3.09.2019 – In un pomeriggio di fine agosto volevamo una buona scusa per fare, ancora una volta, i turisti nella nostra Puglia e l’abbiamo prontamente trovata nella mostra “Maestro dell’Olio“ di Valerio Marini che si è tenuta presso il Castello Dentice di Frasso, nel suggestivo borgo di Carovigno, in provincia di Brindisi.
Abbiamo così trovato illustrazioni originali e accattivanti sull’olio d’oliva, un castello delizioso e ben tenuto che, fino al 30 Settembre ospita anche la mostra pittorica di Paolo Troilo, artista dal respiro internazionale, un borgo tipicamente pugliese con abitanti ospitali e sorridenti, strade curate con fiori e piante, anche in modo molto fantasioso ma sempre elegante e, per non farci mancare niente, ci siamo anche imbattuti nella festa della mandorla, un evento itinerante per festeggiare un frutto molto presente anche nella nostra terra.
Lo splendido Castello di Carovigno, una chicca inaspettata, deve la sua fondazione ai normanni, com’è consueto nella storia della nostra Puglia, venne eretto a scopo difensivo su di un promontorio che domina l’intera fascia costiera. Nel corso dei secoli, per volontà delle nobili famiglie che ne furono feudatarie, è stato ampliato e trasformato in una residenza. Il restauro avvenuto nei primi anni del 1900, per volontà dell’Ammiraglio Alfredo Dentice di Frasso e della moglie, la Contessa Elisabetta Schlippenbach, ha determinato l’attuale impianto di gusto neo-gotico e romantico.
Il castello attualmente funge da contenitore culturale e ospita la Biblioteca Comunale “S.Morelli” dove si svolgono numerose attività e laboratori.
Insomma, un pomeriggio piacevolmente impegnativo, di cui vi regaliamo un reportage fotografico e due piccole interviste all’artista Valerio Marini e a Carmela Barracane, una delle responsabili dell’Associazione “L’Olio di Puglia. Dialoghi Fluidi” che ha organizzato la mostra di Marini, curata da Grazia Lanotte.
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Valerio come è nata la mostra “Maestro dell’Olio”? Qual è stata la tua “Musa” ispiratrice?
La Mostra è nata cosi dal nulla, Grazia Lanotte ha iniziato a far vedere i miei disegni sull’olio, e si è creata questa continuità con l’appoggio dell’Associazione “L’Olio di Puglia. Dialoghi Fluidi” che gravita nel mondo extravergine, poi essendo amico di Gabriella Stanfield , presidente delle Donne dell’Olio, abbiamo elasticizzato il tutto. Se devo trovare una Musa ispiratrice, non posso che fare il nome di Grazia, perchè i contatti che ho avuto con lei sono innumerevoli.
Cosa speri che le tue illustrazioni trasmettano a chi le guarda?
Quando guardi un disegno, non stai tanto a pensare, i miei hanno la facilità di piacere subito, e subito devono essere intesi, senza tante storie.
Carmela come nasce lo scopo dell’associazione di unire il patrimonio artistico culturale della Puglia con l’olio d’oliva e quali sono le attività dell’associazione?
Una delle ‘convinzioni’ portanti della nostra associazione è lo stretto legame esistente, tra paesaggio e prodotti del territorio.
A nostro parere lo sviluppo di un territorio passa attraverso il paesaggio e il suo patrimonio artistico culturale. L’emozione trasmessa dai profumi e dalle esperienze gustative fa da collante.
Carovigno, vive la stessa ‘distrazione’. A un passo dalla conosciutissima Ostuni, è un borgo meraviglioso, con un castello che esprime un’unicità che pochi conoscono. Le nostre attività aspirano a veicolare queste meraviglie. E’ faticoso, ma a piccoli passi arriveremo all’obiettivo
Pertanto tra gli obiettivi della nostra associazione c’è la cultura del prodotto, del paesaggio e del patrimonio artistico. Abbiamo iniziato con un convegno incentrato sul Parco archeologico e naturalistico di Santa Maria D’Agnano e il suo Museo ad Ostuni. Il ritrovamento, per quanto di rilevanza mondiale è poco conosciuto, in Puglia e in Italia, contrariamente al numero dei turisti internazionali.
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Com’è nostra abitudine non entriamo nei dettagli descrittivi, nè storico-artistici, il nostro compito infatti è solo quello di incuriosirvi, il vostro, cari lettori, è quello di andare a vedere con i vostri occhi.
Credeteci, se vi diciamo, che essere turisti nella propria terra natia è un modo di amarla sempre di più.
Foto e articolo di Manuela Bellomo