30.03.2024 – Sopiti i barbagli dei proiettori, riavvolti i red carpet, calati i velari il miglio dei teatri congeda il Bif&st e il suo incanto spettacolare.
L’usuale melanconia del pacato buio che segue la luce, del denso silenzio che scaccia il rumore questa volta si fa più forte. A chiudersi, infatti, non è solo l’edizione 2024 del Bari International Film Festival ma un intero ciclo di Bif&st lungo più di quindici anni.
Con un annuncio dirompente a margine della consueta conferenza stampa di chiusura, Felice Laudadio, fondatore e direttore artistico della manifestazione sin dalla sua nascita, ha annunciato di lasciare la direzione del festival per dedicarsi a nuovi progetti culturali.
Laudadio passa il testimone ricordando a chi gli succederà le note criticità della macchina organizzativa (il mancato stanziamento dei fondi necessari con ragionevole anticipo) e chiude il suo intervento con un consiglio: dedicare uno spazio della prossima edizione alla celebrazione del centenario della nascita di Andrea Camilleri, protagonista proprio al Bif&st di una masterclass da tutto esaurito nel 2014.
La notizia, che pure traluceva in filigrana da alcune precedenti comunicazioni, ha inevitabilmente spiazzato operatori e frequentatori del festival che, tributato al direttore un sentito ed emozionato ringraziamento per l’encomiabile lavoro sin qui svolto, ora guardano al futuro del Bif&st con più di qualche preoccupazione.
Laudadio, però, da grande organizzatore di festival qual è, lascia il timone sicuro che ci sarà qualcuno dotato delle giuste competenze a raccogliere la sua eredità ed a portare il Bif&st ancora al centro degli eventi culturali del paese. Il successore in pectore potrebbe essere il suo più stretto collaboratore Enrico Magrelli, grande critico cinematografico di enorme ampiezza culturale presente al Bif&st sin dalla prima edizione e voce imprescindibile di molte realtà festivaliere italiane. Questa scelta consentirebbe al festival di proseguire il suo percorso in assoluta continuità con il passato evitando che ansie sfasciste prendano il sopravvento sulla manifestazione azzerando tutti i risultati finora conquistati e consolidati presso il pubblico e gli stessi artisti partecipanti.
Il Bif&st, lo si è detto più volte, è, sin dalla sua nascita, datata 2009, un “ircocervo possibile” nell’italico panorama festivaliero. Una manifestazione che ha ibridato tutte le altre, forse in apparenza più blasonate, restituendo all’esterno, senza i vuoti orpelli delle grandi occasioni, solo autentico, purissimo, amore per la Cultura Cinematografica e con essa per la promozione culturale di un intero territorio che ha trovato nel festival più risposte di quante domande abbia mai potuto porsi.
Una realtà imprescindibile, non più solo a livello cinematografico, che connota ed identifica ormai una vera e propria comunità ed unisce senza diaframmi in perfetta complementarietà chi fa cinema e chi lo guarda ma soprattutto un’intera città, Bari, che ha conosciuto una reviviscenza culturale sino a qualche anno fa impensabile.
Lunga vita al Bif&st, lunga vita all’arte cinematografica!
SIMON