1.03.2024 – E’ andato in scena lo scorso fine settimana al Teatro Piccinni di Bari, in esclusiva regionale, lo spettacolo Aspettando Godot, nell’ambito della stagione teatrale 2023/24 “Altri Mondi” del Comune di Bari, organizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.
Regista dello spettacolo, Theodoros Terzopoulos, riconosciuto a livello internazionale fra i maestri del teatro del Novecento che, dopo la trilogia presentata a VIE Festival tra il 2013 e il 2017 (Alarme, Amor, Encore), ha affrontato una delle più famose opere di Samuel Beckett, trasformandola in una magnifica suggestione teatrale di cui ha curato anche scene, luci e costumi.
In scena, il regista greco dirige un cast d’eccezione composto da attori che in varie occasioni hanno collaborato con ERT: Paolo Musio, Stefano Randisi, Enzo Vetrano, Giulio Germano Cervi e Rocco Ancarola. Una produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale e Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, in collaborazione con Attis Theatre Company.
In questo nuovo lavoro, l’artista greco sceglie di affrontare uno dei drammi che hanno maggiormente segnato la storia del teatro novecentesco: scritto da Beckett alla fine degli anni quaranta, pubblicato in lingua francese nel 1952 e andato in scena per la prima volta al Theatre de Babylone di Parigi il 5 gennaio 1953, Aspettando Godot è uno dei testi più celebri del “teatro dell’assurdo”, che ruota attorno al dialogo sterile fra due personaggi sospesi nella condizione dell’attesa.
Terzopulos è profondamente legato alla tradizione dei testi classici e della tragedia greca ed è in questo ambito che si pone il teatro dell’assurdo di Beckett, “a vincere non è la buona recitazione o la regia, ma la forza del conflitto che portano sulla scena“, afferma il regista.
Dunque in una scena semplice ma dirompente in cui si gioca anche visivamente sulla parola, inizia questo dialogo assurdo in cui si inseguono affermazioni e negazioni, si e no, vado non vado, vivo o muoio: alla fine resto per aspettare Godot.
La croce, ripetuta nella scenografia, ci conduce ad una litania pasquale che si ripete toccando punti drammatici, crocefissioni simboliche, che destano emozioni fortissime nello spettatore che sa accogliere. Cosa? L’assurdo, naturalmente, che Terzopoulos porta fino all’estremo. Rendere l’assurdo ancora più assurdo.
La storia è ambientata in un mondo in rovina in cui le ferite vengono insistentemente poste innanzi allo spettatore. Il quesito è: “Vale la pena vivere in un mondo così?”
Lo studio di Terzopoulos ci porta a due risposte, ben chiare nello spettacolo, la capacità di comunicare e coesistere con l’Altro, quello fuori di noi e anche quello dentro di noi, probabilmente il più difficile da raggiungere ponendoci in un stato di difficoltà teso fino al delirio.
Aspettando Godot non è più attesa, dunque, ma diventa un viaggio alla ricerca di quell’equilibrio tra il dentro e il fuori di noi.
Info https://www.teatropubblicopugliese.it
Foto di scena Johanna Weber
Manuela Bellomo