosto critiche: il paziente presentava infatti una miocardite che ne aveva minato le forze e messo a rischio la vita nonostante la giovane età.
Il paziente è adesso fuori pericolo dopo essere stato sottoposto a due tamponi risultati negativi nelle giornate del 24 e del 25 marzo.
“Sto davvero benissimo, il morale è tornato alle stelle e adesso basta solo un po’ di riabilitazione e potrò tornare dai miei cari. E devo tutto… devo dire grazie a questo staff, magnifico, che ho trovato. Gente di cuore in tutto e per tutto”. Così leggiamo nell’intervista telefonica fatta da La Gazzetta del Mezzogiorno a Geremia Berretta.
Chiudiamo così queste nostre riflessioni nate dalla voglia di tirarci fuori dall’inevitabile scoraggiamento di questi giorni.
Abbiamo difronte a noi una strada ancora lunga.
La Pasqua chiusi in casa, assieme probabilmente ai giorni rossi a seguire, non è di facile digestione per nessuno. Tuttavia vi invitiamo alla speranza e alla condivisione della gioia, nonostante paura e stanchezza ci avvolgono, nonostante i tanti lutti che questo male sta diffondendo nel mondo.
La vita è un bene prezioso, sembra una frase fatta, di quelle che abbiamo ripetuto tante volte, ebbene oggi ha un sapore un po’ diverso.
Vi abbracciamo tutti dal primo all’ultimo e ancora per un po’ restiamo a casa.
Foto ufficio stampa Ospedale Miulli.
Manuela Bellomo