11.11.2024 – Lecce celebra fino al 16 novembre le cinematografie d’Europa nella 25° edizione del suo Festival del Cinema al Multisala Massimo. Un viaggio affascinante nelle urgenze di un continente mai come ora in profondo mutamento tra rinnovate ansie sociali e venti di incertezza geopolitica.

Il Festival è stato inaugurato dall’evento speciale Apulia Film Forum Screenings con la presentazione in anteprima di due film dal respiro internazionale ma che vantano produzione e locations locali: Casi El paraiso di Edgar San Juan, che racconta di una colossale truffa ordita da un impostore italiano ai danni della nobiltà messicana e Non dirmi che hai paura, nelle sale a dicembre, di Yasemin Sandereli, storia della coraggiosa atleta somala Samia Yusuf Omar che riuscì a gareggiare alle Olimpiadi di Pechino 2008 vincendo il terribile ostracismo del suo paese. A contendersi l’Ulivo d’Oro – Premio Cristina Soldano, prestigioso riconoscimento assegnato al miglior lungometraggio europeo dell’anno, 10 opere presentate a Lecce in anteprima nazionale.

Un campionario di storie che si insinuano nelle anse più profonde dell’animo per cogliere il senso ultimo di una società in radicale mutamento che reclama attenzione verso se stessa e centralità senza mezze misure.

Questi i titoli selezionati da Alberto e Luigi La monica: B.O.Y. – Bruises of Yesterday di Søren Green (Danimarca, 2024), Breathing Underwater di Eric Lamhène (Lussemburgo, Belgio, 2024), Clear Nights di Paulo Filipe Monteiro (Portogallo, 2024). Drowning Dry di Laurynas Bareiša (Lituania, Lettonia, 2024). Jim’s Story di Arnaud e Jean-Marie Larrieu (Francia, 2024). Martin Reads The Quran di Jurijs Saule (Germania, 2023), Mother Mara di Mirjana Karanovic (Serbia, 2024),My Wonderful Stranger di Johanna Pyykkö (Norvegia, Francia, Svezia, 2024). Three Days of Fish di Peter Hoogendoorn (Paesi Bassi, Belgio, 2024), Three Days of Fish, Wishbone di Penny Panayotopoulou (Grecia, 2024).

La giuria, presieduta da Luciana Castellina, assegnerà ad una delle opere in concorso anche un Premio Speciale , il Premio per la Migliore Fotografia e il Premio per la Migliore Sceneggiatura. Le giurie collaterali assegneranno ad una delle opere in concorso anche il Premio Fipresci (Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica), il Premio Cineuropa; il Premio del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani per il Miglior Attore Europeo; il Premio della Critica del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani; il Premio del Pubblico attribuito tramite votazione dagli spettatori del Festival.

Al giovane cineasta italiano che si è distinto maggiormente nel corso dell’ultima stagione cinematografica con la sua opera prima verrà invece attribuito il premio Mario Verdone giunto alla sua quindicesima edizione.

Cinque i film giunti in finale che saranno valutati da Carlo, Luca e Silvia Verdone : Tommaso Santambrogio per Gli oceani sono i veri continenti, Margherita Vicario per Gloria!, Alessandro Marzullo per Non credo in niente, Filippo Barbagallo per Troppo azzurro, e Alain Parroni per Una sterminata domenica. Riconoscimento speciale a Brando De Sica per il suo folgorante esordio nel cinema di genere con Mimì- Il principe delle tenebre.

Evento speciale dedicato alla memoria di Mario Verdone è il doc Mario Verdone, il critico viaggiatore firmato da Luca Verdone. Il film ripercorre l’opera del noto critico cinematografico attraverso il ricordo, in forma di dialogo, di chi l’ha conosciuto.

In cartellone, oltre alle sezioni competitive numerosi tributi a grandi figure del cinema d’Italia e D’Europa con retrospettive e rassegne dedicate.

Di primissimo livello fra queste l’omaggio che il festival dedica a Ken Loach, cantore della working class britannica e maestro indiscusso del cinema sociale attraverso la proiezione di otto delle sue opere maggiori, penso fra queste a Riff Raff meglio perderli che trovarli, Bread and roses ed al più recente Io, Daniel Blake. La rassegna, curata da Massimo Causo, culminerà nell’incontro in videoconferenza con il grande cineasta moderato da Luciana Castellina mercoledì 13 novembre alle 20:00.

Sul fronte italico, invece, il festival del cinema europeo omaggia Giovanna Mezzogiorno attraverso una mini rassegna di alcuni dei suoi film più ricordati fra cui La finestra di fronte di Ferzan Ozpetek, L’ultimo bacio di Gabriele Muccino ed il Viaggio della sposa di Sergio Rubini, interamente girato in Puglia. L’attrice, che verrà insignita dell’Ulivo d’Oro alla carriera, presenterà a Lecce, in anteprima assoluta la sua prima fatica registica, Unfitting, un cortometraggio che affronta lo spinoso tema del body shaming.

Il festival, come d’abitudine, non manca di omaggiare la storia del cinema italiano attraverso proiezioni speciali di film leggendari in edizione restaurata, quest’anno è la volta di Ecce Bombo cult indimenticabile di Nanni Moretti e sua opera seconda dopo “io sono un autarchico” che racconta di un paese forse distante dalla contemporaneità ma che ha in sé molti semi del presente. Una rinnovata visione, dai contorni inevitabilmente nostalgici, che non mancherà di emozionare i fan del regista romano.

Il festival del cinema Europeo volge il suo sguardo anche al cinema della Golden Age e dedica un evento speciale a Tyrone Power nei centodieci anni dalla sua nascita con la proiezione del film Nightmare Alley (La fiera delle vanità) del 1957, una delle sue più apprezzate interpretazioni, alla presenza della figlia Romina e dei nipoti.

Lecce ed il suo festival si confermano un importante avamposto nella valorizzazione del cinema documentario attraverso diverse sezioni dedicate al cinema del reale che accendono i riflettori su un genere cinematografico che meglio di qualunque altro cristallizza ed interpreta i codici dell’attualità e dei territori o per scelta programmatica valorizza il ricordo dei canoni trascorsi.

Nella sezione competitiva Cinema e realtà una giuria composta dalla redazione di Cinecittà News assegnerà la menzione speciale al lavoro più meritorio. Sei le opere presentate: Arte vs guerra – Banksy e C215 a Borodyanka, Ucraina di Michele Pinto (2024),I santi di carta di Pascal Pezzuto (2024), L’ulivo e il baobab di Serena Porta (2024) narrato da Russel Crowe, Real di Adele Tulli (2024), The Erasmus generation di Vincent Imperato (2024), La cura della giustizia di Vito Palmieri (2024)

La centralità della visione europea nel Festival di Lecce è confermata dalla consueta partnership con il premio Lux.

Anche quest’anno, infatti, il pubblico festivaliero sarà chiamato a valutare quattro film inediti in Italia che meglio rappresentano le valorialità dell’UE per concorrere insieme agli altri spettatori dell’Unione a decretarne il vincitore.

Il Festival di Lecce ha cura del cinema tutto senza distinzioni di generi e formati ed infatti promuove da sempre con pari attenzione il cortometraggio attraverso sezioni competitive al fine di restituire una visione compendiata ma circolare dell’intera realtà filmica breve.

In tal senso deve intendersi il Premio alla memoria di Emidio Greco, destinato al miglior giovane autore (under 35) di cortometraggi tra i dieci film finalisti in concorso.

Puglia Show è invece la tradizionale sezione competitiva che il festival riserva ai giovani filmaker pugliesi. Quest’anno a concorrere sono 21 cortometraggi prodotti fra il 2023 e 2024 cui si aggiungono nove opere fuori concorso. Naturalmente Lecce allarga il suo orizzonte sino ad includere nel suo percorso di brevi visioni anche la migliore produzione europea. In Cinema ed Europa, il Festival e l’European Film Institute presentano in anteprima cinque film brevi candidati all’European Film Award 2024.

Ma gli eventi non si esauriscono allo scorrere dei titoli di coda: per tutta la durata del festival Lecce è attraversata dalle arti che, contigue e connesse, lambiscono e accentuano la magia del cinematografo. È il Festival off in un tripudio di suoni, letture e figurazioni che non mancheranno di accendere gli animi dei cinefili più curiosi ed appassionati.

Come sempre è soltanto l’arte che indica la via, che indirizza verso il sapere coscienze e coscienti. Lecce ed il suo festival, che quest’anno festeggia un quarto di secolo, rappresentano una risorsa insostituibile, un laboratorio cinematografico capace di donare profondità di osservazione e visioni ad una realtà che sovente si abbandona all’asfittica carenza di campo visivo e si dimostra tristemente incapace di considerare l’uno in relazione agli altri uni. Il cinema e la storia dimostrano, ahinoi, che nessuno si salva da solo. Viva il cinema! Viva L’Europa!

https://www.festivaldelcinemaeuropeo.com/

Silvestro Carlo Montrone