22.01.2019 – 173 aforismi. 173 pensieri liberi di entrare nel vissuto del lettore. Deciderà lui come declinarli nella sua vita di ogni giorno.
Il nuovo libro di Vittorino Curci, edito dalla casa editrice Spagine, nasce così.
Ripeto: 173 aforismi e pensieri che raccontano il pensiero poetico dell’autore. Senza fronzoli; senza percorsi narrativi.
Cito, per esempio. l’aforisma n.22: “La poesia è un luogo dove cerchiamo di rimettere a posto le parti scombinate del nostro essere”. Sì, sono d’accordo! Soprattutto perchè, la poesia, è un luogo personalissimo in cui l’uomo può incontrare se stesso.
Il “luogo” che cita il Curci lo immagino come un cerchio dove non esiste una via di uscita; esistono solo la poesia e il poeta. Un binomio decisivo dove tutto nasce e tutto si eleva.
Da questa visione, il libro si espande in altrettanti aforismi e pensieri che spingono alla riflessione personale toccando anche altri “luoghi d’incontro” diversi dalla stessa poesia, come l’arte. Cito l’aforisma n.85: “L’artista ha solo un compito: quello di percorrere sentieri mai battuti”.
Il libro del Curci è tanto questo (passatemi la cacofonia).
Un invito a non soffermarsi sulla nostra struttura umana, ma di passare oltre. Ossia l’altro. Che non è la morte (Sartre) ma l’estensione di noi stessi.
Cito l’aforisma n.129: “Spesso il suono di una parola può trarti in inganno. Non opporti.”
Vittorino Curci (1952) vive a Noci in provincia di Bari. E’ presente in varie antologie di poesia contemporanea pubblicate in Italia e all’estero. Suoi testi sono stati tradotti in inglese, francese, tedesco, spagnolo, greco, rumeno e arabo.
Ha partecipato a importanti manifestazioni tra cui: il Festival Rumori Mediterranei di Roccella Jonica; il Baobab Festival di poesia sonora di Reggio Emilia; Bergamo Jazz; Iseo Jazz; Celebration of Jazz di Salonicco (Grecia); il Festival del teatro di Erice; Poesia in Chiostro e Festival Mediterraneo di Conversano; Notti di Stelle, Fonomanie e Swingin’ and Swimmin’ di Bari; Jazz in Parco di Nocera Inferiore; San Giazz di San Giacomo degli Schiavoni (CB); Alterfesta e Pietre che cantano di Cisternino; il Meeting internazionale degli scrittori di Belgrado; il Talos Festival di Ruvo; il Gezziamoci di Matera; il Festival Ibleo del Jazz di Ragusa; il Festival biennale di poesia di Pescara; gli Incontri internazionali di Amman in Giordania; il Festival della Filosofia, Controindicazioni, Live for Life e Una striscia di terra feconda di Roma; la Rassegna del Jazz d’Autore di Orsara di Puglia.
Nel 1999 ha vinto il Premio Montale per la sezione “Inediti”. Sue poesie sono apparse su Nuovi Argomenti.
La sua formazione artistica si sviluppa negli anni Settanta all’Accademia di Belle Arti di Roma, città in cui espone i suoi primi lavori di arte concettuale alla Galleria Jartrokor diretta da Sergio Lombardo. Nel ‘79 viene inserito nell’8ª Antologia Ipersperimentale Geiger, a cura di Adriano Spatola, e successivamente inizia a collaborare con la rivista TamTam e partecipa a diverse iniziative promosse dallo stesso Spatola in Italia e all’estero.
A cominciare dalla seconda metà degli anni Ottanta dà corso a una lunga serie di collaborazioni con musicisti jazz d’avanguardia. In questo periodo realizza numerose performance di forte impatto teatrale in cui utilizza oggetti scenici, attori, musiche originali e scenografie d’avanspettacolo (con forti reminiscenze delle serate futuriste). Nel ’94 è tra i fondatori a Reggio Emilia del Gruppo di poesia sonora Baobab.
Attualmente, pur dedicandosi molto a una scrittura di ricerca con forti ascendenze surrealiste, a livello performativo ama esibirsi in più discreti reading poetici – nei quali esegue anche partiture sonore – insieme con piccole formazioni musicali oppure, in completa solitudine, accompagnandosi con un sassofono.
In campo musicale ha collaborato con musicisti italiani e stranieri.
A suo nome ha pubblicato ventidue dischi e ha fornito la sua collaborazione a numerosi altri, pubblicati anche da etichette straniere come la ENJA di Monaco, la Modern Times di Lugano, la Leo Records di Londra, la SoLyd Records di Mosca, la Victo di Victoriaville in Canada.
Ha collaborato a lungo con il contrabbassista e compositore romano Bruno Tommaso. Con lui ha realizzato “Nux Erat” (per orchestra e solisti), “Il diritto e il rovescio”, un omaggio a tutti i caduti della Mafia, “Alla conquista del Monte dei cocci” (per il ventennale della Scuola Popolare di Musica di Testaccio, eseguito il 22 e il 23 ottobre ’96 al Teatro Olimpico di Roma e parzialmente pubblicato in “Musica per la Libertà”, un CD edito dal quotidiano il Manifesto) e “Lettere da Orsara”, con Maria Pia De Vito e l’Orchestra di Jazz del Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli.
Ha inoltre collaborato con il fotografo Roberto Masotti, la Banda di Ruvo, l’Orchestra della Provincia di Bari, l’attore-regista Vito Signorile, i Solisti Dauni e i cantautori Vinicio Capossela e Luca Bassanese.
Nella veste di organizzatore culturale ha ideato e diretto l’Europa Jazz Festival di Noci e la rassegna Noci-Cinema. Nel 2002, con Pino Minafra, Roberto Ottaviano e Nicola Pisani, ha fondato la Meridiana Multijazz Orchestra e Canto General.
In passato ha anche ricoperto la carica di Sindaco del Comune di Noci e Assessore alla Cultura della Provincia di Bari.
I suoi più recenti libri di poesia: “La stanchezza della specie” (LietoColle 2005), “Un cielo senza repliche” (LietoColle 2008), “Il frutteto” (LietoColle 2009), “Il pane degli addii” (La Vita Felice 2012), “Verso i sette anni anch’io volevo un cane” ( La Vita Felice 2015) e “Liturgie del silenzio” (La Vita Felice 2017).
Tra le sue altre pubblicazioni, un libro di racconti (“Era notte a Sud”, Besa 2007) e due libri di poetica (“La ferita e l’obbedienza”, Icaro 2007 – Spagine 2017, e “Note sull’arte poetica”, Spagine 2018).
Blog: vittorinocurci.tumblr.com
Titolo: Note sull’arte poetica
Autore: Vittorino Curci
Editore: Spagine
Prezzo: € 10
Anno: 2018
Paolo Cilfone