28.02.2017 – La scena musicale barese ha sempre rappresentato un importante punto di riferimento per la nostra regione e racchiudere in un solo volume ben cinquant’anni di storia non è stata un’impresa facile.
Ci hanno pensato il critico musicale e giornalista free lance Pasquale “Wally” Boffoli (direttore del sito “distorsioni.net”) ed il presidente del Club della Canzone d’autore di Bari Antonio Rotondo con il volume “Bari Rock Days” (Adda editore) a mettere nero su bianco i movimenti musicali più significativi baresi degli ultimi cinque decenni, preziosa testimonianza del grande fervore artistico che ha caratterizzato il capoluogo pugliese a partire dagli Anni ’60 sino ai giorni nostri.
Valore aggiunto della pubblicazione, la grande competenza degli autori, essi stessi facenti parte del movimento di quegli anni in qualità di musicisti (cantante, armonicista il primo, chitarrista e bassista il secondo).
Bari, città di incontro tra le varie culture del Mediterraneo per la sua posizione geografica, ha così rappresentato un interessante microcosmo di quella evoluzione musicale dal respiro internazionale che dal beat degli anni ‘60 ha portato dapprima al punk e alla new wave degli anni ’70 e ‘80 (Wogs, Bllody Riot, Last Call, Chain Reaction, Skizo, Art of Waiting, Vox Rei, Rem) sino alle prime sperimentazioni elettroniche (ricordiamo Ivan Iusco e l’etichetta Minus Habens) , al folk e alle contaminazioni della world music.
Ben duecentoventisei pagine di godibilissima lettura, suddivise in tre sezioni : “Bari calling”, “Interviste” e “Schede tecniche”. Nella prima parte Pasquale Boffoli racconta in prima persona l’evoluzione musicale della sua città dalle prime bande beat tra le quali Flowers, gli Hugu Tugu, la Via del Blues ai primi locali, ai primi negozi di dischi d’ importazione dove poter ascoltare le nuove tendenze provenienti essenzialmente dal Regno Unito e dagli Stati Uniti, veri e propri poli di aggregazione e di scambio culturale.
Poi la nascita delle prime fanzine, dei primi gruppi punk e reggae come i Different Style, del collettivo la Giungla dalla forte connotazione politica, e del popolo della notte nella zona di Piazza Umberto assetato di nuove tendenze musicali e sperimentazioni alternative.
Ma ecco negli anni ’70 e ’80 l’esplodere della new wave e della world music, con tutte le formazioni del periodo, tra le quali spiccavano gli Skizo di Davide Viterbo che ne racconta la storia in una peculiare intervista, gli Al Darawish (cella embrionale dei Radiodervish) e i Weltanschauung con il loro sound dapprima di matrice anglosassone ispirato a formazioni dell’ etichetta inglese 4AD (Cocteau Twins, Dead Can Dance) per poi evolversi verso un rock mediterraneo con testi in italiano.
Da segnalare anche il supporto fondamentale per la diffusione delle nuove formazioni emergenti del periodo e della musica di qualità, delle emittenti radiofoniche quali l’Altraradio (nata dalle ceneri di Radio Alternativa), Controradio e di quella meravigliosa invenzione creata da Gianluigi Trevisi del festival delle nuove sonorità Time Zones.
Nella seconda sezione, interamente dedicata alle interviste, dodici per la precisione, spiccano i racconti di Davide Viterbo con la prima formazione degli Skizo, il diploma in conservatorio, la collaborazione con Angelo Ruggiero e gli Al Darawish fino alla pubblicazione della straordinaria concept opera “Distant City” e le tante illustri collaborazioni con nomi del calibro di Ronnie Drew, Gabin Dabirè, Mirko Signorile, Pippo D’Ambrosio, X Darawish, Radiodervish, Rosapaeda tanto per citarne alcuni.
Interessanti anche le interviste a personaggi storici dell’ underground pugliese come Pietro Romano Matarrese, Mario Lupori Diego “D.Loop” Loporcaro e altri.
A chiusura del pregevolissimo lavoro di Pasquale Boffoli e Antonio Rotondo le schede tecniche corredate di fotografie e relativa discografia ( CD, LP, 12″,7″ demo) delle band e degli artisti pugliesi più significativi, in un censimento minuzioso affinché si abbia una quadro più completo possibile della produzione degli ultimi decenni.
Non possiamo che complimentarci con i due autori per la preziosa testimonianza della memoria musicale della nostra città, consigliando a tutti coloro che volesse approfondire l’argomento la lettura del volume “Bari Rock Days” .
Adda Editore, pp. 226, €. 15,00
http://www.addaeditore.it/product.php?id_product=1019
Claudia Mastrorilli