13.01.2020 – Quando mi è stato proposto di leggere Adesso Tienimi di Flavia Piccinni ho accettato con piacere: sapevo che mi sarei ritrovata tra le mani un ottimo libro e così è stato: recensirlo però è più difficile!
Adesso Tienini fu il romanzo d’esordio di una giovanissima autrice pugliese, di Taranto, pubblicato nel 2007 con Fazi Editore e poi ai giorni nostri, nel 2019, con Terra Rossa Edizioni. Un libro che ha avuto molto successo e che è stato seguito da altri scritti di spessore e intensità: Flavia, dunque, è diventata poi una scrittrice.
Detto ciò, come si può dire qualcosa di nuovo di Adesso Tienimi, che non sia banale o già detto da altri ben più competenti di me?
Ho deciso dunque di lasciare libero il cuore di scrivere, attraverso le mie mani, ciò che ritiene opportuno, con il solo l’obiettivo di incuriosire chi ha voglia di una emozione importante.
Il libro della Piccinni è decisamente uno scritto dalle tinte forti, parole come lame taglienti. Emblematica la copertina, non scelta a caso.
Adesso Tienimi fa male, a chi lo ha scritto, come racconta l’autrice nell’introduzione e a chi lo legge, specialmente se è pugliese, anche se non di Taranto, ma che conosce, come tutti ormai, le problematiche di una città, avvolta da una grande bellezza malinconica.
“Il cielo a Taranto non è mai azzurro, anche quando ti sembra che sia così. Non dipende tanto dalla posizione geografica. Ma dall’intensità delle sfumature. Striate di rosso durante il giorno, di oro la notte. Una volta, poco prima dell’alba, mi portasti al porto. Dicevi che di notte sembrava bello. Se stringevo gli occhi riuscivo a vedere, lontane ma splendenti, le due torce dell’ilva.
Brillavano alte, tagliando un’aria che mi pareva da cartolina, di quelle modificate al computer per vere sfumature lilla, arancio e gialle. Avrei capito solo dopo che non era magia, né bellezza, quel cielo devastato di nuance.
Era solo l’inquinamento che fra le due e le tre del mattino esplode per la produzione senza soste delle due torri di mattoni rossi. Le alte ciminiere mi sembravano belle,
monumento di una città che non ha pari in Italia. Invece sono solo monito della realtà che è.”
Taranto ha vissuto e continua a vivere sotto l’ombra dell’ILVA ed è questo lo scenario che fa da sfondo alla storia di Martina: bellezza che non è bellezza, amore che non è amore.
Adolescente ribelle, figlia di quella borghesia perbenista che chiude un occhio, e pure l’altro, pur di continuare a vivere un’esistenza tranquilla anche se ipocrita.
Ad una ragazzina di 17 anni però, l’ipocrisia sta stretta, quindi ecco la ribellione, la svogliatezza, l’alcool, le canne, il cappuccio in testa, le scorribande in motorino.
Martina vuole gridare al mondo il proprio disagio e lo fa a modo suo, perché con le parole non ci riesce, non viene capita.
Ed è in questo suo mondo ribelle che la diciasettenne inciampa in Viello, suo professore di matematica e fisica, inciampa in quel grave errore che spesso fanno le donne, sin da giovani, di elemosinare affetto, di chiamare amore ciò che proprio non lo è.
Adesso Tienimi racconta tutto questo e molto altro.
Taranto che non è solo l’ILVA ma è tradizioni e amore verso quelle tradizioni, la vita di Martina che non è solo ossessione, violenza, ribellione ma è anche amicizia, curiosità, rispetto verso la sua famiglia nonostante le ipocrisie e quell’affetto malamente distribuito, mirando più alla testa che non al cuore.
Come finisce la storia non ve lo dico, lo taccio come fa Martina nel suo raccontarsi in prima persona, lo scoprirete come l’ho scoperto io, solo alla fine.
Se volete farvi abbracciare dall’emozione che la Piccinni vuole trasmettere non vi resta dunque che leggere il suo Adesso Tienimi, ieri come oggi, oggi come domani.
Adesso Tienimi rientra nella collana Fondanti di Terra Rossa Edizioni, diretta da Giovanni Turi e di cui fanno parte opere che hanno segnato un’epoca o hanno rappresentato un tassello fondamentale nel percorso narrativo di autori di talento sono oggi introvabili: questa collana le ripropone in una nuova edizione affinché
possano continuare a conversare con i lettori.
Flavia Piccinni (Taranto, 1986), dopo aver vinto il Premio Campiello Giovani, ha esordito appena ventenne con Adesso tienimi, pubblicato nel 2007 da Fazi e ora riproposto da TerraRossa. Sono seguiti i romanzi Lo sbaglio (Rizzoli, 2011) e Quel fiume è la notte (Fandango Libri, 2016). Ha pubblicato il saggio sulla ’ndrangheta La mala vita (Sperling & Kupfer, 2012). Con l’inchiesta scandalo Bellissime (Fandango Libri, 2017) – divenuta un docufilm per Fandango e TIMvision, al centro di tre interrogazioni parlamentari e un DDL – ha vinto il Premio Benedetto Croce, il Premio Enea e il Premio Essere Donna Oggi. La sua ultima inchiesta, scritta con Carmine Gazzanni, è Nella Setta (Fandango Libri, 2018). È coordinatrice editoriale della casa editrice Atlantide, fa parte della redazione di «Nuovi Argomenti» ed è autrice di documentari per Rai 1 e Rai Radio 3.
https://www.terrarossaedizioni.it/
Manuela Bellomo