5.09.2021 – L’Estate volge al termine ma sotto i nostri ombrelloni ci sono ancora le storie di Stefano Saponaro e le immagini di Clappey per Cime di Puglia IN&OUT.
Buona lettura.
Volevo chiamarla Cristalda
Stavamo passeggiando per le viuzze di Vieste quando Chiara incrocia lo sguardo di una signora seduta sugli scalini del suo sottano.
Si chiama Viola, è di Milano e tantissimi anni fa si è innamorata di un Viestano. Chiara fissa i suoi occhi azzurro cielo e la signora inizia a raccontare.
Dopo la morte del marito, ogni estate, viene a trascorrere le vacanze in questo bugigattolo nel cuore del centro storico. Hanno una figlia che avrebbe voluto chiamare Cristalda come la protagonista dell’antica leggenda di Vieste: una ragazza bellissima innamorata di Pizzomunno, pescatore vigoroso.
Il loro amore veniva minacciato dalla gelosie delle Sirene che ogni notte nuotavano fino alla barca di Pizzomunno per corteggiarlo. L’amore diventa follia quando le Sirene decidono di incatenare Cristalda e farla sprofondare negli abissi.
Pizzomunno per il dolore si trasformò in questa poderosa roccia che è un po’ diventato il simbolo di Vieste.
Nella versione romantica di Viola, Pizzomunno ritorna in carne ed ossa ogni notte e si tuffa nelle acque dell’Adriatico per cercare la sua amata.
Chiara è ipnotizzata da questo racconto e dallo sguardo di Viola. Anche Viola vorrebbe ritornare nelle braccia del suo Pizzomunno, per un istante tradisce una emozione difficile da descrivere.
“Ma io ti aspetterò forse anche per 100 anni aspetterò…” cit.
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