29.10.2015 – Incontrare artisti come Besnik Sopoti aiuta a riflettere sul senso della parola eccellenza. In questi anni vi abbiamo presentato tante eccellenze di Puglia, eppure è stato un forestiero a farci comprendere quali sono le persone che davvero hanno da raccontare e da cui vogliamo imparare. Persone con cui la vita non è stata di certo generosa, persone che si portano molto dolore dentro ma che hanno avuto la capacità di trasformare questo dolore in un sentimento buono, espresso magnificamente attraverso la poetica e la pittura. Dunque non c’è più dolore nelle parole di Sopoti o nei suoi quadri? Al contrario, il dolore c’è e urla la sua presenza ma la bravura dell’artista sta proprio nell’intingere il pennello nel colore del dolore dandogli un nuovo significato. A quel dolore Sopoti ha donato ali preziose per volare finalmente libero dal risentimento passato, con un carico enorme di sentimento proiettato nel futuro. Un monito per le generazioni attuali e, soprattutto, per quelle che verranno affinchè riescano a comprendere fino in fondo cosa significa avere la fortuna di essere liberi di esprimere la propria idea e soprattutto liberi di poterle dare una dimensione reale. Incontrare Besnik Sopoti è stato un privilegio. Godetevi l’intervista.

Biografia

Besnik Sopoti nacque a Bari il 14 aprile 1935 da madre italiana e padre albanese. Mazar Sopoti, suo padre, è stato giornalista per la “La Gazzetta del Mezzogiorno” a Bari negli anni venti e trenta e successivamente caporedattore e direttore generale della stampa albanese fino al 1 dicembre del1944 quando fu ucciso a Bari per motivi politici.

I Sopoti, dopo la nascita di Besnik, vissero per quarant’anni in Albania dove lui sopportò la condizione di “intellettuale proibito”.

Nel 1990 tornò in Italia con la sua famiglia  e si stabilì nel piccolo paese di Modugno, in provincia di Bari, dove tutt’ora vive e dove è rispettato e apprezzato da tutti, tanto da ricevere il conferimento della cittadinanza onoraria nel 2013.

Ha scritto per molti giornali italiani tra cui “La Gazzetta del Mezzogiorno”, “Il Secolo d’Italia”, “Meridiano Sud”, “La Vallisa”, “Gli Italiani”, “Roma”, “Puglia”, “Bari Sera”, “Area (di Roma)”, ma anche sulla stampa di Tirana. Scrittore, poeta e traduttore, collabora come interprete nel campo profughi di Bari-Palese nel 1999, dopo l’arrivo dei Kossovari. Per questo, sempre nel 1999, ottiene il riconoscimento “Premio Pulcinella”. In Italia Sopoti è stato finalmente libero di esprimere tutta la sua creatività attraverso scrittura e pittura.

La sua arte è convogliata subito nella prima personale, nel marzo del 1991 e nella seconda nel 1998. Nel 1995, dalla collaborazione di Besnik Sopoti e Daniele Giancane, ha origine “L’Albero dei Sogni”, una raccolta di venti poeti italiani e albanesi. Il libro, espressione di connubio della cultura tra le due sponde, è stato presentato anche dalla Biblioteca comunale di Modugno con la partecipazione dei poeti de “La Vallisa”, della stampa e della cittadinanza. In varie occasioni espone quadri e rappresenta l’Albania in molteplici concorsi letterari di respiro anche internazionale, ottenendo apprezzamenti e riconoscimenti per la sua arte. Riceve il II premio Carlo Rovini (Fontedera, 1993), il Premio internazionale G. Gronchi (1993), il Premio Nazionale di poesia a San Fele (Potenza, 1997), l’attestazione del Comune di Modugno (1995), il I premio “Giglio del Sud” (Modugno) dal Centro Tradizione e Comunità e dal Sindacato libero Scrittori italiani (1998), riconoscimenti dell’ XI e XII Festival del Mediterraneo di Conversano e di Bisceglie (1997, 1998).

Nel 1999 è stato segnalato per il II premio Kief per una delle migliori opere degli annuari di città “Kief-Book”. Sempre nel 1999 realizza grandi murales a Modugno. “L’elite 2001, Selezione d’arte italiana” pubblica il quadro “Il mio sogno”. Nel 1999 e nel 2002 tiene corsi di pittura presso la scuola elementare “E. De Amicis” e ” Vito Faenza” di Modugno. Sempre nel 2002 espone ad una collettività di pittura presso la Parrocchia modugnese di S. Agostino e nel giugno 2003 ad una collettiva organizzata dalla Pro Loco di Modugno (Tratto dalla brochure della mostra “Senza Frontiere. Viaggi dell’anima” 19-26 settembre 2003 presso Pro Loco, Modugno). Alcune sue poesie sono state incluse nella piccola raccolta Libertà I Semi di Poesia in Azione uscita nel 2015.

 

Vi lasciamo una delle sue poesie.

Per una finestra nel corpo della notte

A nome della vita ti cantai
Per il passato
il futuro
ti canto

Per coloro che caddero
per coloro che cadranno
ti canto

Per una finestra nel corpo della notte
per l’azzurrità dell’alba
per la fiducia al pari della roccia resistente
ti canto

Per tutta l’attesa del mondo
per l’ansia dentro e fuori dall’attesa
per la luce e per il tuo inesauribile vigore
ti canto
libertà.