6.10.2023 – Si svolgerà dal 7 al 15 ottobre a Gallipoli (Le) la sesta edizione del Festival della Poesia con la direzione artistica dell’associazione culturale ZeroMeccanico Teatro di Ottavia Perrone e Francesco Cortese.
Si chiama “L’altra faccia della poesia” l’edizione 2023 che mette al centro la poesia declinata in diverse forme e settori: dal teatro alla street art, dagli incontri ai reading, ancora una volta il festival si propone di ripensare la poesia come azione attiva e mai come evento subìto. Otto giorni in cui non mancheranno, ancora una volta, piccoli atti rivoluzionari nella vita del paese, disordini poetici capaci di includere tutta la cittadinanza: è la poesia che continua a scendere per le strade.
Si parte sabato 7 ottobre con un doppio appuntamento: l’associazione culturale Amart, alle ore 11, inaugurerà il festival con l’evento “Biblioteca200”, visita guidata gratuita in occasione dei 200 anni dalla fondazione della Biblioteca comunale. Le guide esperte di Amart accompagneranno così visitatori e curiosi alla scoperta di uno dei luoghi culturali più importanti della città. L’evento sarà replicato il 14 ottobre, alle ore 11.
Alle ore 20.30, il Teatro Garibaldi ospiterà lo spettacolo teatrale “Via, epopea di una migrazione” di e con Fabrizio Saccomanno, a cura di Ura Teatro. VIA racconta la grande e dolorosa emigrazione degli italiani che andarono a lavorare nelle miniere di carbone in Belgio. Racconta l’Italia del dopoguerra, gli accordi tra la nascente Repubblica Italiana ed il Belgio, il viaggio nei treni rinchiusi come bestie, il duro lavoro in miniera, la tragedia di Marcinelle.
L’8 ottobre, la libreria indipendente Macarìa, ospiterà alle 20, il talk-reading dell’autrice Paola Maritati, “Lingua Volgare”. Lingua volgare è la raccolta poetica esemplare dello stupore che genera la realtà e diviene verso in una scrittura dalla cifra stilistica tracotante. Il 9 ottobre, alle ore 17.30, invece sarà la volta del “Tandem poetico”, incontro dedicato a bambini e famiglie, a cura di Barbara Boccuzzi presso la libreria La Calandra.
Un grande ritorno, quello del 10 ottobre, che vedrà Claudia Fabris impegnata in un doppio appuntamento. Il primo, dedicato agli istituti superiori, sarà un laboratorio di poesia dal titolo “Parole sotto sale”. Le Parole Sotto Sale sono il piccolo vocabolario poetico che Fabris ha iniziato a scrivere nel 2013. Nel 2015 pubblica a proprie spese le prime 100 definizioni con Giannini editore, una casa editrice napoletana, ristampandolo tre volte arrivando a venderne 2500 copie.
A partire dalle Parole sotto sale si attivano dei percorsi laboratoriali di riflessione sulla parola come architettura del reale e su particolari costellazioni di parole che creano una sorta di mappa semantica attorno ad alcuni suoni. Lo scopo è quello di trasferire lo sguardo che ha portato alla nascita di questo piccolo vocabolario ai partecipanti in modo che possano esercitarlo autonomamente ogni giorno.
Alle ore 17 dello stesso giorno, in partenza dal ponte seicentesco, Claudia Fabris darà poi il via alla performance “Nostra signora dei palloncini”. Lunghi capelli legati a palloncini gonfiati ad elio, sospensione momentanea della consueta quotidianità, squarcio nel tempo lineare e razionale, slancio verso l’alto, rivelazione della condizione umana di calice, con la terra sotto i piedi e il cielo tra i capelli, nel cui respiro terra e cielo si mescolano.
Nel settembre del 2015 vengono pubblicate le prime 100 definizioni delle Parole sotto sale, da quel momento Nostra Signora ha sempre con sé una borsa piena di definizioni e a chi le rivolge la parola regala una parola, pescata a caso, come una Sibilla metropolitana. Ciò che accade tra le parole e le persone l’ha spinta ad immaginare una teoria sul caso. Caso che in alcune lingue è la flessione del nome; nome che risuona nella parola Nomos, in greco antico, lo spirito delle leggi. Quasi a suggerire nel Caso la riflessione di una legge, che probabilmente ancora non conosciamo.
Nessuno escluso: l’ 11 ottobre, alle ore 10, anche gli istituti comprensivi saranno impegnati con “Poesia ready more, prima azione” , laboratorio di poesia partecipata per bambini a cura di ZeroMeccanico Teatro al fine di costruire una piccola poesia personale, unica e irripetibile, a partire dai ricordi di ciascun bambino e utilizzando vecchie riviste e giornali. Via libera a ricordi, colori, bizzarrie e piccole paure per raccontare un pezzo di mondo interiore che può essere espresso solo attraverso un linguaggio poetico “acerbo” e fuori dalle regole di ogni giorno. Le azioni proseguiranno anche il 13 e il 14 ottobre.
Alle ore 20, il Gallipoli in poesia proseguirà presso Macarìa, libreria indipendente, con la presentazione de “Le estreme conseguenze”, raccolta poetica e reading di Andrea Donaera cui si affiancherà la mostra artistica di Gabriele Milla. Donaera, classe 1989, per l’editore NNE ha pubblicato il romanzo “Io sono la bestia” (2019; Premio Letteraria; menzione speciale al Premio POP di Fondazione Mondadori e al Premio Megamark) e “Lei che non tocca mai terra” (2021; segnalato al Premio Strega). È inoltre autore di alcune raccolte poetiche, tra cui “Una Madonna che mai appare” (nel XIV Quaderno di poesia contemporanea; Marcos Y Marcos, 2019).
Il 12 ottobre, alle ore 16, il centro storico sarà invece protagonista dell’appuntamento “#sulleormedisofia”. Il laboratorio itinerante a cura di 34° Fuso sarà un percorso di immagini poetiche ispirato alle poesie della poetessa gallipolina Sofia Stevens creato in collaborazione con i ragazzi e le ragazze di Scienze Umane del Liceo Quinto Ennio. Ancora, alle ore 18.14, il festival ospiterà “Spaesare a Gallipoli”, passeggiata poetica a cura di La Scatola di Latta, con Gianluca Palma. “Ma cosa accade il giovedì a Gallipoli?” Giovedì, partendo dalla fontana antica in Piazza Aldo Moro, si darà il via ad una passeggiata per provare a spaesarsi seriamente nel cuore antico della città, alla ricerca di qualche piccola grande risposta. O forse alla ricerca dell’ordinario, del niente o dell’invisibile.
Grande attesa per l’appuntamento del 13 ottobre: alle ore 20,30 il Teatro Garibaldi ospiterà Pierpaolo Capovilla, accompagnato da Caterina Palazzi, con “La religione del mio tempo”. Capovilla, fra le voci più autorevoli del rock italiano, fondatore de “Il Teatro degli Orrori” interpreterà “La religione del mio tempo” di Pierpaolo Pasolini, la “lettura scenica” del poema pasoliniano che vuole essere un tentativo di riavvicinamento non soltanto alla poesia di Pier Paolo Pasolini, ma alla critica, impietosa e crudele, che egli seppe esprimere nei confronti del “consorzio umano”.
Ancora, il 14 ottobre, alle ore 20.30, il Teatro Garibaldi ospiterà lo spettacolo teatrale di e con Ulderico Pesce “Il sindaco contadino: Rocco Scotellaro”. Lo spettacolo racconta la vita di Rocco Scotellaro, sindaco socialista di Tricarico (MT) e poeta della civiltà contadina del Sud Italia. Innanzitutto si narrano le battaglie in difesa dei braccianti lucani, quelli che vivono nei Sassi di Matera, nella Rabatana di Tricarico e in tutto il Sud, afflitti da analfabetismo, miseria e sfruttamento, per i quali diventa il leader delle lotte di occupazione delle terre.
Scotellaro è al fianco di giovani donne come Nunzia Suglia, Mariannina Menzano, Anna Avena, Cenzina Castria che con i figli in braccio e la falce in pugno, vanno ad occupare la terra dei padroni al fine di coltivarla per poter vivere grazie ai prodotti della terra. Si narra il primo amore, la “figlia del trainante” e il suo stretto ed armonico rapporto con la campagna e la natura in genere.
Punto centrale della pièce è il suo ruolo di giovane sindaco di Tricarico, eletto nel 1946, a 23 anni, anche dalle contadine del paese che votano per la prima volta e vedono in lui una possibilità di riscatto sociale. In occasione delle elezioni del 1946 conobbe a Tricarico Carlo Levi, sceso per far votare per la Repubblica, che lo definì “la luce del Sud”, investendo sul giovane lucano le sue aspettative.
Proprio da sindaco di Tricarico Scotellaro darà vita a un percorso di “partecipazione democratica del popolo” alle scelte amministrative attraverso la creazione di appositi comitati, di riunioni di caseggiato, che porteranno alla realizzazione di opere che rappresenteranno un valore per tutta la comunità, primo fra tutti, la creazione dell’Ospedale civile a Tricarico. Lo spettacolo si avvale di musiche della tradizione contadina lucana.
Gran finale il 15 ottobre con tre appuntamenti: alle ore 11.30, presso la biblioteca comunale sarà presentato al pubblico il gruppo di lettura “Gallipoli Legge”, organizzato all’interno delle attività di Città che legge 2022-2023. L’appuntamento, dal titolo “Buon compleanno Italo”, sarà un omaggio ad Italo Calvino, a 100 anni esatti dalla sua nascita (15 ottobre 1923): il gruppo di lettura sarà aperto in tutti gli appuntamenti a lettori gallipolini e non. A seguire, l’inaugurazione di una targa commemorativa dedicata al poeta cui Gallipoli ha dato i natali, Vittore Fiore.
Ultimo appuntamento, alle 16.30, presso il Teatro Garibaldi con il format del Gallipoli in Poesia dedicato alla poesia locale: “Oju lampante”. Un tempo l’olio lampante era il bene più prezioso di Gallipoli. Oggi molto è cambiato, i gallipolini vivono di pesca e turismo e “Oju lampante” rappresenta un esperimento di glocalizzazione che punta a preservare il patrimonio materiale e emozionale della cittadina.
Inoltre, dal 7 al 15 ottobre, l’associazione culturale Fideliter Excubat dedicherà un murales alla poetessa gallipolina, Sofia Stevens.
Il Gallipoli in Poesia è il primo festival della città dedicato interamente alla poesia declinata nelle varie forme: nato nel 2017 dalla volontà del Sindaco-Poeta Stefano Minerva, negli anni ha ospitato personaggi illustri dello scenario nazionale tra cui Franco Arminio, Milo De Angelis e Davide Rondoni.
“Confermiamo ancora una volta l’appuntamento autunnale con il Gallipoli in Poesia che da anni, ormai, è un appuntamento fisso. Sarà un festival ricco di appuntamenti: otto giornate dedicate alla poesia in modi diversi, per abbracciare ogni pubblico e ogni fascia d’età.
L’altra faccia della poesia, perché la poesia non è solo nei versi: la poesia la riscontriamo nel quotidiano e il nostro obiettivo è quello di lasciarci stupire e coinvolgere, in ogni attimo, dalla bellezza di ciò che ci circonda, dove risiede la poesia stessa ” commenta il sindaco Stefano Minerva, con delega alla Cultura.