15.12.2019 – Sabato 14 dicembre 2019, nell’ambito della XX Stagione di Prosa del Teatro Angioino di Mola di Bari, organizzata dalla Compagnia Teatro d’Oggi e la Direzione Artistica di Francesco Capotorto, è andato in scena lo spettacolo “ALTALENA” (la stanza di Pinocchio) liberamente tratto da “Pinocchio di Carlo Collodi”, a cura della Compagnia L’Occhio del Ciclone Theater. Adattamento e regia di Gianfranco Groccia e Giambattista De Luca, con Lino De Venuto, Giambattista De Luca, Loredana Lorusso , Nicola Borreggine, Isa Gigante, Ada Interesse, Vitangelo Pugliese, Caterina Rubini, Michele Scarafile, Anna Volpicella. Fonica e luci di Nicola Santamato, scenotecnica di Emanuele Hila.
Spettacolo destinato a tutti, quello di Groccia, in cui Pinocchio, interpretato dal sempre bravo Lino de Venuto, prende vita difronte ad un pubblico variegato, tra lo stupore dei bambini e le rimembranze degli adulti, che hanno voluto cogliere la possibilità di tornare un po’ piccini.
Pinocchio è una delle fiabe più scomode esistenti: la fiaba delle bugie, del rapporto padre-figlio, della crescita, fatta di punizioni e premi, di passaggi generazionali, rappresentati nello specifico, dalla trasformazione di un burattino in un bambino, meravigliosamente espressa nella scena finale come un momento a parte, tutto suo, una celebrazione del cambiamento.
Non è facile portare in scena una fiaba complessa come Pinocchio e renderla interessante anche e, soprattutto, ad un pubblico adulto, che spesso abbandona all’oblio il bambino racchiuso in se stesso.
Groccia e il suo bravissimo gruppo di attori sono riusciti in una bella impresa, rendendo bene teatralmente, non solo il racconto, tramite una sequenza di scene, ma anche tutti i suoi significati attraverso l’utilizzo del movimento, della musica e di maschere e costumi davvero stupendi.
I personaggi sono così caratterizzati in modo ben delineato da come si muovono e da ciò che indossano, più che da quello che dicono e per questo arrivano al pubblico in maniera molto efficace. La parola può sfuggire ma l’insieme dei movimenti, la musica e i costumi giungono prima e toccano il cuore.
Tutto si svolge all’interno di una stanza metaforica con un’alternarsi frenetico delle vicende, appunto l’altalena, perchè la vita è così, fatta di alti e bassi, di avvenimenti, attesi e inattesi, e non rimane altro che barcamenarsi tra le onde, come fossimo nella pancia del pescecane, assieme a Pinocchio e Geppetto. Che fare? Mai disperarsi, C’è sempre una soluzione, una via di uscita.
Alla fine quel che conta è non arrendersi, andare avanti, perdonare e continuare ad amare: tutti siamo un po’ Pinocchio e tutti possiamo trasformarci in ciò che più desideriamo!
Manuela Bellomo