05.11.2014 – Anteprima quanto mai prestigiosa per la XXIX edizione del festival Time Zones, che diretto come sempre da Gianluigi Trevisi, ha quest’ anno impostato il suo palinsesto su una offerta musicale di tutto rispetto in bilico tra contaminazione elettronica, indie, jazz, trip-hop e musica per il cinema. Un viaggio sonoro che parte dagli Stati Uniti per attraversare il Sud America, passare dall’ Europa fino a giungere alle contaminazioni indiane.
Il 29 ottobre, a salire sul palco dell’ Auditorium Showville di Bari, sold out, il leggendario pianista quarantaquattrenne Brad Mehldau accompagnato dal virtuoso del mandolino Chris Thile in un concerto che ha saputo coniugare ed armonizzare perfettamente il jazz trasversale del pianista di Jacksonville con il Bluegrass di Thile, due generi totalmente distanti tra loro ma non per questo capaci di creare costruzioni sonore di rara bellezza in equilibri acustici complessi, tra gli arpeggi ed i pizzicati di Thile ed i fraseggi ora delicati ora impetuosi di Mehldau. Il Bluegrass di Thile in particolare, parte dalla rivisitazione del Country americano per poi sfociare in contaminazioni ora con la musica classica, così come accaduto con la collaborazione con il violoncellista Yo Yo Ma, ora con il jazz del maestro Mehldau battezzato “come emulo del grande Bill Evans” capace di spaziare senza barriere da composizioni proprie, a colonne sonore, ai classici standards americani, fino ad arrangiamenti particolarissimi di brani dei Beatles, Nick Drake, Radiohead e altri gruppi rock.
Sul palco di Time Zones per circa un ora e venti di live, il duo ha proposto brani della tradizione irlandese come la ballata “Raggle Taggle Gypsy” , ma anche “ Tomorrow, Tomorrow “ del defunto Elliot Smith, fino a toccare il country più puro con le newyorchesi Flona Apple con “ Fast As You Can” e Gilian Weich con “Scarlet Town”. Tra fasci di luce appena accennati, tendenti ora al blu cobalto, ora al porpora e al viola, la musica puntiforme, a volte cantata da Thile e in un brano addirittura sostenuta vocalmente anche da Meldhau, ha letteralmente rapito il pubblico barese fino a raggiungere veri e propri momenti di estasi con “ Dexterity” di Charlie Parker e la straordinaria versione di “ Don’t Think Twice, It’s Alright” di Bob Dylan. Non sono comunque mancati brani inediti a firma del duo, che non hanno ancora trovato una pubblicazione discografica propria, questo per dare ancora maggiore valore all’ esibizione barese. Prossimo appuntamento con Time Zones il sette novembre al Teatro Forma di Bari con il doppio set di Taylor Mc Ferrin, figlio del leggendario Bobby McFerrin, e Juana Molina trio, definita da David Byrne la Bjork del sudamerica.
Claudia Mastrorilli