14.03.2022 – Il tempo come movimento ritmico ma anche inteso come intervallo in cui ti è dato di esistere, all’interno del quale l’uomo deve essere parte senza mai contrastare l’incedere, respirandone la bellezza in ogni momento, ascoltandone i silenzi e preservandone l’essenza.

Alla base del nuovo progetto musicale di Stefania Ladisa, musicista barese classe 1973, dal titolo “Strutture, dall’introspezione all’interazione” vi è il movimento che contraddistingue le relazioni umane dove i suoni ne rappresentano il mezzo di trasporto. L’introspezione dunque e la consapevolezza dell’inconsapevole diventano così il preludio necessario.

Il progetto “Strutture. Dall’introspezione all’interazione” dà risalto alla importanza del movimento introspettivo dell’individuo articolato attraverso quattro strutture, mediante continui flussi sonori in solo e in dialogo a tre, spesso caratterizzati da momenti di improvvisazione in un continuo crescendo fino a giungere ad un attimo di inaspettata “rottura” sonora.

Un suono in continuo divenire quindi, dove accanto a Stefania Ladisa (violino, viola) troviamo musicisti del calibro di Adrian Northover (sax soprano) e Marcello Magliocchi (batteria e percussioni) che seppur provenienti da culture e formazioni differenti trovano un comune denominatore artistico in un approccio compositivo decisamente non omologato attraverso una continua ricerca sonora e gestuale.

In attesa quindi di una prossima realizzazione discografica, non possiamo mancare alla presentazione del progetto “Strutture dlal” in tre imperdibili date:  giovedi 17 marzo, ore 20, alla Sala Castello di Sannicandro di Bari, venerdi 18 marzo, ore 20, presso l’Auditorium Accademia del Cinema Ragazzi Enziteto di Bari e “Impronte sonore lungo il cammino di Eneadomenica 20 marzo, ore 14.30, sul Litorale di Otranto a Lecce.

Biografia

Dopo aver terminato gli studi classici diplomandosi al Conservatorio di Bari e laureandosi in Economia presso la Facoltà di Bari, Stefania Ladisa ha conseguito il Master “Musica Jazz e nuovi linguaggi musicali. Improvvisazione vs composizione”. Studiando poi con maestri del calibro di Francesco D’Orazio, Marek Rose, Gianni Lenoci, Stefano Battaglia, Joelle Leandre, Eugenio Colombo, Markus Stockhausen, Carlos Zingaro solo per citarne alcuni.

La curiosità per altri generi musicali quali il rock progressive, il folk francese e irlandese, la musica Klezmer e la musica ebraico-sefardita l’hanno poi portata a fondare numerosi progetti musicali e ad incidere dischi con le formazioni degli Ainur, Tabulè, Quartetto l’Escargot, con la Camerata Strumentale Barsentum, con l’Ensemble Ulysses, con il gruppo post progressive rock The Wilde Club, con l’ensemble Astragalo dell’Accademia Siena Jazz per l’etichetta “Fonterossa”.

Ha registrato inoltre la sigla del programma “Stasera a Via Asiago” di Radio stereo 2 e brani della colonna sonora del lungometraggio “Pesci o puttane” di C. Fragnelli oltre che suonare in numerose rassegne e festival musicali quali “Popularia”, “Suoni della Murgia”, “Carpino folk festival”, “Di suoni e di danze”, “Note di Notte”, “Time Zones”, “Talos festival” esibendosi anche in Israele e in Cina. Durante la pandemia Stefania Ladisa ha portato inoltre a termine un articolato progetto improntato su arrangiamenti per violino, viola, sax tenore e clarinetto basso di brani di Herbie Hancock e Wayne Shorter, ed un progetto solista dal titolo “Apneia”.

Claudia Mastrorilli