7.06.2023 – E’ stato emozionante vedere lo spettacolo teatrale “Come un Corvo Bianco…Chernobyl 1986”, messo in scena dalla Compagnia Teatrale Artù, con la regia di Maurizio Sarubbi.
Chi scrive, quei giorni li ricorda nitidamente. In classe, durante il normale svolgimento delle lezioni, gli insegnanti, allertati dai genitori, chiudono in tutta fretta le finestre. Un’onda di panico percorse la scuola e noi studenti di Prima Media non capivamo cosa stesse accadendo là fuori.
In seguito ci furono date tutte le spiegazioni del caso ma la memoria di una bambina in realtà ricorda soprattutto quel movimento: la confusione e lo smarrimento che ci colse tutti.
Rivivere tutto questo a teatro ha smosso un sentimento interiore che forse fino ad oggi era rimasto senza spiegazione: la rabbia per qualcosa che si poteva evitare o, quantomeno, arginare.
La drammaturgia di questo spettacolo, scritta da Fabrizio Fasano, è tratta dai verbali redatti da Valery Legasov, nominato dal governo sovietico come Dirigente delle indagini. Legasov si rende subito conto del fatto che, l’incidente di Chernobyl, non solo era stato annunciato dalle procedure di sicurezza nei giorni precedenti all’esplosione ma anche del fatto che il governo aveva fatto di tutto per minimizzare l’accaduto.
I suoi stessi verbali furono insabbiati, Legasov sollevato dall’incarico e infine spinto al suicidio.
Nello spettacolo, Legasov, interpretato da Maurizio Sarubbi, torna in vita e racconta cosa accadde quel giorno e nei giorni successivi.
Lo fa con leggerezza, in maniera chiara, incisiva, mai didascalica. Lo scopo di questa drammaturgia, non è quello di schierarsi contro il nucleare ma quello di guardare oltre quello che ci fanno vedere o ci hanno raccontato nel tempo.
L’attenzione naturalmente è rivolta anche alla scelta di sensibilizzare all’utilizzo di forme di energia rinnovabili e alternative.
Meraviglioso l’intermezzo favolistico, un corvo bianco e un pesciolino che si raccontano la loro pena per quello che sta succedendo.
Non si può dimenticare che gli effetti di Chernobyl sono ancora ben visibili ancora oggi anche nella natura e non solo nell’uomo!
Assieme a Legasov sul palco Deborah Ricci che veste i panni della radioattività. Un personaggio davvero impertinente e pungente di cui è difficile dimenticare le espressioni di sfida. Una interpretazione che davvero non può lasciare indifferenti gli spettatori.
Molto toccanti anche i personaggi del popolo, interpretati da Caterina Rubini e Giuseppe Franco, ossia coloro che hanno subito le conseguenze della radioattività, i sopravvissuti.
Significativa l’interpretazione di Susy Rutigliano, la giornalista che dopo un po’ di tempo parte per i luoghi dell’esplosione per raccontarli. E’ la presa di coscienza di quanta distanza ci sia tra ciò che è accaduto e ciò che è stato diffuso dagli organi di stampa.
La produzione della Compagnia Teatrale Artù e Diamo Voce alla musica ha avviato anche la realizzazione di un Film Audiovisivo tratto dallo spettacolo teatrale, diretto dal Regista Cinematografico Massimo Cerbera.
Vedere e far vedere “Come un Corvo Bianco…Chernobyl 1986” stringe il cuore ma rende consapevoli!
Come un Corvo Bianco……Chernobyl 1986
Compagnia Teatrale Artù
Autore: Fabrizio Fasano
Regia Maurizio Sarubbi
Attori: Deborah Ricci – Susi Rutigliano – Caterina Rubini – Maurizio Sarubbi – Giuseppe Franco
Musiche: Rosa Cavalieri
Grafica: Maria Pastore
Manuela Bellomo