28.06.2023 – Oggi abbiamo tra le pagine di Puglia Eccellente un’altra splendida eccellenza pugliese della musica, Piero Rinaldi, che molti conoscono amichevolmente come “Lucio Dalla”.

Tempo fa un’amica mi disse, “Manuela, vado a prendere un caffè con Lucio Dalla, vuoi venire?”. Non nascondo di aver pensato: “E’ impazzita!”. All’appuntamento però ci sono andata e ho conosciuto in effetti una persona che di Lucio raccontava tanto ma che, al di là di questo, ha anche rivelato tanto di Piero, anima bella con cui ho voluto fare due chiacchiere da donare ai lettori di Puglia Eccellente.

Piero Rinaldi è appassionato di musica da sempre e, naturalmente, è cresciuto con le canzoni di Dalla che, come leggeremo nell’intervista, considera un suo modello. La musica salva, Piero lo racconta chiaramente, è una medicina per tutte le malattie.

Seguire i suoi concerti certamente ci riporta al mondo del cantautorato di un tempo, forse antico per le cosiddette generazioni Y (Millennial) e Z, ma senza il quale certamente non esisterebbe quello di oggi.

Ora lascio la parola a Piero Rinaldi e buona intervista a tutti.

Cosa rappresenta la musica per te?

Potrebbe sembrare retorico e scontato, ma per per me la musica é tutto. Mi ha salvato in momenti di profondo sconforto e quando mi sembrava non valesse più la pena vivere. Credo che valga un po’ per tutti gli abitanti di questo pianeta. La vita senza musica sarebbe inaccettabile ed insopportabile. E’ un toccasana per tutte le “malattie” sia di natura fisica che mentale. 

Il tuo sodalizio con le canzoni e la figura di Lucio Dalla è iniziato ben undici anni fa. Ci racconti come?

Ho sempre cantato le canzoni di Lucio, che é stato per me un metamodello, per il suo modo di essere e di sdoganarsi. Mi ha aiutato a superare la timidezza, che è sempre stato un problema nel rapporto con gli altri. Il suo modo di vestire, di essere, sono state scuola di vita per me. Le sue canzoni mi hanno accompagnato nella vita, quasi come una colonna sonora ipotetica.

Quando é venuto a mancare, in quel maledetto Primo Marzo 2012, ricordo che ero al computer ed apparve a pieno schermo la notizia: LUCIO DALLA E’ MORTO. Fu un colpo al cuore! Come se fosse andato via un amico fraterno, un parente, non so spiegarlo… Alcuni miei amici musicisti pensarono a me per farne un tributo, ed accettai subito, pensando che si dovesse trattare di un solo concerto ed invece, da quando l’ho proposto, sono appunto undici anni che continuano a richiederlo nei vari locali, teatri e piazze del sud.

Quando è iniziata l’avventura con i Banana Republic? 

L’esperienza BANANA REPUBLIC, nasce quasi come una conseguenza del tributo a Lucio. E’ stato fondamentale l’incontro con Francesco Corallo, estimatore e grande conoscitore di Francesco De Gregori oltre che una banca dati immensa delle sue canzoni. Mi propose di affiancarlo in questo tributo, che ripercorre la collaborazione fra i due cantautori, dal 1979 con il tour omonimo fino ad arrivare al 2010 con il WORK IN PROGRESS. Fu un’esperienza unica che abbiamo cercato di ripercorrere, con le canzoni e gli aneddoti, in giro per posti dove si fa musica.

Nel progetto Nati di Marzo canti anche le canzoni di Antonello Venditti, Franco Battiato e Pino Daniele. Come nasce il progetto e quanto è impegnativo, in termini di studio e responsabilità,  interpretare questi grandi nomi del cantautorato italiano in un unico concerto?

L’amore per i cantautori italiani é stata la molla che ha fatto crescere questa voglia di farne un progetto. Insieme al mio carissimo amico, Massimo Capuzzimati, stavamo cercando un’idea per fare un concerto in teatro a Crispiano. Qualcosa che fosse diversa da LUCIO DALLA e BANANA REPUBLIC. Facendo una ricerca ci accorgemmo che tutti questi cantautori erano accomunati dal mese della loro nascita. Da lì è nato tutto.

Poi ci è tornato davvero facile scegliere le canzoni del repertorio e metterlo in atto in un concerto, anch’esso nato come esperienza unica, ma successivamente richiesto dappertutto. Non è semplice cantare questi artisti, bravi e geniali ma completamente diversi fra loro. Io dico sempre, anche se molti non vogliono capirlo, che sono un cantante, interprete ed ho studiato e continuo a farlo quotidianamente. E’ questo il segreto per riuscire a portare a compimento un progetto. Chi crede che non ci sia lo studio dei dettagli e la preparazione degli spettacoli, pensa male. Lo dico anche alle giovani leve: bisogna studiare, sempre per ottenere dei risultati soddisfacenti.  

Sappiamo che esiste un progetto teatrale, scritto da te e già messo in scena tempo fa,  in cui immagini un dialogo tra il fantasma di Lucio Dalla e Francesco De Gregori. Cosa si raccontano? Lo porterai nuovamente in scena?

Io sono iscritto alla S.IA.E. in qualità di autore di canzoni. Un giorno mi è venuta in mente questa sceneggiatura teatrale che ho depositato nella sezione I.O.R. Ne abbiamo fatto una sola rappresentazione all’ANCHECINEMA di Bari, dove siamo riusciti a coinvolgere circa 500 spettatori. E’ stato un vero successo se consideri che riuscimmo a tenere incollati alle sedie per quasi tre ore di dialoghi e canzoni, tutti gli astanti.

E’ stato, a detta di tutti, uno spettacolo coinvolgente, divertente ed al tempo stesso commovente. Certo immaginare i due cantautori che parlano del più e del meno, del mondo com’era negli anni settanta e delle trasformazioni avvenute è stato un gioco introspettivo ed interessante anche dal punto di vista storico. E’ un’esperienza da ripetere sicuramente. E’ prettamente teatrale, quindi dovremmo pensare ad una mini tourneé nei teatri baresi e, perchè no, a livello nazionale.

Secondo te cosa penserebbe Lucio Dalla oggi del cantautorato italiano e della musica in genere? 

Che ci sono sicuramente cose degne di nota, lui era molto curioso ed avrebbe saputo cercare nell’undergound musicale nuovi cantautori interessanti. Di quelli preconfezionati e usati ed abusati dal sistema discografico attuale ebbe già modo di dire che non lo entusiasmava molto, in quanto un po’ tutti rientranti in un clichè simile e scontato.

Lucio Dalla non si offenderà se lo lasciamo un attimo da parte e ci chiediamo: Piero Rinaldi cosa vorrebbe fare? Nuovi progetti, sogni, desideri…

Ho tante idee. Vedremo di realizzarle tutte, nel limite del possibile. Ho un altro disco mio in mente che mi piacerebbe realizzare. E ancora musica, in tutte le sue forme. Come diceva l’incipit di una canzone di altri tempi: “I sogni son desideri…” 

Basta farli uscire dal cuore e mettergli le ali. Spiccheranno il volo prima o poi.

rinaldi

Ringraziamo Piero per questa bella chiacchierata e vi segnaliamo alcune occasioni interessanti per conoscere meglio Piero Rinaldi e i Banana Repubblic.

30 giugno a Gioia del Colle, ore 21,30, presso La Cicerchia – La Sera dei Miracoli 

1 luglio a Mottola nell’ambito di Sere d’Estate – Omaggio a Lucio Dalla

4 luglio, ore 21.30, presso Masseria Lama Balice a Bitonto (Ba) dove verrà riproposto il bellissimo progetto Nati di Marzo.

Biografia

Piero Rinaldi è nato a Bari il 25.08, autodidatta intraprende lo studio del canto a sedici anni con il suo primo gruppo “I RAGAZZI DEL CIELO”. Con loro partecipa a diverse manifestazioni locali ed alla trasmissione televisiva “E CATAPUFFA” a TELEBARI.

Da allora le sue collaborazioni con altri gruppi musicali si susseguono.
E’ la “voce”, in sequenza cronologica, dei MIDNIGHT SOUND”: (Luciano Picciotti (batteria) Vito Piacentini (chitarra) Paolo Solimine (basso) sostituito poi da Franco Quinio, Rocco Corcelli (tastiere) con i quali partecipa ad una selezione per gruppi emergenti che vengono scelti da “spalla” agli “STADIO” nelle tappe di Acquarica del Capo (LE) e Spinazzola (BA).

“FUXIA GROUP”: Giuseppe Berlen (batteria) Pino Mazzarano (Chitarra) Donato Pinto (Basso) Rocco Corcelli (Tastiere), con i quali propone in tutti i locali di Bari e Provincia un repertorio di qualità improntato sul jazz fusion, reinterpretando artisti del calibro di Al Jarreau, Stevie Wonder, Pino Daniele, Fabio Concato, Sergio Caputo, Gegè Telesforo, Donald Fagen.

“EQUAZIONE: Nico Vacca (batteria) Mimmo Bitetto (chitarra) Felice Cantatore (basso) Rocco Corcelli (tastiere), con i quali prepara un repertorio ispirato alla dance anni 70 e tocca tutti i locali baresi, in particolare “IL MALTESE” Palese (BA) “L’ARCA DI NOE” – Bari “CENE E BEFFE” e “KANDINSKY” – Foggia “GLOBUS” – Altamura (BA).
Con gli “EQUAZIONE” partecipa ad un concorso di canzoni inedite “MOLFETTA ONDE ROCK” dove, pur presentando delle canzoni originali in stile funky in un ambito di canzoni prevalentemente rock, raggiunge il risultato del premio della critica, del pubblico e terzo posto assoluto in classifica generale.

In duo con Rocco Corcelli “tocca” tutti i locali di “pianobar” dell’epoca d’oro del genere negli anni 80-90, suonando nei locali fino alle tre del mattino, facendo quella che si suol dire “gavetta”.
Voce dei “Cross Pop” Franco Bonasia (batteria) Franco Labianca (basso) Gerry Mancazzo (tastiere) Dino Fioriello (chitarra) Dino De Gennaro (sax) Katia Di Marzo (cori e voce femminile) sostituita da Mariella Tangorra, con i quali si propone in feste di Piazza in provincia di Bari con un repertorio che spazia dagli anni 60 fino ai giorni nostri. Il gruppo dopo varie spaccature interne che vede sostituire vari elementi in seno allo stesso conclude la sua attività.

E’ voce maschile del progetto musicale “ANEMA E CORE” – Tributo a Renzo Arbore e l’Orchestra Italiana” Orazio Dell’Olio batteria) Emanuele Lovero (basso) Roberto Fornelli (chitarra) Antonio Coscia (tastiere) Vito Rubino chitarra e voce e cori) Antonio Schiavone (mandolino) Francesca Mugeo (voce femminile e cori) con i quali ha all’attivo diverse manifestazioni in piazza e locali della provincia di Bari, e “DISCONESTI BAND ANNI 70-80-90” stessa formazione ad esclusione di Vto Rubino e Antonio Schiavone.
“DALLANDO – Tributo a Lucio

Piero ha pubblicato anche “Cuore Metropolitano“, un disco con dieci sue canzone inedite, disponibile su tutte le piattaforme digitali.

https://www.facebook.com/dalladegregoritributebandbari

https://www.facebook.com/Piero77Rinaldi

Foto di Mimmo di Taranto

Manuela Bellomo