3.08.2021 – Sono trascorsi ben cinque anni dall’ultima esibizione di Nicolò Fabi al Locus Festival, kermesse che anche quest’anno ha mostrato un palinsesto culturale di grande valore, aperto sabato scorso 24 luglio con l’esibizione di Andrea Venerus che terminerà domenica 29 agosto a Bari con il live di Andrea Laszlo de Simone accompagnato dall’Immensità Orchestra.
Partito da Roma all’Auditorium Parco della Musica il 24 giugno scorso il tour del cantautore romano classe 1968, ha toccato anche Locorotondo sabato 31 luglio nella suggestiva location della Masseria Ferragnano nella quale si sarebbe dovuta esibire anche Cristina Donà purtroppo assente per un grave lutto familiare.
Sono circa le 21.45 quando Fabi, attesissimo dai fans accorti numerosissimi per l’evento, si presenta sul palco accompagnato dai musicisti e amici di sempre: Pier Cortese, Alberto Bianco, Roberto Angelini, Filippo Cornaglia, Daniele “Mr. Coffee” Rossi e il batterista Filippo Cornaglia.
Nicolò Fabi vestito completamente di bianco, emozionato e sorridente saluta il suo pubblico, raccontando di un anno che ha completamente stravolto la sua e la vita di tutti noi, nel quale anche la musica ha trovato una diversa espressività assumendo nuove direzioni.
Non canzoni nuove dunque, sottolinea il cantautore, ma brani arrangiati in un nuova veste, riadattati a questo nuovo respiro universale che ci ha resi diversi e sicuramente più umani a causa dell’isolamento al quale siamo stati costretti per la pandemia.
Si parte con grande energia con il brano “Una somma di piccole cose” per poi proseguire con “Filosofia agricola”, la toccante “E non è” scritta in un momento molto doloroso della vita del cantautore ed “Elementare” piccolo quadretto musicale dal profumo di lavanda “nato quasi di getto come se qualcuno me lo stesse dettando da un’altra dimensione durante un viaggio in auto nelle campagne della Provenza“, asserisce Fabi.
Ma la musica è così, a volte la cerchi ma spesso è lei che ti viene a cercare come in “Il primo della lista”, “La promessa” e “Amori con le Ali” tratto dall’ultimo album “Tradizione e tradimento” uscito proprio due anni fa.
Dall’evoluzione del concerto si comprende come il cantautore non ricerchi nella dimensione di questo tour un veicolo promozionale all’ultimo cd la cui promozione è infatti stata interrotta proprio a causa della pandemia Covid, bensì il desiderio incontrare il suo pubblico e di condividerne le proprie fragilità.
Vi sono solo altri due brani infatti in scaletta tratti da questo suo ultimo progetto discografico (“Io sono l’altro” e “Scotta”) e il concerto è in realtà un viaggio da percorrere insieme, mano nella mano, per uscire da un tunnel nel quale solo l’arte, quella più pura, può aiutarci.
Si prosegue quindi con la travolgente “Una buona idea” pronta a delineare una azione/reazione ad una vita che a volte sembra travolgerci senza una precisa direzione, ed è qui che Fabi ci ricorda “di far assomigliare la propria vita ai propri desideri e di ricordarsi di essere sinceri, sempre“.
La performance è un crescendo di grandi emozioni, in cui si evidenziano arrangiamenti e ritmiche decisamente funky : “Diventi inventi”, ” Te lo ricordi”, “Condor”, ” Fantastico”, ” Io sono l’altro” , “Ecco”.
L’ intensità dei versi raggiunge il suo culmine in “Vince chi molla” un elogio allo scorrere degli eventi che a volte è inutile contrastare nel tentativo di cercare un’ altra strada possibile.
Ogni parola del cantautore è una carezza al cuore, un abbraccio intimo e raccolto, una speranza di una vita nella quale solo la bellezza dell’ animo umano può realmente salvarci dalle paure esistenziali e condurci ad accettare le proprie debolezze.
Applaudito dal pubblico letteralmente in delirio, Nicolò Fabi vero proprio traghettatore di sogni, non si risparmia regalandoci ancora altri capolavori cantati a squarciagola dal pubblico : “Costruire” , “Scotta” ,”Facciamo finta”, “Il negozio di antiquariato” fino a “Lasciarsi un giorno a Roma” in una standing ovation che è un abbraccio corale di infinita speranza.
Claudia Mastrorilli