31.05.2021 – Franco Battiato se ne è andato in silenzio, di colpo a 76 anni, così come solo i grandi sanno fare.

Un lento dissolversi nella malattia, vissuta circondato dagli affetti più cari nella sua casa a Milo “Villa Grazia”, alle pendici dell’ Etna di recente proposta come bene di “interesse culturale” dalla Soprintendenza dei Beni culturali e ambientali di Catania.

Un luogo tanto amato dal cantautore catanese situato in una dolce collina circondato da mandarini, aranci e limoni nel quale amava riposarsi tra un concerto e l’ altro e dedicarsi alle molteplici attività e passioni: la meditazione, la musica, la lettura, la pittura e la regia.

Raccontare dell’immensa produzione artistica di Franco Battiato non è cosa facile, ma basterebbe declamare uno dei versi dei suoi testi per comprenderne l’essenza.

Dalla caduta al Teatro Petruzzelli di Bari durante una data del Joe Patti’s Experimental Group (Battiato/Pischetola/Guaitoli) il 16 marzo 2015 le condizioni di salute del compositore e regista Franco Battiato sono sempre maggiormente peggiorate.

Un artista tout court, capace di entrare sedimentandosi nella vita di tutti noi, autore di una alchimia sonora unica ed innovativa in una perfetta simbiosi tra sperimentalismo, avanguardia, pop e musica classica.

Un esempio fu il grande successo “Centro di gravità permanente” il cui testo, ispirato alle teorie psicofisiche del filosofo Gurdjeff, realtà raccontava delle difficoltà dell’essere umano a trovare il proprio equilibrio interiore, fondamentale per il controllo delle proprie pulsioni.

Una perfetta fusione di cultura filosofica e pop, di elettronica e rock mai banale e di assoluta originalità.

Musicista ed intellettuale di immensa cultura, divenuto assessore alla Cultura in Sicilia nel 2012, il cantautore catanese ha saputo realizzare poesie di altissimo lirismo, capaci di scavare dell’animo di ognuno di noi e di diventarne parte.

Veri e propri capolavori di bellezza ora alla ricerca di un “alba dentro all’imbrunire” (“Prospettiva Nevski”) ora capaci di accarezzare i sogni o alleviare le pene più profonde dell’amore (“La cura” ).

Una produzione infinita senza mai un calo di creatività ed ispirazione, ecco perché Franco Battiato resterà per sempre tra noi, perché in realtà la morte non esiste e tutto continua a vivere trasformandosi ciclicamente.

Grazie Franco per averci insegnato che un altro mondo è possibile e che “la vita non finisce, è come il sogno, la nascita è come il risveglio, finché  non saremo liberi, torneremo ancora, ancora e ancora.”

Foto dalla pagina FB di Franco Battiato.

https://www.battiato.it/

Claudia Mastrorilli