28.04.20220 – Gran finale per la XXI Stagione di Prosa del Teatro Angioino di Mola di Bari con “La Scure”, tratto dall’omonimo romanzo di Marisa Vasco, una storia vera accaduta a Mola di Bari. Lo spettacolo andrà in scena sabato 30 aprile (h.21) e domenica 1 Maggio (h.19)
Due atti di Luisa Brattico e Francesco Capotorto, con Isabella Gaudiuso, Rino Giuliani, Margherita Gentile, Nicola Desilvio, Tonio Berardi, Anita Rizzi, Nunzio Dellerba, Vanna Moccia, Antonio Romano. Scene, Francesca Francese; Costumi, Marilena Palattella; Musiche originali, M° Paolo Daniele; Effetti Speciali, Francesco Caragiulo; Grafica, Annamaria Carella; Tecnico audio-luci, Massimiliano Frangione. Aiuto regia Dolores Mangiolino; regia Francesco Capotorto.
La storia
Questo spettacolo è tratto da una storia vera e si apre con il rinvenimento del corpo di Cecilia nella sua abitazione nel 1971. Chi potrà mai avere compiuto un fatto così efferato?
La vita di provincia si sa è spesso monotona e priva di vivacità e il “fatto” scuote la piccola comunità di riferimento.
Cecilia, sino a quel momento, conduce una vita modesta e riservata tutta casa e chiesa, ma in paese le voci corrono. Parrebbe, infatti, che dietro la sua immagine integerrima si celino intrighi e misfatti.
Una figura emblematica che nasconde però anche tante fragilità e frustrazioni che hanno molto a che fare con gli stereotipi di quegli anni, fortemente ancorati a retaggi culturali che vedevano la donna relegata a ruoli subalterni ma che la cosiddetta “emancipazione” femminile, finalmente, cominciava a sgretolare.
L’improvvisa scomparsa di Cecilia è ammantata di mistero e consente di disegnare luci e ombre della società dell’epoca, apparentemente tranquilla e sonnacchiosa e ha in serbo molti parallelismi con il tessuto sociale attuale.
La narrazione del racconto è un susseguirsi di colpi di scena con un registro emotivo agrodolce che vede intrecciarsi, a quella della protagonista, le storie di tanti personaggi alle prese con i piccoli o grandi problemi quotidiani che ripongono proprio in Cecilia la risoluzione.
Dallo scaltro faccendiere Don Baldino Soleri, alla fidata e sognante Francesca, al benevolo parroco Don Cesare, ai tenerissimi coniugi Rita e Giovanni Caputo, all’idealista Paolo suo nipote, allo scapestrato Mimmo, a Donna Flora trepidante madre di quest’ultimo, tutti in qualche modo, rappresentanti un microcosmo sociale che pullula di “vizi privati e pubbliche virtù”.
Si tratta della ideazione, realizzazione, produzione, allestimento di un’opera che vede il debutto in prima assoluta, a teatro. Un progetto che ha una peculiarità che merita di essere sottolineata, poiché vede la partecipazione di interpreti di diverse realtà teatrali della nostra provincia, uniti ed entusiasti.
Amare il proprio territorio significa anche raccontare le sue ferite. Siamo convinti che il teatro rappresenti una opportunità formidabile per comprendere il tempo nel quale ci troviamo a vivere e noi stessi che viviamo in questo tempo, per cogliere un’emozione, un punto di vista diverso, una riflessione.
Info
Sipario:
sabato ore 21,00; domenica ore 19,00
Ingresso consentito nel rispetto delle prescrizioni vigenti anti covid.
Per informazioni e prenotazioni rivolgersi al botteghino del teatro Angioino in via Silvio Pellico n.7 in Mola di Bari 0804713061; 3496061378