17.06.2022 –  “La violenza di genere nella Divina Commedia. Le storie di Francesca da Rimini, Pia de’ Tolomei, Piccarda Donati” di Lorenzo Scocciolini è un saggio edito dalla casa editrice salentina Edizioni Libere, nell’ambito della nuova collana di saggistica breve Saggi e dintorni.

Abbiamo conosciuto Rossella Pulimeno e la sua casa editrice indipendente lo scorso anno a seguito della I Edizione del concorso letterario “Le donne nella Divina Commedia”, organizzato per omaggiare il “Sommo Poeta”, a settecento anni dalla sua scomparsa.

Il vincitore del Primo Premio è appunto Lorenzo Scocciolini con il suo saggio sulla violenza di genere nella Divina Commedia.

E’ stata una lettura inaspettatamente bella. La figura femminile è molto importante per Dante, nel Poema come in tutta la sua produzione letteraria.

Il lavoro di Lorenzo ci permette di immergerci ancora di più in questo delicato rapporto del Sommo Poeta con le donne e con la sua capacità di non entrare mai in uno stato di giudizio, bensì di catarsi, dei suoi personaggi e in essi di se stesso. Fine ultimo poi della Divina Commedia stessa.

Così le tre meravigliose figure di Francesca da Rimini, Pia de’ Tolomei e Piccarda Donati vengono dolcemente accarezzate dall’autore, sulla scia del lavoro di Dante, sia come figure singole che nella loro reciproca funzione all’interno delle tre Cantiche.

Emerge sorprendentemente la similitudine con il sentire femminile di oggi. La passione travolgente di Francesca, l’impotenza di Pia, la resa di Picarda. Donne moderne che in taluni casi possono scegliere e non lo fanno,  possono opporsi e non ci riescono, in quanto non supportate dalle istituzioni, rimanendo così intrappolate nelle loro tossiche relazioni.

Il saggio di Scocciolini è adatto a tutti, seppur scritto da una persona evidentemente competente e preparata, riesce tuttavia a raggiungere l’attenzione dei lettori, senza sfoggio di presunzione culturale alcuna.

Come consuetudine di Puglia Eccellente abbiamo fatto due chiacchiere con Lorenzo, l’autore, e Rossella, l’editrice. Lasciamo che siano loro dunque a raccontarci.

Rossella Pulimeno

Perché la scelta di bandire un concorso su Dante Alighieri, con particolare riferimento alla violenza di genere?

Nel 2021, per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, la mia casa editrice Edizioni Libere ha scelto di rendergli omaggio con un concorso letterario nazionale di ampio respiro dedicato alla presenza femminile nella Commedia, abbastanza folta e variegata.

Le figure femminili, tutte con ruoli, caratteristiche e simbologie differenti, sono fondamentali per quel processo che porterà il “Sommo Poeta” all’emancipazione, evoluzione e purificazione del suo spirito e della sua mente.
Un’intera sezione del concorso è stata dedicata alle vittime di violenza di genere con particolare riferimento alle figure di Francesca da Rimini, Pia de’ Tolomei, Piccarda Donati.

Tre donne collocate nelle tre cantiche, violate per sempre nel corpo e nell’anima. I femminicidi e ogni forma di violenza sulle donne, sono purtroppo molto attuali e scottanti, frutto di una sottocultura patriarcale che ha origini antichissime e che continua a controllare la sfera pubblica e familiare di molte, moltissime donne. Oggi, come allora.

In che modo il saggio di Lorenzo ti ha colpito per scegliere di farne una pubblicazione inaugurale della nuova sezione Saggi e dintorni?

Il saggio di Lorenzo Scocciolini è l’opera vincitrice della I Edizione del concorso letterario “Le donne nella Divina Commedia”. È stato selezionato su ben 150 manoscritti. Sono varie le ragioni che mi hanno spinta a pubblicarlo per inaugurare Saggi e dintorni, la nuova collana di saggistica breve di Edizioni Libere. Mi ha colpito il modo garbato, elegante, colto e lineare al tempo stesso, con cui Lorenzo ha trattato l’argomento della violenza di genere attraverso le figure di Francesca, Pia, Piccarda, emblematiche di abusi fisici e psicologici.

La sua scrittura è scorrevole, sincera, calda, adatta sia a un pubblico di specialisti, sia ad una fascia più ampia di lettori. Insomma, in grado di appassionare tutti. Sono rimasta sorpresa dalla vasta cultura multidisciplinare di Scocciolini che
abbraccia la critica letteraria, la filologia, la storia, il diritto, la teologia, l’antropologia, la psicologia, la criminologia.

Una versatilità creativa totalmente messa a disposizione di questo saggio che stimola molte riflessioni sull’universo femminile, le problematiche di genere, la cultura tossica della violenza. Un libro che può aiutarci a prendere definitivamente le distanze da tutto ciò che ostacola o annienta il legittimo diritto all’autonomia e alla libertà di scelta di tutti noi, uomini e donne.

Lorenzo Scocciolini

Dalla lettura del tuo saggio emerge un Dante sempre attuale, come se la Divina Commedia fosse stata scritta nei nostri giorni. Anche il tema da te trattato è purtroppo fin troppo tristemente moderno. Cosa è cambiato nella violenza di genere tra ieri e oggi?

Di primo acchito nulla, anzi, la situazione sembra peggiorata visto l’aumento vertiginoso dei femminicidi a frequenza quasi quotidiana. Ovviamente non abbiamo dati relativi alla diffusione delle violenze di genere ai tempi di Dante, che sicuramente erano numerose e svariate e non solo; infatti erano istituzionalizzate, sia attraverso norme vere e proprie, sia a causa di convinzioni, religiose e culturali, consuetudini e comportamenti sociali ben radicati, a tal punto che, non a caso,
la “discriminazione” tra uomo e donna era normata anche nel nostro codice penale fino a pochi decenni fa.

Perché hai scelto di trattare questo argomento in particolare?

La scelta è caduta su questo argomento non solo perché di stringente attualità, ma anche per un moto personale interiore. Essendo un uomo è per me particolarmente incalzante e anche deprimente pensare che, nonostante l’attuale livello di sviluppo umano, il confronto tra i generi venga ancora purtroppo espresso attraverso forme così “primitive” di violenza brutale e che ciò possa coinvolgere tutti, nessuno escluso, nemmeno me ovviamente.

Forse aveva ragione Machiavelli nel considerare immutabili gli umani appetiti, a prescindere dal grado di progresso materiale, e non solo, che una civiltà possa raggiungere.

Cosa Pia, Francesca e Piccarda, donne dantesche, possono trasmettere ai giovani liceali che si avvicinano per la prima volta al Sommo Poeta?

Questa è una domanda a cui è difficile rispondere. I giovani, anche i liceali purtroppo, sono oggi totalmente dominati da tante e tutt’altre problematiche che è molto arduo farli allontanare dai loro interessi, spesso futili ma pur sempre significativi della loro età, dalle strumentazioni tecnologiche, con cui vivono in simbiosi, dalle loro “chat”, spesso inconcludenti, per farli meditare
sui profondi insegnamenti che le tre donne dantesche possono offrire, sia in positivo che in negativo.

Dante è attualissimo, ma la sua “aderenza”, oserei dire, “eterna”, non è soltanto il portato di un immenso intellettuale che valica i tempi e le ere col suo messaggio universalistico, è piuttosto conseguenza della sua passionalità in tutti i sensi.

I giovani oggi scivolano verso l’apatia, i loro paradigmi sono completamente mutati rispetto anche a chi ha solo pochi anni più di loro, tra i due mondi c’è spesso un abisso, i loro valori sono diversi ormai, quando non capovolti, la loro estrema
libertà, ingabbiata in realtà, li spinge sempre più verso la volgarità e la brutalità che, assieme all’ignoranza, sono la misura della nostra cosiddetta “civiltà”; una tendenza a cui tutti siamo esposti, giovani e meno giovani, a tal punto che, se sta ancora all’insegnante indicare ciò che è “giusto”, è pur anche vero che, nell’ermeneutica dei fini odierna, nonostante i contributi vari, come il mio piccolo saggio, è seriamente difficoltoso l’incontro con menti sempre più programmate per il divertimento, il cui fine ultimo sono emozioni estreme e sterili; un edonismo
eretto a norma sociale, dove ci si usa come oggetti, senza seguito, senza futuro, ovvero senza donne.

Grazie a Lorenzo e Rossella per queste riflessioni a cui il Saggio proposto ci conduce.

Chiudiamo con le significative parole presenti della presentazione del libro che ben esprimono anche il nostro sentire verso l’umanità dei nostri giorni.

Libri come questo sono un efficace antidoto alla superficialità, all’opportunismo, all’ignoranza, alle ingiustizie sociali, agli atti brutali contro il prossimo e ci esortano seguendo l’esempio del Sommo Poeta a «seguir virtute e canoscenza», perché
non siamo venuti al mondo per «viver come bruti».

Biografia

Lorenzo Scocciolini è nato a Chiaravalle (An) il 21/07/1977 è laureato in Scienze internazionali e diplomatiche e in Italianistica, culture letterarie europee, scienze linguistiche presso l’Università di Bologna. Ha lavorato in società finanziarie e
imprese del territorio marchigiano.

Insegna materie letterarie e latino presso gli istituti superiori di Ancona e provincia. Appassionato di storia, letteratura, filosofia e psicologia, è autore di opere in
versi e prosa.

Il libro è disponibile sia nelle migliori librerie online (Amazon, Libro Co.Italia, Ibs, La Feltrinelli, Libreriauniversitaria, Mondadori Store, Amazon) che in quelle tradizionali.

https://www.facebook.com/edizioniliberedipulimenorossella

Titolo: LA VIOLENZA DI GENERE NELLA DIVINA COMMEDIA – Le storie di Francesca da Rimini, Pia de’ Tolomei, Piccarda Donati.
Autore: Lorenzo Scocciolini
Editore: Edizioni Libere
Prezzo: €12

Manuela Bellomo