13.03.2025 – È primavera, è tempo di Bif&st. Quest’anno, però, il consueto trabocca di nuovo, gli sguardi si volgono altrove e le visioni ritrovano il cinema-luogo in una sedicesima edizione che restituisce un festival modificato ma non stravolto, in netto cambio di rotta e dal sapore decisamente geolocalizzato.
Il Bif&st, che si svolgerà a Bari, ça va sans dire, dal 22 al 29 marzo prossimi, infatti, è il primo del nuovo corso che vede Oscar Iarussi succedere al fondatore Felice Laudadio.
Tante, anzi tantissime le piccole grandi novità che caratterizzeranno questa edizione, definita dagli stessi organizzatori come un ponte tra il vecchio ed il nuovo che assumerà forma compiutamente definita soltanto nei prossimi anni.
Fra queste la più eclatante è il ritorno del cinema nel suo luogo natio: la sala.
Iarussi con una scelta per così dire “politica” e dalla chiara valenza simbolica ha fortemente voluto che il festival valorizzasse il luogo principe della visione cinematografica troppo spesso disertata o marginalizzata. Così Il Bif&st risponde al grido d’allarme degli esercenti e rischiara il buio delle sale con il brillio della kermesse.
Due, in questo senso, le location selezionate: il Multicinema Galleria, che torna centro nevralgico del Bif&st, e la new entry AncheCinema. Confermati naturalmente i Teatri Petruzzelli e Kursaal che ospiteranno premiere e retrospettive.
Le sezioni
Non meno rilevanti i ritocchi che il nuovo Bif&st ha compiuto sulla programmazione e sulle sezioni, competitive e non.
Si comincia con le anteprime internazionali, da sempre punta di diamante della manifestazione, che cambiano pelle ed in omaggio al colore dominante del magnifico teatro che le ospiterà, il Politeama Petruzzelli, comporranno la sezione “Rosso di sera”.
Ogni sera, durante gli otto giorni di festival, il maestoso teatro d’opera ospiterà, tra glamour e arte cinematografica, un film in anteprima assoluta alla presenza dei suoi realizzatori e protagonisti.
Ad aprire la manifestazione sarà il nuovo film di Silvio Soldini, “Le assaggiatrici”. È la storia vera, tratta dall’omonimo bestseller di Rossella Postorino di Rosa una donna che, quasi per caso, si trova ad essere fra le assaggiatrici del cibo destinato al Fuhrer. Un compito difficile e delicato che lambisce la morte ad ogni assaggio. Rosa saprà affrontare la paura con coraggio intrecciando guardinghe relazioni alla ricerca di quel senso dell’umano che percepisce inesorabilmente assente.
Film di chiusura invece sarà “La vita da grandi” opera prima da regista dell’attrice Greta Scarano che racconta con delicatezza il rapporto di Irene con il fratello autistico Omar, in cerca di un futuro autonomo.
Fra gli altri film si segnalano il doc Un passo alla volta, che racconta la pluriennale amicizia del trio di cantautori Fabi-Silvestri-Gazzè, l’anteprima del thriller americano Opus di Mark Anthony Green a suggello del focus sulla A24, l’Amour ouf di Gilles Lellouche e l’evento Per un pugno di dollari.
Il capolavoro di Leone verrà presentato per la prima volta come film concerto con l’esecuzione dal vivo della colonna sonora con la direzione di Pietro Mianiti.
In continuità con il passato al mattino il Petruzzelli proporrà otto incontri di cinema, preceduti ognuno da un film rappresentativo per il suo protagonista, che verrà insignito in apertura della proiezione serale del premio Bif&st “arte del cinema” per la carriera in corso. In questa edizione sono attesi Nanni Moretti, Monica Guerritore, Isabella Ferrari, Alberto Barbera, Sergio Rubini, Francesca Comencini, Carlo Verdone con Claudia Gerini.
Nel pomeriggio il Politeama non resta a guardare: altra novità di questa edizione è la sezione Pomeriggio al Petruzzelli, un contenitore di eventi e tributi legati al mondo del cinema con particolare attenzione ai classici.
Da non perdere, fra questi, la preapertura il 22 marzo con la presentazione in versione restaurata di uno film più belli di David Lynch, scomparso da poco , “Cuore Selvaggio” e domenica 23 la proiezione del thriller capolavoro del duo Powell-Pressburgher Peeping Tom.
Il Kursaal Santalucia invece ospiterà la retrospettiva-omaggio dedicata ad uno dei più noti e riconoscibili registi italiani, che ha fatto del suo stile e della sua sottile sagacia un marchio di fabbrica unico ed inconfondibile, Nanni Moretti. Al cineasta, nel cinquantesimo anno di attività, il Bif&st dedica una ampia rassegna che avrà il suo acme nell’incontro col pubblico di domenica 23. Un’occasione unica per scoprire e rivedere tutta la sua produzione ed i suoi film più celebrati, penso ad Ecce Bombo, Io sono un autarchico, Bianca, Caro diario, Il Caimano e tanti altri.
In questa sedicesima edizione le sezioni, competitive e non, hanno subito una profonda e sistematica ristrutturazione.
Si parte dalle tradizionali conferenze stampa che saranno sostituite dalla moderna formula Q&A. Senza alcun sfasamento temporale al termine della proiezione in sala critica e pubblico potranno interagire direttamente con autori e protagonisti dei film appena presentati.
Il concorso principale “Per il cinema italiano” segue le orme del vecchio Italia Film Fest ampliando il suo sguardo in termini di formato e contenuto. Un concorso che si adegua al superamento degli steccati cinematografici in atto ormai da tempo e che valorizza l’opera ed il talento qualunque ne sia la forma che il suo autore abbia scelto per raccontarla.
Così in gara, al Multicinema Galleria, saranno al contempo presenti medi o lungometraggi, sia di finzione sia di stampo documentaristico, che saranno valutati da una giuria popolare coordinata dalla regista Costanza Quatriglio e dal direttore del festival “VicoliCorti” Vincenzo Madaro.
Al cortometraggio invece, sempre al Galleria, il Bif&st dedica l’apposita sezione Sarò Breve. I corti selezionati saranno presentati in due diversi slot matutini sabato 22.
Ancor più vistosa l’opera di riorganizzazione che il Bif&st targato Iarussi ha compiuto sulla tradizionale sezione competitiva dedicata al cinema internazionale. Il vecchio “Panorama Internazionale” trova infatti precise coordinate geografiche, traccia la rotta mediterranea e diviene “Meridiana” in omaggio al pensiero di Albert Camus e del filosofo barese Franco Cassano, recentemente scomparso. Il nuovo Bif&st sceglie così di porre in risalto il cinema di confine per dare voce ai popoli mediterranei, centrali nell’odierno equilibrio geopolitico, ed alle loro cinematografie ricchissime e nel contempo poco visibili.cinema
Un prezioso viaggio filmico fra le sponde del mare nostrum che delinea un ponte ideale fra culture e tradizioni e riprende il discorso sul meridione geografico troppo spesso relegato alla lateralità del dibattito.
La giuria che valuterà le opere in concorso, in anteprima assoluta, presentate al Kursaal Santalucia, sarà presieduta dal poeta e scrittore marocchino con cittadinanza francese Tahar Ben Jelloun, autore fra gli altri del bestseller “Il razzismo spiegato a mia figlia”.
Oltre alle sezioni ufficiali il Bif&st, come sempre, ha in cartellone diverse rassegne collaterali anch’esse interamente ripensate.
Il Multicinema galleria ospita la sezione Frontiere, il cui nome riecheggia l’esperienza festivaliera omonima del 2011, che guarda, invece, alle cinematografie di paesi dalla complessa relazione internazionale fra cui figurano la Cina, i Paesi Baschi ed in particolare i Balcani a trent’anni esatti dal massacro di Srebrenica.
Anche cinema, invece, presenterà i film della sezione A Sud che volge il suo sguardo alle filmografie dei vari sud del mondo fra cui spiccano oltre al nostro meridione, la Spagna e il mondo latino.
Con un focus imperdibile il festival di Bari omaggia la nota casa di produzione indipendente statunitense A24. L’azienda, nata nel 2012 si è rapidamente imposta nel mercato cinematografico distinguendosi per il coraggio e la qualità delle sue scelte produttive. La rassegna sarà un occasione per riapprezzare alcuni tra i suoi film più celebri, penso fra gli altri al fondamentale Zona di interesse di Brian Glazer o al trionfatore degli Oscar 2022 Everything everywhere all at once dei registi Daniel Kwan e Daniel Scheinert o ancora ad Hereditary dell’enfant prodige del nuovo horror americano Ari Aster.
La sezione Doppio Testo, invece, destinata principalmente alle scuole, pone in rapporto il testo letterario con la sua riduzione cinematografica in un interessante confronto di visioni fra registi, attori e scrittori. Una occasione per cogliere le distanze che ogni rappresentazione audiovisiva inevitabilmente segna rispetto al testo letterario di riferimento e perché no per discutere su quale esperienza sia stata più memorabile. Tanti gli appuntamenti che vedranno la partecipazione fra gli altri di Giancarlo De Cataldo, Michele Placido, Lino Guanciale.
Bif&st 2025, è dunque un festival in progress che muta ed evolve per raccontare coraggiosamente storie di geografie altre, di voci nascoste, soppresse e liminali in un viaggio affascinante che contiene viaggi e che assume su di sé la responsabilità di trasferire al grande pubblico memorie sinora apolidi e di centralizzare la lateralità portando il discorso filmico sul piano più pregiato delle selezioni festivaliere, della storia, dei diritti e delle civiltà.
Buone visioni meridiane!
Silvestro Carlo Montrone (Simon)
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