30.10.2022 – Cime di Puglia va oltre la prosa e, per il quarto appuntamento della rubrica Parole e pubblicazioni: la Puglia dà emozioni – dopo la pausa estiva – abbraccia l’arte della poesia unita a quella della fotografia.

In questa finestra non è un libro ad essere presentato.

È una mostra fotografica accompagnata da poesie a tema.

Il nome dell’evento è L’oggetto dell’abbandono, realizzato sinergicamente da Valeria Genco, Angela Angelastro, Antonio Nitti e Mimmo De Leonibus, tutti “orgogliosamente” Cime di Puglia: i primi tre in collegamento con l’impeccabile prontezza di Elisabetta Russo in video e Graziano Bevilacqua in regia.

Il progetto nasce da un’idea di Angela ed ha coinvolto il Collettivo fotografico Obiettivo Uno – cui appartengono gli altri tre – che si è posto come scopo quello di cercare luoghi abbandonati.

Ma non per questo dimenticati.

La genesi del gruppo viene raccontata da Antonio Nitti: “Abbiamo iniziato separatamente a scattare fotografie di luoghi abbandonati o ecomostri”, per poi scoprirsi di avere questa comune passione di “esplorazione urbana o archeologia industriale”.

Cosa c’entra quindi la poesia con queste particolari tipologie di foto?

La risposta è nell’intuizione della stessa ideatrice, Angela Angelastro, che ispirata dalle immagini ha messo su carta pensieri, sensazioni, emozioni; anzi, per dirla con le sue parole, “è come se ci fossero voci in quei luoghi che andavano raccontate”.

Un successo creativo di un gruppo dalla forte impronta artistica.

Con la scelta sapiente e tutt’altro casuale dei luoghi da immortalare.

Con la capacità di sapersi approcciare ad uno scorcio antropomorfo abbracciandone il background.

Con la volontà di proteggerne la memoria, prendersi cura del suo valore, perché “gli oggetti perdono la vita quanto più noi ne perdiamo la familiarità”.

Con il desiderio di dare una voce a questi ambienti. È infatti precisa scelta letteraria quella di accostarne testi che parlano in prima persona, come se fossero essi stessi a raccontarsi, a trasmettere il proprio senso di vuoto e svilimento.

Una amalgama emozionale, al punto da generare più di una volta stati d’animo di commozione agli avventori.

Dove è possibile trovare questa ispirante mostra poetico-letteraria?

Nella città vecchia di Bari, ne La Ciclatera, locale storico del capoluogo pugliese.

C’è da affrettarsi però, perché l’esposizione termina il 31 ottobre, tutte le sere a partire dalle ore 19:00.

Cime di Puglia ringrazia i suoi ospiti per aver regalato un tocco artistico diverso dal solito, carico di grande coinvolgimento.

Link dell’intervista integrale: https://youtu.be/rbQAchHrZzE

L’oggetto dell’abbandono, Valeria Genco, Antonio Nitti, Mimmo De Leonibus, Angela Angelastro.

La fotografia ti permette di fermare l’attimo, cogliere un istante, fermare il tempo. Lasciare ai posteri un ricordo della tua vita, lasciare che qualche altro veda con i tuoi occhi. Giovanni Amodio.

abbandono

Claudio Mastrodonato