“Durante quelle settimane sospese ho trovato la giusta calma e concentrazione per completare la tracklist con nuove composizioni, provando a dare loro coerenza rispetto al concept che avevo in mente e da cui il titolo dell’album, Vivere Piano”, afferma a riguardo lo stesso Saracino.
Dunque quello del pianista pugliese è un approccio rivoluzionario alla vita, vivere piano, per vivere meglio, per soffermarsi su ogni fotogramma dei nostri giorni, gustandone il sapore e la dolcezza.
Da un punto di vista formale, la tracklist procede attraverso un’alternanza di brani vocali e strumentali in una mescolanza di stili musicali che trovano nelle sfumature jazzistiche un collante più forte.
Quattro brani con testo affidati, ognuno, ad un vocalist diverso: dallo smooth latin de Il Cercatore Di Ricordi, al piano e voce de La Luna E La Gru; dal cinque/quarti di Lento (Qui Ed Ora), al gypsy jazz di Noi Del Sud, brano che ha visto la straordinaria partecipazione di Larry Franco e Dee Dee Joy. I cinque brani strumentali variano anch’essi sia in termini di stile che di organico, privilegiando sonorità più ‘live’ e strizzando l’occhio ad un utilizzo sobrio dell’elettronica.
Come dicevano in apertura La Luna e la Gru, interpretato dal giovanissimo cantautore Tommaso La Notte, è accompagnato dal video creato da Lucia Chianura.
Il testo di Saracino rilegge in chiave poetica l’immagine del gruista, figura associata tipicamente ai cantieri industriali.
Ne”La Luna e La Gru” assume invece il ruolo inaspettato di “pescatore di corpi celesti”, attirandoli a sé attraverso un’esca davvero speciale: la luna e i suoi spicchi.
L’obiettivo, molto ambizioso, del gruista è quello di costruire un ponte “di materia prima astrale”, così alto da riuscire a superare tutti i muri del mondo.
Emblematico anche il titolo del brano “11 marzo 2020”, data che ha segnato le nostre vite, con il DPCM con cui il premier Conte, di fatto, introduce il primo lockdown.
Il brano è costruito su un semplice tema, dall’andamento molto lento, che si ripete incessante dall’intro fino alla sua conclusione.
Attorno ad esso ruotano sovrapposizioni di loop di pianoforte ed elettronica dalla scansione ritmica ogni volta diversa, inseriti in una struttura tripartita, loop da cui il tema principale prova a non farsi condizionare procedendo, incurante, nel suo essere lento e stabile.
Da un punto di vista metaforico sta a simboleggiare la vita che, nonostante tutto, continua ad andare avanti assecondando tuttavia questa nuova, ed inedita, dimensione ‘slow’, e da cui trae la sua nuova forza.
Tra poesia, musica e realtà il nuovo progetto di Orazio Saracino e dei suoi collaboratori ci regala ancora la bellezza di emozionarci.