9.9.2020 – Nella nostra assidua ricerca di eccellenze pugliesi abbiamo incontrato Craste e la sua creatrice Raffaella Marangella. Siamo a Grottaglie (Taranto), nel paese delle ceramiche, luogo magico da visitare per un turista e meta di pellegrinaggio almeno due/tre volte l’anno per un pugliese, che ritrova tra le botteghe del paese quell’atmosfera antica delle lavorazioni al tornio e, al contempo, l’applicazione delle tecniche della tradizione ai design più moderni.  In definitiva non si torna mai a mani vuote da Grottaglie.

Questa volta ci siamo imbattuti in un manufatto molto originale che ha dato il nome al brand Craste che racchiude, al suo intero, una storia di dolore, violenza e rinascita, la storia di Raffaella a cui l’arte, la tradizione e i simboli pugliesi hanno teso la mano in un momento difficile, alimentando quella forza di cui le donne pugliesi sono portatrici instancabili.

Come sempre Puglia Eccellente lascia la parola alla protagonista che ci racconta il suo progetto.

Cos’è Craste e come nasce?

Che cos’è l’arte? L’arte nasce dalla gioia e dal dolore. Ma soprattutto dal dolore. Nasce dalla vita umana”. L’aforisma del pittore Edvard Munch dipinge al meglio la mia storia, quella di un artista pugliese originaria di Grottaglie. Mamma di due bambini, sono la fondatrice del brand “Craste”, il complemento d’arredo dal sapore mediterraneo “Made in Puglia”. Un’idea semplice ma innovativa: il celebre ficodindia pugliese invasato in un caspò, vaso della tradizione ceramica di Grottaglie. Il prodotto, realizzato in diverse varianti e con colori diversi, è uno degli oggetti di arredamento più venduti del momento.

“Craste” è nato dalla necessità di rinascita, dopo anni di sofferenza e delusione, dovuti ad un amore malato, fatto di violenza fisica e psicologica. Col tempo sono riuscita a porre fine alle vessazioni fisiche. Questo repentino cambio di vita mi ha spinto a cercare un modo per provvedere al sostentamento dei miei figli, sorretta anche dall’appoggio della mia famiglia di origine.

Il momento-chiave nella mia vita  è arrivato dopo la morte di una pianta grassa.

Ho deciso, non avendo il pollice verde, di crearmi qualcosa di bello che non necessitasse di cure, da poter tenere in casa. Nacque la prima Crasta, un po’ sgangherata.

Sempre alla ricerca di nuovi materiali da utilizzare, sono riuscita a creare un ficodindia rivisitato da poter tenere come complemento d’arredo, senza paura che potesse seccare.

Quali sono i materiali che utilizzi nei tuoi lavori? 

Ceramica e tessuti. Ogni lavoro è personalizzabile secondo le richieste del cliente ma il più delle volte si affidano all’artista. Mi dicono”fai tu” e per un artista è la cosa più bella che ci si possa sentir dire.

A chi hai mostrato il primo Craste?

Craste le ho mostrate prima sui social e da lì è nato il passaparola tra amici e parenti sino ad oggi.

Qual è stata la risposta del pubblico e di chi ti è più vicino?

La mia idea prende forma, sorretta dall’appoggio di amici e parenti

Si è creato un passaparola tanto grande ed efficace che, ad oggi, posso definirmi una imprenditrice, perché il marchio Craste è a tutti gli effetti il mio lavoro ed il nostro sostentamento, la nostra rinascita

La pagina Facebook della mia piccola impresa conta quasi di 15mila like, il ficodindia pugliese è arrivato nelle case di tantissimi personaggi dello spettacolo da Vasco Rossi, Angelo Branduardi, Fiorello, Al Bano Carrisi e Pino Insegno. Sono al lavoro per espandere il mio progetto, soddisfando le richieste dei clienti, dalla qualità del tessuto alla stampa del logo aziendale, focalizzandomi soprattutto sulla tipologia di vasi da scegliere.

Sappiamo che hai una storia dolorosa alle spalle, che sei caduta e ti sei rialzata con molto coraggio per i tuoi figli e per te stessa. L’arte, la manualità, i simboli della tua terra ti hanno teso la mano e tu sei riuscita ad afferrarla e a rinascere. Ci vuoi parlare di questa altalena di emozioni? 

Il merito, se posso, è quello di essere riuscita ad uscire con caparbietà da una situazione precaria, provvedendo così al sostentamento dei miei figli.

Pur nella più totale difficoltà, noi donne abbiamo una marcia in più, riusciamo a rinascere più forti di prima, anche in un età che non potrebbe permettercelo.

Il messaggio che sottolineiamo sempre costantemente e a gran voce con CRASTE, è che in ogni situazione difficile nella quale la vita ti può far ritrovare, basta credere in se stessi ed osare, basta avere lo stimolo giusto per rialzarsi più forti di prima, che le donne devono denunciare e non sottostare al male, che tutte abbiamo il diritto di sognare ed il diritto di essere rispettate, il diritto di vivere e di ESSERE, nessuno deve permettersi mai di annullare nessuno, né con violenza fisica, ne con quella psicologica.

Donna, mamma, artigiana, imprenditrice. La realizzazione di un sogno complesso in un momento difficile. Cosa e come puoi esortare le donne che vogliono realizzare un progetto ma pensano “non ce la farò”?

Nulla deve annullare la vostra voglia di vita, nessuno deve permettersi di porre fine all’anima di una persona. Non bisogna vivere di paure e repressioni, prigioniere di individui che minacciano e distruggono la vostra esistenza e quella dei vostri figli. Bisogna credere che il futuro possa riservare nuove opportunità e nuove realtà. Io ho imparato a cadere e risalire: se l’ho fatto io, possono farlo tutte.

 Ho pensato più volte di mollare, perché credi di non farcela, perché l’imprenditoria rispetto ad uno stipendio è sempre incerta, ti porta a non staccare la spina, ti porta ad avere responsabilità enormi, ma poi tutto passa, perché quando ho avuto questi momenti mi bastava leggere quello che la gente mi scriveva, mi bastava leggere negli occhi di chi mi ama la fiducia…ed il coraggio di continuare tornava. Ad oggi CRASTE è il mio lavoro, è un marchio d’azienda coperto da copyright a tutti gli effetti.
Grazie Raffaella per aver condiviso con noi il tuo lavoro e le tue emozioni. Concludiamo con questa foto, un viso divertito e un progetto tra le mani.
E-mail: craste.puglia@icloud.com

Biografia

Raffaella Marangella è nata a Grottaglie, classe 1979. Compie studi scolastici improntati all’arte, l’Istituto d’Arte e alcuni anni dell’Accademia delle Belle Arti. In seguito ha lavorato per 10 anni nella ristorazione, alternandola ai lavori artistici.
Ha due magnifici figli, Samuele e Alice e un matrimonio rovinosamente naufragato alle spalle. Raffaella ha dovuto affrontare molteplici e dolorose vessazioni prima di riprendere in mano la sua esistenza. Ha fatto anche quattro lavori contemporaneamente per mantenere i suoi figli. Poi arriva Craste e si apre un nuovo bellissimo capitolo della sua vita che le sta dando molte soddisfazioni.
Manuela Bellomo