10.03.2022 – Qualche giorno fa il Teatro Petruzzelli ha ospitato la conferenza stampa della prossima edizione del Bif&st che si terrà a Bari dal 26 marzo al 2 aprile prossimi.
In questa primavera di timida rinascita fra le angosciose foschie di imprevedibili minacce si staglia un bagliore: è l’arte audiovisiva che torna a mostrare il suo volto
consueto, rassicurante e familiare, per dirci che il sogno, quello ad occhi spalancati, è l’umano estro con la sua inesauribile ricchezza immaginosa.
Il Bif&st22, giunto alla tredicesima edizione, guarda alle origini e ritrova la sua storica collocazione temporale in un mosaico di tessere che parlano del cinema nel tempo delle sfide tra streaming massificato e massificante e audience più che mai
parcellizzato.
Così accade che accanto alle produzioni più tipicamente autoriali il festival rincontri la fiction, oggi sempre più contigua nella sua grammatica filmica al mezzo cinematografico. Il Teatro Kursaal, infatti, ospiterà la rassegna Cinema&Fiction
dedicata alle più prestigiose produzioni pensate per il piccolo schermo (Tv movies, miniserie, serie televisive, docufiction ecc.), presentate in anteprima assoluta alla presenza dei suoi protagonisti.
La kermesse si apre, come lo scorso anno, con una serata evento preinaugurale il 25 marzo al Teatro Kursaal con la proiezione del documentario GIANNI MINÀ UNA VITA DA GIORNALISTA di Loredana Macchietti. Un tributo sentito al grande
reporter che ha raccontato con piglio unico e personale la storia, la cultura e lo sport.
Il format, rimasto a grandi linee invariato, ha il suo acme nelle anteprime internazionali serali presentate al Teatro Petruzzelli. Otto le opere in programma fra cui si segnala l’anteprima mondiale del film Hill of Vision di Roberto Faenza. Un
biopic imperdibile sul genetista italiano Mario Capecchi, premio nobel per la medicina 2007.
Da segnare in calendario fin d’ora la proiezione de La Fortuna prima incursione nel mondo della serialità del regista spagnolo Alejandro Amenabar, noto al grande pubblico per The Others e Mar Adentro che vede come protagonista l’iconico Stanley Tucci. Ad affiancare le premiére serali, come sempre, la preziosa sezione
competitiva panorama internazionale che prevede la proiezione pomeridiana, al Teatro Petruzzelli ed in replica al Piccinni, di dodici film in anteprima assoluta provenienti da ogni angolo del globo. A giudicarli una giuria internazionale presieduta dal regista e sceneggiatore Giuseppe Piccioni e composta dall’attrice Valeria Cavalli, dal regista Pierfrancesco Diliberto in arte Pif e dalle critiche cinematografiche Kristína Kúdelová e Grażyna Torbicka.
Tre i riconoscimenti previsti: Premio internazionale Bif&est per il miglior regista, per la migliore attrice protagonista, per il miglior attore protagonista.
Fra le opere in concorso si segnala Tapirulàn, esordio registico della brava Claudia Gerini, già presente lo scorso anno in veste d’attrice nel film Sulla giostra di Giorgia Cecere.
In parziale discontinuità con il passato il festival rinuncia alla sezione destinata al nuovo cinema italiano ed accorpa i riconoscimenti ai film più rilevanti di stagione (da settembre 2021 a febbraio 2022) alle lezioni di cinema. Ogni mattina, infatti, al termine della proiezione di uno dei lungometraggi premiati il suo protagonista terrà un incontro con pubblico e critica al Teatro Petruzzelli.
Gia comunicati i film selezionati ed i premi assegnati da una prestigiosa giuria di critici cinematografici: Il Silenzio Grande di Alessandro Gassman (Premio Furio Scarpelli per la migliore sceneggiatura a Maurizio De Giovanni, Alessandro Gassmann, Andrea Ozza ), Tre Piani di Nanni Moretti (Premio Alida Valli per la
migliore attrice non protagonista a Margherita Buy), I Fratelli De Filippo di Sergio Rubini (Premio Ennio Morricone per il miglior compositore a Nicola Piovani), Leonora Addio di Paolo Taviani (Premio Franco Cristaldi per il miglior produttore a Donatella Palermo) Una Femmina di Francesco Costabile (Premio Alberto Sordi per il migliore attore non protagonista a Fabrizio Ferracane,
Premio Mariangela Melato per l’attrice rivelazione a Lina Siciliano), Diabolik dei Manetti Bros (Premio Anna Magnani per la migliore attrice protagonista a Miriam Leone), Ghiaccio di Fabrizio Moro e Alessio De Leonardis (Premio Vittorio Gassman per il miglior attore protagonista Vinicio Marchioni), Ennio di Giuseppe
Tornatore (Premio Mario Monicelli per il miglior regista a Giuseppe
Tornatore).
Tanti gli eventi laterali che arricchiscono questa edizione fra riflessioni necessarie e documenti di approfondimento: senza dubbio rimarchevoli sono Soros di Jesse Dylan, film documentario su una delle personalità più discusse del mondo contemporaneo, l’omaggio a Giuseppe Bertolucci a dieci anni dalla sua scomparsa in un pomeriggio evento con Fabrizio Gifuni e Sonia Bergamasco e la presentazione dell’ultimo capitolo di The Story of Film: a new generation. Il regista Mark Cousin integra a dieci anni di distanza il suo documentario capitale sulla storia del cinema con le immagini e le suggestioni dell’ultimo decennio cinematografico tra cult movie come Parasite e capolavori invisibili come Cemetery of Splendour.
La gran bouffe di eventi previsti in tutta la penisola per il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini ha portato gli organizzatori del Bif&st a desistere dalla annunciata retrospettiva capillare dedicata alla sua opera. Una scelta comprensibile che si traduce comunque in una occasione persa perché l’ultimo degli intellettuali non è soggetto ad inflazione.
Del vasto programma inizialmente previsto sopravvivono cinque lezioni e due importanti proiezioni: la presentazione della copia restaurata del capolavoro “Mamma Roma” ed del film “La Macchinazione” di David Grieco interessante interpretazione dei tragici eventi che portarono alla morte del
grande poeta.
Da non perdere, infine, la minirassegna tematica Cinema Industria&Lavoro che osserva il mondo produttivo con gli occhi del cinema attraverso cinque film e relativi incontri fra cui si segnalano L’industriale di Giuliano Montaldo e tre premiati titoli del
regista francese Stephane Brizé.
Tanto spazio, naturalmente alla letteratura che racconta il cinema e i suoi protagonisti nella rassegna Cinema&Libri, al Teatro Margherita che prevede la presentazione, fra gli altri, del libro “Ugo, ridere è una cosa seria” di Chiara Ricci dedicato, a 100 anni dalla nascita, alla ars comica del grande Ugo Tognazzi.
Il Bif&st dunque, come metafora della costante tensione espressiva dell’uomo e della incomprimibile ansia figurativa che accompagna il suo agire. È l’arte, infatti, a intessere di sublime la tela dell’umano, a rendere lirico il furore del suo genio in un ordito creativo di fibre preziosissime e traslucide che svelano lo stame della vita per fregiarlo di eternità.
Ode al cinema, ode all’arte!
Simon