13.06.2023 – A partire dal 16 giugno, il cantante salentino Michele Cortese emozionerà il suo pubblico con il suo ultimo singolo L’estate del 2003, disponibile su tutte le piattaforme digitali (distribuzione Artist First) e in radio.
Il brano, prodotto da Molla, nasce ricordando un momento cruciale del cantante: l’estate del diploma, conseguito i primi anni del 2000. E’ proprio durante l’estate del 2003 che Cortese alterna le uscite in spiaggia dove canta insieme agli amici, a quelle in cui si ritrova obbligato a studiare in casa per preparare gli esami.
Lo stesso Cortese spiega come nasce l’ispirazione:
“Tempo fa a casa dei miei, mentre ero alla ricerca di alcuni vecchi dischi, ho ritrovato il diario del 2003, l’anno del mio diploma. A distanza di vent’anni esatti ho ripescato ricordi sbiaditi e, ripensando a quello spicchio importante della mia esistenza, ho sorriso e scritto questa canzone”
Luglio 2003 dunque ha un valore magico per l’artista: la maturità, l’inizio degli anni 2000, il cosidetto “decennio breve” (basti pensare alla velocità con la quale si verificano innovazioni e avvenimenti) e un amore sfuggente con una ragazza che lo ha emozionato fortemente.
Possiamo definirlo quindi il racconto di un amore sfuggente?
Anche! E’ evidente che si tratta di un brano che mette in rilievo le emozioni provate da Cortese, emozioni che restano cucite sulla pelle nonostante gli anni che passano, le mode che cambiano, le generazioni che si susseguono.
Il cantante infatti afferma:
“Nell’album dei ricordi di vita l’estate del diploma resta inevitabilmente in un posto speciale dentro una cornice di sorrisi e nostalgia al pensiero di un periodo in cui l’ansia più grande in quel nostro microcosmo era probabilmente solo l’anticamera della vita vera che avremmo conosciuto poi realmente crescendo. ”
Cortese e la musica: quanto il tuo essere Salentino ti ha influenzato nella tua attuale produzione ?
Credo che la mia salentinità mi abbia influenzato sempre, non solo nella mia attuale produzione, anche quando mi sono ritrovato a fare musica oltreoceano e il profumo del mare mi sembrava di sentirlo lo stesso a dodicimila chilometri di distanza. Per un salentino l’estate diventa una stagione dell’anima e certe canzoni diventano colonna sonora necessaria durante quella stagione.
Credi che conseguire la maturità nel 2003 piuttosto che in un altro momento storico abbia davvero fatto la differenza nella tua vita?
Credo che l’anno della maturità entri inevitabilmente tra i ricordi più indelebili della vita, per alcuni tra i più belli, per altri tra i più traumatici ma comunque sempre impossibili da dimenticare. Per me conseguire la maturità nei primi del 2000, periodo storicamente importante, a cavallo tra un’epoca ancora analogica e una completamente digitale, quindi tra una vita lenta e una super smart, non avrà fatto la differenza nella mia vita ma ha creato dei ricordi preziosi che mi fanno sentire un privilegiato per il semplice fatto di appartenere alla mia generazione.
XFactor e la musica: lo rifaresti? Perchè? Credi che la prima edizione abbia avuto una marcia in più o in meno alle successive?
Credo che lo rifarei con tutt’altra consapevolezza e lucidità, cose difficili da avere quando è il 2008 e hai ventitre anni e condividi quell’esperienza come un gioco con altri tre amici altrettanto inesperti. Lo rifarei perché ogni epoca dal punto di vista mediatico ha avuto i suoi canali promozionali, utili e meno utili, per un progetto musicale; XFactor credo sia utile, sicuramente più oggi di ieri. La prima edizione era sicuramente pulita, sobria, tanto incentrata sulla musica, ma non per questo posso dire che avesse una marcia in più. Quella ce l’hanno avuta le edizioni successive con messe in scena spettacolari ad ogni performance, piani di promozione incredibili per gli artisti in gara, il massimo della spettacolarizzazione di tutto che consente sicuramente di avere una chance di successo; poi sta sempre all’artista, in base al proprio talento e alle proprie capacità organizzative, riuscire a coglierla. Quando ho vinto io XFactor con gli Aram Quartet è stato semplicemente un caso premiato dal pubblico televotante, grazie a un bella proposta artistica fatta durante il programma per merito anche di alcune belle intuizioni di Morgan, nostro mentore all’epoca, ma mai assecondato dagli addetti ai lavori che avrebbero realmente poi potuto decretare un percorso di successo subito dopo la vittoria.
Soltanto nel 2020 decidi di usare il tuo cognome come nome artistico, come mai? Cosa è cambiato nel 2020?
Una pandemia mondiale, i miei trentacinque anni, nuovi ascolti, nuova musica con, per certi aspetti, un nuovo linguaggio. Avevo voglia non di recidere col passato, infatti ho semplicemente utilizzato il mio solo cognome come pseudonimo e non tutt’altro nome d’arte, ma di reinventarmi intraprendendo un nuovo percorso sempre nel mio gioco preferito, quello delle canzoni.
Il diario, Smemoranda, il contatto con i compagni, la maturità…2003-2023, 20 anni dopo…che effetto ha su di te? Hai rimpianti, rimorsi, desideri che avresti voluto esaudire…Quale emozione principale accompagna questa canzone?
Non guardo al passato con nostalgia né malinconia, mi piace il presente e mi incuriosisce il futuro. Quindi niente rimorsi e rimpianti. Questi ricordi a distanza di vent’anni mi piacciono, mu divertono e mi fanno sorridere perché mi rievocano spensieratezza e anche certa ansia che in quel momento sembrava gigantesca ma in realtà era solo l’anticamera della vita vera che mi avrebbe regalato preoccupazioni e gioie vere e grandi solo dopo il liceo.
Cosa vorresti che arrivasse di te attraverso questa canzone ai tuoi follower?
Ai giovanissimi, magari i maturandi di oggi, vorrei che arrivasse il mio invito a viversi intensamente questo periodo bellissimo della vita. A tutti gli altri vorrei che arrivasse l’ invito a scrollarsi di dosso la pesantezza di certe emozioni, paure, ansie che la vita da adulti comporta di vivere e ricordarsi di certa leggerezza e spensieratezza che sono sensazioni rigeneranti a tutte le età e in tutte le stagioni, soprattutto d’estate. Che questa mia canzone arrivi come vitamina D a tutti.
Michele Cortese in pillole
Nato il 27 Settembre 1985 a Gallipoli, in Via Agrigento, Michele Cortese si innamora crescendo del mare salentino e dei bellissimi tramonti che la sua terra sa regalargli. Si appassiona sin da piccolo alla musica portando con se sempre qualche strumento grazie al quale “scrutare” gli aspetti positivi delle situazioni anche quando non ci sono:
“Forse per questo soffro di una sorta di voyeurismo creativo che mi spinge ad osservare il mondo, trovarne e raccontarne il bello anche dove e quando sembrerebbe non essercene.”
La notorietà del cantautore esplode nel 2008 grazie alla prima edizione italiana di X-Factor con la vocal band Aram Quartet, per proseguire nel 2015 con il “Festival internazionale della canzone di Viña del Mar” in Cile, dove è stato co-coach della prima edizione cilena del talent-show televisivo The Voice.
Cortese ha all’attivo significative esperienze artistiche all’estero in giro per i più importanti palcoscenici d’America Latina.
Dal 2008 ad oggi ha pubblicato otto lavori discografici. È voce protagonista di “Mogol racconta Mogol”, uno storytelling in cui Mogol racconta i proprio successi.
Soltanto nel 2020 decide di usare il suo cognome come nome artistico, e l’anno seguente, il 2021, pubblica il disco “Amore e Gloria”.
L’8 aprile 2022 esce per l’etichetta Visory Indie il singolo Blues Bar, primo tassello di un nuovo percorso discografico che porta alla pubblicazione dell’ep “Cuorialcolici” a Dicembre 2022 e al “Curialcolici Tour”.
La sua musica è una caccia al tesoro alla ricerca di bellezza, poesia e leggerezza.
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Fabia Tonazzi